Ettore Bassi, l’ex moglie è disperata: «Non ho un soldo per colpa sua»

Ettore Bassi e l'ex moglie Angelica Riboni sono in guerra! Lo sfogo della donna è disperato, le sue parole sono forti e toccanti.

Ettore Bassi e la moglie Angelica Riboni si sono separati ormai da qualche tempo. Si erano conosciuti nel 2000 e sposati nel 2009. Dal loro amore sono nate tre figlie, Caterina, 17 anni, Olivia, 15, e Amelia, 5 anni. Poi, nel 2016, la separazione. All’inizio, sembrava che andasse tutto bene, ma oggi la donna è disperata e si è sfogata in una lunga intervista a Oggi. Ecco le sue parole.

Lo sfogo dell’ex moglie di Ettore Bassi

Angelica Robini, ex moglie dell’attore Ettore Bassi, ha deciso di vuotare il sacco una volta per tutte. Ecco le sue parole al settimanale Oggi:

Se adesso ho deciso di parlare è perché sono disperata. Non ho una vita, non ho un soldo, sono ostaggio di mio marito e di cavilli burocratici. Io ed Ettore ci siamo lasciati nel 2016, su mia decisione: ha fatto cose che non ho potuto davvero perdonare. All’inizio la separazione è stata civile, quasi armoniosa, per il bene delle nostre figlie. Ma poi non abbiamo trovato un accordo sulla separazione. La sua proposta era questa: 1500 euro per le figlie e niente per me «perché hai sempre fatto la mantenuta e hai il tuo trullo da cui trarre sostentamento». E garantiva la presenza due giorni al mese, poi ‘alzati’ a quattro

La donna, inizialmente, si occupava di grafica per il web; poi, quando la carriera dell’ormai ex marito ha ingranato ed è diventata mamma, ha lasciato il lavoro per seguirlo. Pochi anni fa, è diventata mamma per la terza volta di Amelia, affetta dalla sindrome di Down, e la carriera è diventata un vero e proprio miraggio. Oggi, sta provando a rimettersi in carreggiata, ma è difficile:

Non esco mai, mi sento in colpa se compro un gelato per Amelia o mi prendo un caffè al bar. Neppure alla mia salute penso. Se lui ‘stanzia’ solo due giorni al mese, come faccio a lavorare? Chi si occupa delle ragazze, della loro scuola, della terapia di Amelia? Io dico: o paghi, o ci sei stabilmente un paio di settimane al mese, così mi cerco un lavoro che comunque dovrà per forza essere flessibile e part-time. Il processo è un delirio. La sentenza provvisoria ha stabilito che Ettori versi 1800 euro ogni mese per le figlie e niente per me. Il giudice ha anche fissato un calendario di massima, lui dovrebbe stare con le ragazze un weekend sì e uno no. Fino a sette giorni prima, però, può modificare a piacimento le date. Non ha mai rispettato i weekend alterni e cambia idea all’ultimo. A settembre si è fatto vedere dalle nostre tre figlie solo una volta

E conclude così:

Sta cercando di spostare il processo a Bari. Ora è pure ricorso in Cassazione, per riuscirci. Non so perché lo faccia, mi viene da pensare male, forse si sente più sicuro giù, dove ha molte conoscenze. Oppure vuole solo perdere tempo. Ettore, lascia perdere la Cassazione, andiamo davanti a un giudice, stabiliamo di chi è la colpa della separazione e chiudiamo questa manfrina, per il bene di tutti

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