Giulio Berruti shock: «Mi hanno buttato dentro un cassonetto insieme al motorino»

Giulio Berruti ha raccontato un'esperienza davvero amara della sua adolescenza: l'attore ha lasciato i suoi fan senza parole!

Giulio Berruti ha confessato un particolare shock della sua adolescenza; i fan sono rimasti basiti dal racconto del tenebroso attore e si sono stretti a lui tramite un virtuale abbraccio. Oggi Giulio ha 35 anni e l’episodio di cui ha parlato risale a diverso tempo fa: dei bulli lo gettarono dentro un cassonetto insieme al suo motorino. Ad assistere a questa squallida scena erano presenti altri coetanei e una ragazza per cui Berruti aveva una cotta.

Giulio Berruti racconta la brutta esperienza

Ecco cosa ha detto l’attore:

Ho avuto un’adolescenza molto fortunata ma spesso complessa. Ero un ragazzo a tratti introverso, curioso ma un po’ insicuro. Ero anche molto magro e non troppo alto. Così qualcuno se ne approfittava. A 14 anni, un gruppo di ragazzi decise di gettare me ed il mio motorino dentro un cassonetto dell’immondizia davanti ad un locale molto frequentato solo per il gusto di umiliarmi. C’era anche una ragazza che all’epoca mi piaceva tantissimo, vide la scena e si mise a ridere con le sue amiche voltandomi le spalle.

E ancora:

Fu un’esperienza atroce per me, ma l’adolescenza è spietata si sa e purtroppo quello fu soltanto uno di mille episodi simili. Poi gli anni passano, la vita cambia cosi come le amicizie, e conosco le arti marziali. A 19 anni di colpo pesavo 104 chili per 1.92 di altezza. Non si avvicinava più nessuno, così come oggi. Capita che a volte, però, incontri ancora alcune di quelle persone, e quando succede, sento spesso il loro imbarazzo, la loro difficoltà nel sostenere il mio sguardo. Mi arrivano si e no ai capezzoli e pesano la metà di me. Ma non è questo il punto. Il loro imbarazzo è dato da ciò che con il silenzio, la fatica e l’impegno, sono riuscito a costruire per me stesso mentre alcuni di loro ancora no. E non c’è rivincita migliore dei fatti, perché i traguardi, anche se piccoli, pesano come macigni a questa età. Perciò concentratevi su voi stessi, non su cosa pensano gli altri di voi. È un loro problema non il vostro.

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Ho avuto un adolescenza molto fortunata ma spesso complessa. Ero un ragazzo a tratti introverso, curioso ma un pó insicuro. Ero anche molto magro e non troppo alto. Cosi qualcuno se ne approfittava. A 14 anni, un gruppo di ragazzi decise di gettare me ed il mio motorino dentro un cassonetto dell' immondizia davanti ad un locale molto frequentato solo per il gusto di umiliarmi. C'era anche una ragazza che all'epoca mi piaceva tantissimo, vide la scena e si mise a ridere con le sue amiche voltandomi le spalle. Fu un esperienza atroce per me,ma l' adolescenza é spietata si sà e purtroppo quello fu soltanto uno di mille episodi simili.Poi gli anni passano, la vita cambia cosi come le amicizie, e conosco le arti marziali. A 19 anni di colpo pesavo 104 chili per 1.92 di altezza.Non si avvicinava più nessuno,cosi come oggi. Capita che a volte,peró, incontri ancora alcune di quelle persone, e quando succede, sento spesso il loro imbarazzo, la loro difficoltà nel sostenere il mio sguardo. Mi arrivano si e no ai capezzoli e pesano la metà di me. Ma non é questo il punto.Il loro imbarazzo é dato da ció che con il silenzio, la fatica e l'impegno, sono riuscito a costruire per me stesso mentre alcuni di loro ancora no. E non c'é rivincita migliore dei fatti, perché i traguardi , anche se piccoli, pesano come macigni a questa età. Perció concentratevi su voi stessi, non su cosa pensano gli altri di voi. È un loro problema non il vostro. Concentratevi su cosa vi piace,su cosa vi appassiona, cercatelo con la fame dell'anima,date il tempo ai tormenti di scavarvi nel profondo,di spingervi a domandarvi se esiste altro per voi stessi, sono voci interiori che ci guidano,ascoltatele. Imparate a lottare contro il mondo per inseguire i vostri sogni e se sbagliate non giudicatevi, andate avanti, senza rimorsi, perché serve molto coraggio anche solo per provarci. La pazienza di capire,di misurarsi con le cose, la curiosità del vivere, sono scintille primordiali che a molti mancano. Ed é cio che più li spaventa, perché una vita senza amore, senza scopo, é una vita persa. L'adolescente lo sa bene, ma non é capace di codificarlo, io ci sono riuscito da poco, e voi?

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I traumi derivanti da questo ignobile gesto sono stati tanti, ma oggi Giulio può dire di aver ottenuto un’immensa rivincita!

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