Gf Vip 6, Sonia Bruganelli: «Il programma è tutto scritto, la televisione è finta»

Sonia Bruganelli è stata intervistata da FanPage e ha parlato del mezzo televisivo e del suo ruolo di opinionista.

Sonia Bruganelli è stata intervistata di FanPage e ha parlato del GF Vip e della sua esperienza di opinionista affianco ad Adriana Volpe. Ma cosa ha detto?

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Sonia Bruganelli parla del GF Vip 6

Sonia Bruganelli è stata lapidaria e ha parlato del mezzo televisivo in modo schietto:

La televisione è finta in quanto scritta, ma le persone che la popolano sono vere in quanto persone. Qualsiasi programma è scritto, non si può accendere una telecamera e aspettare che le cose accadono. Le persone che stanno in quel canovaccio sono vere, c’è chi recita e chi non recita, chi recita meglio e chi recita peggio. Il Grande Fratello è scritto quando va in onda in prima serata, perché è quello che viene venduto a una rete che ha degli spazi pubblicitari da vendere a sua volta. Mediaset è totalmente legata alla pubblicità e agli investitori, la tv non si può fare tanto per e un’emittente deve sapere cosa manda in onda.

Poi, Sonia Bruganelli ha parlato anche di cosa non si può dire o non si può fare all’interno di una trasmissione che va in onda in prima serata, come – ad esempio – il GF Vip 6:

Si sa che nessuno potrà spogliarsi alle 10 e mezza di sera, si sa che non ci si potrà insultare, si conoscono le cose che non vanno fatte. Così come si sa che una scaletta di un programma come il GFVip è costruita su quello che è successo in settimana. Ci sono meccanismi predefiniti, regole, poi può accadere l’imprevisto, che qualcuno scleri perché siamo in diretta.

Il ruolo di opinionista

Sonia Bruganelli ha anche parlato del suo ruolo di opinionista e delle critiche ricevute:

Ho ricevuto complimenti e critiche, però lascia il tempo che trova, visto che non sono un personaggio che ha necessità di piacere perché non vive del gradimento del pubblico. La differenza fra me e Adriana Volpe? Sta proprio qua. A volte risulto antipatica o distante perché posso permettermi di esserlo. Capisco che per chi fa un lavoro che prevede di piacere al pubblico perché sennò non viene chiamato e non lavora, la logica è completamente diversa. Lei ha molto da guadagnare da questa esperienza e molto da perdere, io poco da guadagnare, se non per quel che riguarda l’aspetto economico, e molto da perdere, in relazione al tempo che potrei dedicare al lavoro. Così si spiega la faccia diversa quando abbiamo scoperto che si andrà avanti fino a marzo.

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