Renato Zero e il miracolo dopo la morte della madre «Ho parlato con lei»

Renato Zero racconta cosa è successo dopo la morte della madre: «Ho chiesto a Dio di parlare con lei. Mi ha concesso 6 minuti»

Nell’ultima toccante intervista a Domenica In, Renato Zero ha aperto il suo cuore parlando del profondo legame che lo univa alla sua adorata madre, Ada Pica, ormai scomparsa. Il cantautore ha condiviso con Mara Venier e i telespettatori la sua esperienza e i sentimenti legati a questa figura così importante nella sua vita.

Parlando del momento in cui sua madre è mancata, Renato ha rivelato: «Mamma io l’ho avuta in casa finché mi è stato dato di tenermela. Negli ultimi due mesi dovemmo ricoverarla e da quel momento in poi non fece più ritorno a casa». Questa separazione è stata chiaramente un momento difficile per l’artista, ma il legame affettivo ha resistito oltre la morte.

Il cantante, inoltre, ha raccontato di aver vissuto un momento molto speciale dopo la morte della madre e lo ha descritto come un vero e proprio miracolo. Di seguito tutti i dettagli.

Renato Zero: cosa è successo dopo la morte della madre?

L’aneddoto più commovente è emerso quando Renato ha raccontato di aver sognato sua madre. Un unico sogno che lo ha profondamente colpito: «Stava sul pontile di Ostia e si affacciava verso il mare. Aveva i capelli neri con le righine bianche e questo cappello a larghe falde che mamma adorava». Nel sogno, Renato ha dialogato con lei, chiedendole se avesse sofferto alla fine. La risposta è stata rassicurante: «No amore, io sono andata via molto prima di quello che voi immaginate».

Quel sogno ha rappresentato un momento di connessione speciale con sua madre, tanto che Renato ha avuto l’ardire di chiedere a Dio di continuare il dialogo: «Poi, mentre parlavo con lei – questo lo dico perché si vedono Madonne, si cercano santi e miracoli – ho avuto questo ardire di chiedere a Dio di aprire gli occhi e di continuare a dialogare con mia madre e l’ho fatto per buoni sei minuti. Mi ha lasciato la serenità di sapere che se tu hai amato in modo così totale, la gente non va via».

Il ricordo della povertà

Renato Zero ha condiviso il ricordo del Natale della sua infanzia, sottolineando come la vera festa fosse la Vigilia di Natale, il 24 dicembre. In questo giorno, la sua famiglia si riuniva per celebrare l’avvicinarsi alla rinascita e al cambio di pagina. Il cantautore ha enfatizzato il significato profondo di questo momento, evidenziando come fosse un punto di raccolta per sentimenti e affetti, un’occasione in cui le famiglie si ritrovavano.

Nella descrizione di quei Natali passati, Renato Zero ha rivelato come la situazione economica della sua famiglia fosse modesta, definendola “una famiglia abbastanza povera”. Tuttavia, ha sottolineato che la ricchezza di quei momenti non era legata al consumismo sfrenato di oggi, ma all’affetto e alle sorprese che i suoi genitori riservavano per loro:

«I miei genitori spendevano le loro risorse per noi. Avevamo queste sorprese che non erano solo sotto forma di regali ma c’era questo abbraccio meraviglioso, c’era un profumo particolare in quei Natali. Noi eravamo una famiglia abbastanza povera».

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