Oscar 2019: vince “A star is born”? Speriamo proprio di no

"A star is born", film candidato all'Oscar con Lady Gaga e Bradley Cooper, non merità di vincere. Vi spieghiamo perché è un film mediocre

Possiamo dirlo, senza correre il rischio di essere linciati? A star is born è un film mediocre. Ecco, l’abbiamo detto. Non solo: anche melenso e estremamente prevedibile. Merita di vincere l’Oscar? La nostra risposta è convinta: assolutamente no.

Ecco perché non merita di vincere

A star is born è un film ambizioso, è vero, ma non all’altezza della sua ambizione. Sembra un piatto malriuscito, ricco di ingredienti, al solo scopo di impressionare e di ottenere un risultato che sia vincente a tutti i costi, ma alla fine è soltanto sovraccarico e sfiancante. Fa piangere? Sì, ma quasi per sfinimento, perché porta lo spettatore al limite e, per non farsi inghiottire da una storia estremamente sovrabbondante, finisce per piangere.

La trama non è nulla che non esista già: lui famoso e maledetto, lei giovane, pulita e piena di buone speranze. Si incontrano, si innamorano (in fretta e furia), si scambiano i ruoli (all’inizio è lui la star, ma in men che non si dica lei diventa famosa), lui è autodistruttivo e, di riflesso, finisce per farle del male e alla fine compie un plateale gesto d’amore.

Insomma, una trama senza alcun particolare guizzo, condita da due personalità facilmente intuibili: lui ha un passato doloroso alle spalle e per questo vive una profonda crisi esistenziale che lo porta a bere; lei è umile, lavora e intanto sogna di diventare una star della musica. Si incontrano, si innamorano cantando e vivono qualche momento di felicità insieme. Ma poi inizia la discesa all’inferno del protagonista, che corrisponde all’ascesa della ragazza, che ha un promettente futuro davanti a sé.

Quello che ci è piaciuto

Ma qualcosa si salva? La risposta è sì. Intanto, è indiscutibile il talento di Bradley Cooper, nei panni di Jackson, e quello di Lady Gaga, che interpreta Ally e qui si conferma un’artista poliedrica e di grande sensibilità. Quello che abbiamo apprezzato è l’inizio: il momento canoro che vede i due protagonisti esibirsi insieme merita una menzione speciale. In generale, le rare ma straordinarie prestazioni scenico-canore di Lady Gaga meritano l’Oscar, ma il film decisamente no.

Peccato, però, che le scene di buona musica siano poche e spesso vengano interrotte da dialoghi banali. Senza considerare che la seconda parte del film risulta quasi noiosa: ormai l’andazzo è chiaro ed è evidente che un dramma, presto o tardi, si compirà. E così, puntualmente, accade.

Per noi è NO

E poi, una volta per tutte, diciamolo: basta con questi amori malati, che vengono idealizzati e raccontati come fossero l’emblema del romanticismo. Il romanticismo, in una coppia, non può essere visto come una lotta alla sopravvivenza. Il messaggio che ne deriva è fuorviante e, per fortuna, ormai superato: non serve per forza tutto questo dramma per rendere avvincente una storia.

È un vero peccato perché, con un po’ di coraggio, A star is born si sarebbe potuto rivelare un film vincente, interessante e innovativo, tanto da poter segnare uno spartiacque per le opere future dello stesso genere. E invece no, niente originalità e nemmeno un briciolo di audacia: è a metà strada tra un dramma e una favola moderna, con un finale che dà il colpo di grazia allo spettatore.

Merita di vincere l’Oscar? Per noi è no. Provate a farci cambiare idea, se ci riuscite.

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