Chi è Paolo Mieli, il conduttore de La Grande Storia?

Paolo Mieli è considerato uno dei più importanti giornalisti italiani, al timone del programma di Rai 3 La grande storia

Paolo Mieli è considerato uno dei più importanti giornalisti italiani, al timone del programma di Rai 3 La grande storia. Conosciamolo meglio.

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Storico e giornalista di spessore elevato, Paolo Mieli è stato due volte direttore del Corriere della Sera, dopo aver lavorato per oltre vent’anni a L’Espresso. Per Rai 3 è il conduttore della trasmissione La grande storia – Gli Archivi della Storia e Il Novecento, un programma di approfondimento storico, raccontato dal vivo attraverso immagini esclusive, le voci dei protagonisti, nei luoghi che hanno fatto il Novecento e non solo.

Età, dove e quando è nato

Paolo Mieli ha 73 anni: è nato a Milano il 25 febbraio 1949, sotto il segno zodiacale dei Pesci.

Moglie e figli

Lo storico Mieli è stato sposato tre volte: dal primo matrimonio Francesca Socrate è nato Lorenzo (1973); dal secondo con Federica Alatri è nato Andrea (1979); dal terzo, con la giornalista Barbara Parodi Delfino è nata l’unica figlia femmina, Oleandra (1997).

Padre

Suo padre Renato Mieli era di religione ebraica, la cui famiglia è emigrata dall’Egitto: ci sono Mieli in tutto il bacino del Mediterraneo, fino a Malta. Con idee vicine al PCI, era un giornalista, tra l’altro fondatore dell’ANSA. Dopo la separazione dei suoi genitori quando aveva sette anni, da Milano, i Mieli si sono trasferiti a Roma.

Paolo Mieli, pur non essendo completamente ebreo in quanto sua madre era di religione cattolica, nonostante non sia religioso e non frequenti la comunità ebraica, si dichiara:

ebreo al 110%, orgoglioso di questa identità

soprattutto nei momenti in cui si manifesta l’antisemitismo.

Malattia e tremore

Non abbiamo notizie riguardo malattie riferite a Paolo Mieli.

Carriera di Paolo Mieli

Dopo il diploma presso il liceo classico Torquato Tasso di Roma, si è laureato in Lettere moderne con una tesi in Storia moderna e contemporanea su Giuseppe Bottai e la sinistra fascista. Ha iniziato la sua carriera come giornalista nel 1967, all’età di diciotto anni, assunto dal direttore Eugenio Scalfari, all’epoca direttore de L’Espresso.

Nel 1985, è passato alla redazione di Repubblica, dove è rimasto per un anno e mezzo. È approdato quindi a a La Stampa, di cui è stato direttore dal 22 Maggio 1990. Successivamente, nel 1992, è diventato il direttore del Corriere della sera.

Lasciata la direzione del Corriere nel 1997, è subentrato ad Indro Montanelli, dal 2001 al 2004, nella rubrica quotidiana Lettere al Corriere. In quegli anni è diventato, inoltre, direttore editoriale del gruppo RCS. Il 7 marzo 2003 viene indicato dai presidenti di Camera e Senato come nuovo presidente della Rai ma ha rinunciato all’incarico dopo cinque giorni per motivi, come lui stesso ha dichiarato:

di ordine tecnico e politico.

Il 24 dicembre 2004 è tornato a dirigere il Corriere della Sera, lasciando l’incarico nel 2009. Nello stesso anno è diventato presidente del gruppo RCS.
In quel perioso, in qualità di storico autorevole, la facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Milano lo ha iniviato a svolgere seminari incentrati sulle vicende dell’ Italia repubblicana.

Oggi è membro del comitato scientifico della Fondazione Italia USA e della Fondazione SUM, legata all’Istituto Italiano di Scienze Umane. Collabora al Corriere della Sera scrivendo editoriali e recensioni nelle pagine culturali. Dirige, inoltre, per la Rizzoli la collana di saggi storici I Sestanti e per la BUR si occupa della collana La Storia · Le Storie.

Libri di Paolo Mieli

Grazie alla sua vasta cultura è autore di numerosi volumi storiografici, tra cui ricordiamo:

  • Storia e politica. Risorgimento, fascismo e comunismo (2001);
  • Le storie, la storia. Dall’Atene di Alcibiade a oggi (2004);
  • Storia della Prima Repubblica (2006);
  • La storia del comunismo in 50 ritratti (2018);
  • Il fascismo. Dalla nascita all’eredità politica (2021)

Corriere della Sera

Dal 1992 al 1997 è stato il direttore del Corriere della sera, dove ha operto un’importante opera di ammordenamento, svecchiandone i contenuti e cercando di attirare lettori con iniziative diverse al punto da far crescere l’autorevolezza del quotidiano lombardo. Ritornato alla guida del giornale nel 2o04, ha lasciato la direzione nel 2007, diventando presidente del gruppo RCS.

Orientamento politico

Con idee decisamente di sinistra, Paolo Mieli non risulta iscritto a nessun partito politico.

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