Pillola anticoncezionale gratis dove e da quando? L’AIFA dice di no ma ce lo aspettavamo: ecco perché

Pillola anticoncezionale gratis dove e da quando, non in Italia e non da oggi: il Cda dell'AIFA blocca tutto per il momento, ecco perché

Si è conclusa con un esito negativo la proposta di rendere gratis la pillola anticoncezionale per tutte le donne in Italia, il Consiglio di amministrazione dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha annunciato di non disporre di sufficienti elementi per deliberare sulla questione e ha richiesto ulteriori approfondimenti. Parola d’ordine: rallentare il progresso e i diritti che dovrebbero essere ovvi.

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Tale decisione è giunta dopo che il Comitato prezzi e rimborsi dell’Aifa aveva approvato, il 21 aprile, la gratuità dell’anticoncezionale per tutte le donne, indipendentemente dall’età. Il costo totale previsto per lo Stato ammontava a circa 140 milioni di euro all’anno. Questa scelta aveva suscitato diverse polemiche. Oggi, il 24 maggio, il Cda dell’Aifa ha emesso un comunicato per rivelare la sua decisione.

La decisione del Cda dell’Aifa: è davvero finita così?

Il Consiglio di amministrazione dell’Aifa ha comunicato che, in base alle informazioni fornite dalle Commissioni consultive dell’agenzia, non sono ancora state elaborate indicazioni precise riguardo alle fasce di età alle quali concedere gratuitamente la pillola anticoncezionale, né sono stati definiti i dettagli riguardanti la distribuzione e i costi per il Sistema Sanitario Nazionale in vari scenari di adozione della rimborsabilità.

Pertanto, secondo la nota dell’Aifa, mancherebbero gli elementi essenziali per deliberare sulla questione. Il Consiglio si impegna, tuttavia, a organizzare un tavolo di confronto e accordo tra i Ministeri vigilanti e la Conferenza delle Regioni al fine di trovare una soluzione.

Le possibili ipotesi e le polemiche: chi è contro e chi è a favore alla pillola anticoncezionale gratuita

Sono state avanzate diverse ipotesi riguardo alla gratuità della pillola anticoncezionale. Una possibilità è quella di estendere la gratuità a tutte le donne in età fertile, mentre un’altra opzione potrebbe essere limitare l’applicazione della misura a coloro che si trovano in condizioni economicamente disagiate o alle giovani fino ai 19/26 anni, come avviene in alcuni Paesi europei e in sei regioni italiane che già offrono gratuitamente la pillola anticoncezionale. Il tema è stato oggetto di forti divisioni e polemiche nel corso degli ultimi mesi.

Da un lato, ci sono coloro che criticano la misura in quanto ritengono che vada in contrasto con l’orientamento del governo di investire fondi per promuovere la natalità. Non sorprende quindi che tra coloro che si oppongono alla misura spicchi l’aberrante associazione Pro Vita & Famiglia.

Dall’altro lato, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi sostiene che si tratti di un provvedimento condivisibile. Che riduce le disuguaglianze e garantisce uguaglianza di accesso alla salute per tutte le donne. Anche l’Associazione italiana per l’educazione demografica è d’accordo con questa posizione, sostenendo che la gratuità della pillola rappresenterebbe un ritorno positivo al passato, considerando che fino al 1993, quindi fino a 30 anni fa, la contraccezione era già gratuita in Italia. Basta poco, insomma, per capire da che parte stare: fanatici o medici? Beh, non ci sarebbe molto da riflettere.

Nonostante la proposta andasse aggiustata, migliorata e ampliata, la sua approvazione sarebbe stata un passo importante nel futuro per l’Italia. Quel che ci auguriamo è che le donne non siano costrette a cedere all’ennesimo compromesso e finire per ottenere un diritto denutrito e svuotato dall’interno. Non ci resta che attendere, ancora.

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