Ignazio La Russa intervista a Belve, tutte le frasi che non avremmo voluto ascoltare e perché VIDEO

Belve intervista Ignazio La Russa ieri sera, tutte le frasi: cosa ha detto sul 25 aprile, sulla parità di genere, sul figlio gay e non solo

Ignazio La Russa è stato uno dei protagonisti della prima puntata di Belve 2023, la sua intervista e le sue risposte alle domande della conduttrice Francesca Fagnani hanno destato non poco malumore: scopriamo cosa ha detto e tutte le frasi che non avremmo mai voluto ascoltare.

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Il format di Francesca Fagnani nasce con lo scopo di non far star ”comodi” i suoi ospiti. Neanche – e anzi a maggior ragione – se l’intervistato è il Presidente del Senato. Le risposte di Ignazio La Russa, però, non sono semplicemente altrettanto scomode, ma imperdonabili. Scopriamo il perché.

Ignazio La Russa a Belve

Ad inizio intervista, Ignazio La Russa ha lamentato spesso problemi con l’audio e l’incapacità di riuscire ad udire bene alcune domande. Beh, in realtà, sarebbe stato meglio non ascoltare le sue risposte. Ma cosa ha detto l’uomo durante la puntata di Belve? Di seguito tutte le frasi.

La parità di genere e le quota rosa

Ignazio La Russa ha la capacità di sporcare qualsiasi tipo di ironia, una delle sue armi più pericolose. In merito alla parità di genere e le quota rosa ne ha sfoderato l’ennesimo esempio. Lo ha fatto utilizzando una piaga del maschilismo imperante: gli uomini al potere senza merito. Ma trasformandolo in uno spot di speranza per le donne altrettanto ”inappropriate” che potranno un giorno accedere a dei ruoli di comando:

La parità di sesso in Parlamento non si ottiene con le quote rosa, ma quand’è che si realizzerà veramente? Quando una donna brutta e schema rivestirà un ruolo importante a quel punto ci sarà la partita perché ci sono uomini brutti, grassi e scemi che svolgono ruoli di potere! Un grosso complimento per le donne come la vedo io.

Il livello estetico delle donne del centrodestra è diminuito

La Russa ci precisa che le donne di sinistra non le guarda a prescindere, come se fosse un vanto o una battura da comprendere. Perché chi non la pensa come te non merita attenzione e neanche lo ”sguardo” (unica attenzione a cui le donne possano aspirare del resto). Poi, rincara la dose e precisa che adesso il livello estetico del centrodestra si è abbassato, dimostrando ancora una volta la poca considerazione rivolta al genere femminile. Le ”fortunate” donne di destra vengono guardate, a contrario delle rivali, e giudicate. Indovina un po’ su cosa? Sull’aspetto fisico.

Quelle di sinistra non le guardo nemmeno. Beh sì, bisogna ammetterlo il livello estetico delle donne del centro destra si è notevolmente abbassato

In cucina comandano le donne, ma gli chef importanti sono tutti uomini

Maschilismo ed incapacità di valutare il presente come risultato di un periodo storico fallocentrico e zuppo marcio di maschilismo. Nei ristoranti stellati, come in politica, come in ogni stanza di rilevanza, le donne non si sono sempre potute permettere di entrare. E se tentano oggi di farlo, con le fatiche del caso, non possono sentirsi dire che non ci sono perché, per una legge della genetica immaginata da La Russa e da chi come lui, gli uomini sono ”più bravi”. 

Il 25 aprile è un terreno scivoloso

La Liberazione dell’Italia dal Nazifascismo ritenuta un terreno scivoloso da trattare. Come se ci potessero essere opzioni di pensiero in merito. Versioni diverse e valutabili. Come se ci fosse da parlarne.

Non ho più voglia di parlare della festa del 25 aprile. E’ un terreno troppo scivoloso.

La frase sul figlio gay

Una delle domande di Francesca Fagnani hanno dato modo di far esprimere ad Ignazio La Russa tutta la sua omofobia e ignoranza. La conduttrice ha chiesto come vivrebbe il coming out di uno dei suoi figli. La risposta, che aveva già fatto il giro del web prima della messa in onda, somiglia esattamente a chi la pronuncia (a voi gli aggettivi da affibbiargli):

Beh dico la verità, lo accetterei con dispiacere. Devo essere sincero. Perché credo che una persona come me eterosessuale voglia che il figlio gli assomigli. Però se poi non m’assomiglia pazienza. Come se mio figlio fosse milanista

Ma essere omosessuali non è una scelta, come scegliere per che squadra tifare, che colore preferire o quale piatto ordinare cena. Poi all’omofobia imperante di questa frase, aggiungiamo il carico con la diseducazione emotiva del considerare i figli come proprie copie nel mondo.

In conclusione – di frasi ce ne sarebbero ancora molte da commentare – sarebbe andata meglio se il problema di audio non ci avesse permesso di ascoltare le risposte, piuttosto che le domande. Potete trovare l’intervista integrale di Ignazio La Russa a Belve cliccando QUI!

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