Lucio Dalla aveva figli? Chi sono i suoi 5 eredi? A chi è andato il suo patrimonio e tutta l’eredità

Chi ha beneficiato del patrimonio e dell'eredità di Lucio Dalla? All'interno del nostro articolo tutti i dettagli in merito!

Lucio Dalla è venuto a mancare il primo marzo del 2012. A 10 anni dalla scomparsa del grandissimo cantautore che ha fatto la storia della musica italiana, tutta Italia, tra vip e persone comuni, gli hanno reso omaggio a dimostrazione di quanto il suo ricordo sia rimasto indelebile nella memoria collettiva. Decisamente più travagliata la vicenda che riguarda l’eredità dell’artista. Andiamo a ripercorrerla insieme, a partire dai cinque eredi di Lucio che si sono fatti la guerra per lungo tempo per la spartizione degli averi di Dalla. Chi sono? E come è andata a finire la bagarre?

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Lucio Dalla aveva figli?

Lucio Dalla non aveva figli. Venuto a mancare d’improvviso per un infarto all’età di 69 anni, l’assenza di un testamento scritto di suo pugno portò a dover suddividere l’eredità dell’artista tra i parenti più stretti: cinque in totale. Vediamo chi sono.

Chi sono i 5 eredi del cantante?

Lucio Dalla ha lasciato un’immensa eredità, non solo artistica. Per quanto riguarda quella materiale, non essendoci un testamento, l’ammontare tra liquidità, diritti e immobili è stato suddiviso tra i suoi cinque eredi, ovvero i parenti più stretti ancora in vita. Si tratta dei cugini Lino Zaccanti, Silvana Scaglione, Dea, Amelia e Luisa Melotti, quest’ultima scomparsa tre mesi dopo la dipartita dell’artista. A lei sono quindi succeduti i figli Stefano e Daniele Cenacchi.

Patrimonio ed eredità

Lucio Dalla ha lasciato un’eredità importante non solo dal punto di vista artistico. Il cantautore, venuto a mancare senza aver lasciato un testamento, aveva cinque cugini, i suoi parenti più stretti, che dal giorno della morte, si sono dati battaglia per suddividersi gli averi dell’artista. Inizialmente, provarono a vendere tutto in blocco e affidarono a due agenzie immobiliari, Gabetti e Rosa, il mandato per un’asta che andò purtroppo a scontrarsi contro la grave crisi economica di quegli anni (2012). Fu un vero e proprio flop: i quattro beni messi a disposizione del miglior offerente (ovvero gli immobili Casa di Luce e Casa di Legno del palazzetto di via D’Azeglio 15, Casa dei Colori ossia la villa a Milo in Sicilia e l’imbarcazione “Brilla e Billy”) ricevettero solo tre proposte d’acquisto. Di queste ne fu accettata solo una, quella per lo yacht (22,3 metri) che venne ceduto all’imprenditore partenopeo Augusto Polito per 207 mila euro, nonostante la base di partenza fosse fissata a 230mila euro. Un ribasso del 10 %. Nell’ottobre 2014, l’allora Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini twittò stizzito:

È stata avviata la procedura per il vincolo sulla collezione di Lucio Dalla. Un patrimonio da non disperdere ma da conservare e valorizzare.

La qual cosa ha di fatto bloccato l’ipotetica dismissione del pezzo più pregiato del patrimonio, il piano nobile di Via D’Azeglio 15, ovvero la storica abitazione bolognese del cantautore. La dimora si diceva contenere opere d’arte per un valore pari a ben 3 milioni di euro.

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