Sanremo 2020, Rita Pavone: «Quello che pensano di me è un problema loro»

Rita Pavone non ci sta! La cantante, dopo le pesanti accuse giunte dal web, ha deciso di rispondere per le rime e dire la sua.

Da quando Amadeus ha annunciato la sua presenza a Sanremo 2020, Rita Pavone è al centro delle polemiche. La cantante, però, ha deciso di rispondere una volta per tutte alle accuse giunte dal web. Ecco le sue parole.

La risposta di Rita Pavone

 

Il web si è espresso chiaramente: non vuole Rita Pavone in gara al Festival di Sanremo 2020. I motivi sono molteplici, a monte vi è la simpatia verso Salvini e la sua politica anti-migranti, le parole contro Greta Thunberg (aveva scritto “Quella ‘bimba’ con le treccine che lotta per il cambio climatico, non so perché ma mi mette a disagio. Sembra un personaggio da film horror“) e alcuni like a pagine dedicate al duce, Benito Mussolini.

Di fronte alla dura rivolta degli utenti di Twitter, la Pavone ha risposto così:

Come diceva Charlie Chaplin, preoccupati più della tua coscienza che della reputazione. Perché la tua coscienza è quello che tu sei, la tua reputazione è ciò che gli altri pensano di te. E quello che gli altri pensano di te è problema loro. Ho 74 anni, ma la mia voce non l’ha ancora capito. Se non mi guardo allo specchio non me lo ricordo neanche io. E dato che il tempo non si è accorto dell’errore, io vado per la mia strada. L’età anagrafica è solo per la carta d’identità e tutti hanno diritto di dimostrare le loro capacità […] Non vado lì per vincere, ma per far scoprire una Rita Pavone che non è più quella del Geghegè, ma che sa dare ancora energia.

Infine, qualche parola sul brano che canterà sul palco dell’Ariston, Niente (Resilienza ’74), scritta da Giorgio Merk

È una gran bella canzone, un vestito cucito addosso me, grintosa e vitale.

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