Nadia Toffa manca ormai da diversi mesi, ma colleghi e amici la ricordano ogni giorno. Ecco cosa dichiara sua madre Margherita.
Nadia Toffa è venuta a mancare lo scorso agosto e ancora oggi, a distanza di mesi, i suoi amici, colleghi e parenti non smettono di ricordare la sua grinta ed il suo sorriso. Da oggi è disponibile il libro postumo della Iena più amata d’Italia, Non fate i bravi – pubblicato da sua madre Margherita. È proprio di questa donna che parleremo; Nadia durante il suo ultimo giorno era lucidissima e queste sono le parole che ha dedicato a sua madre.
Nadia Toffa parla a sua madre con il cuore in mano
Margherita ha trovato nel computer di Nadia tantissimi progetti che sua figlia voleva attuare e ricorda perfettamente le frasi che le leggeva negli ultimi momenti passati insieme:
Sedute sul divano mi leggeva le frasi che aveva scritto, magari durante la notte. Parlavamo sempre della sua morte. Diceva «Mamma, ho l’impressione di avere a che fare con qualcosa di molto più grande di me». Fino alla fine lei si è concessa un bicchiere di vino rosso a tavola e qualche sigaretta. Nonostante tutti i medicinali che era costretta ad assumere, le ultime analisi erano perfette
L’ultima notte di Nadia
Mamma Margherita è forte e forse proprio da lei Nadia aveva ripreso questo lato del suo carattere. La donna ha voluto raccontare a Grazia l’ultima notte passata con sua figlia:
L’ultima notte, ho preso la forza e le ho detto: «Vola amore mio» e lei l’ha fatto.
Non fate i bravi esce oggi in tutte le librerie d’Italia e riportiamo qui un piccolo estratto che sicuramente vi invoglierà a leggerlo:
L’umiltà ti consente di conoscere i tuoi limiti e i tuoi pregi. È il vivere nel proprio piccolo, senza strafare. Ma non devi permettere a nessuno di umiliarti. L’orgoglio trasforma una buona anima in un demone tentatore. L’umiltà discende dagli animali, puri dall’orgoglio e dalla mania di grandezza. È l’uomo che vuole passare alla storia, cercando così una sorta di immortalità. Gli umili sono cortesi e superiori, nobili come le rose, che profumano di natura e non si sono sforzate per essere le regine del giardino. Non c’è vanto perché non hanno faticato per essere le protagoniste indiscusse dei prati. Sono nate così. Umiltà prodigiosa e disincantata. Perdoniamo l’egocentrismo di chi non trattiene la propria vanagloria, superba presunzione che vanta e accresce il proprio ego. Ma è un limite, una mancanza di profondità. La spocchia prima o poi verrà a galla, come le bolle d’aria vanno verso l’alto nell’acqua. La loro natura si paleserà e noi la osserveremo considerando i limiti della debolezza umana.