Vi siete mai chiesti fine ha abbia Francesco Schettino dopo la tragedia avvenuta all'isola del Giglio nel 2012? Vi sveliamo tutto.
Il nome di Francesco Schettino è tristemente legato a un drammatico avventimento avvenuto al largo dell’isola del Giglio nel 2012. Ricordate cosa ha fatto il capitano? Di seguito tutta la storia!
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Protagonista del disastro marittimo più grave della storia italiana, Francesco Schettino è ricordato come il comandante della nave da crociera Costa Concordia che ha abbandonato l’imbarcazione mentre affondava a pochi chilometri dall’Isola del Giglio, nell’arcipelago toscano, il 13 gennaio del 2012. A dodici anni dalla tragedia, quale è stato il destino di Schettino? Scopriamo dove si trova l’ex capitano nel 2024!
Che fine ha fatto Schettino oggi nel 2024?
Condannato a sedici anni di carcere per l’affondamento della nave da crociera Costa Concordia, Francesco Schettino sta scontando ancora la sua pena nell’Istituto Circondariale di Rebibbia. Al tempo del naufragio della nave da crociera sono morte trentadue persone, di cui l’ex comandante è stato ritenuto il diretto responsabile.
Nel luogo di detenzione Schettino ha deciso di riprendere gli studi, iscrivendosi alla facoltà di Giurisprudenza e Giornalismo e collaborando al giornale cartaceo del carcere romano. Si dedica altresì alla lettura, allo studio della lingua inglese e nel tempo libero pratica persino attività sportive.
Secondo alcune fonti pare che l’uomo si stia comportando come un vero detenuto modello. Nel corso di un’intervista rilasciata a La Stampa, raccolta grazie ai suoi avvocati difensori, ha confessato di avere incubi al pensiero di quanto accaduto. Ecco le sue parole: “La gente non può crederci, ma anche io ho degli incubi. Non ho dimenticato le trentadue vittime della Concordia, ma non sono stato nemmeno trattato come un capro espiatorio”.
Anche il cappellano del carcere, Lucio Boldrín, ha confermato il percorso di “redenzione” dell’ex capitano, spendendo per lui parole complimentose: “È molto gentile e rispettoso verso gli altri detenuti. È molto impegnato nei due corsi universitari e penso che il suo atteggiamento sia edificante. Mi ha detto che non vuole sprecare il suo tempo in prigione e che quindi lo usa per scopi rieducati”.
Tutta la storia dell’isola del Giglio
Era la notte tra il 13 e il 14 gennaio e la nave Costa Concordia, al timone del comandante Francesco Schettino, navigava lungo le coste della Toscana in direzione Savona, ultima tappa della crociera. Nei pressi dell’Isola del Giglio, la grossa imbarcazione lasciò la rotta prevista prima della partenza, per una manovra inusuale. Si trattava di una mossa conosciuta come “inchino” nei riguardi una precisa abitazione situata sull’isola.
Ebbene, la Costa Concordia entrò in collisione con il gruppo di scogli delle Scole, registrando l’apertura di una lunga falla. A causa di tale impatto, la navigazione si interruppe bruscamente: la nave sbandò molto forte, incagliandosi, iniziando a sommergersi.
In quel momento a bordo c’erano 4229 persone, di cui 3216 passeggeri e 1013 membri dell’equipaggio. Schettino abbandonò la nave a bordo di una lancia mentre stava sprofondando, mettendosi prontamente in salvo.
L’equipaggio rimasto sulla Costa Concordia non sapeva come procedere alle operazioni di salvataggio, mentre il capitano era al sicuro sulla terra ferma. Si registrarono 32 morti, diverse vittime non sono mai state ritrovate. L’ultimo dei dispersi è stato rintracciato tra i resti della nave ben oltre mille giorni dal naufragio, quando la nave è stata rimorchiata due anni dopo, nell’ottobre 2014.
Cosa ha fatto Francesco Schettino?
Come dicevamo, Francesco Schettino ha abbandonato la nave di cui era il capitano appena iniziò a naufragare. Non solo. Non aveva nemmeno avvisato immediatamente le autorità portuali della collisione della Costa Concordia e del grave pericolo in cui si trovavano passeggeri e membri dell’equipaggio. Intimato di ritornare sull’imbarcazione da un suo superiore per adempiere ai suoi doveri, si è persino rifiutato di eseguire gli ordini.
L’ex comandante è stato condannato a sedici anni di detenzione per naufragio, omicidio colposo, ferimento e abbandono della nave.
Tutto su moglie e figli di Schettino
Fabiola Russo, la moglie di Francesco Schettino, ha spesso difeso il marito da tutte le accuse, definendolo una vittima del processo mediatico. Secondo lei non è un mostro, come è stato definito, ma un punto di riferimento per l’equipaggio poiché grande conoscitore delle navi: “Mio marito non è un mostro. Lui ama le navi, le conosce a fondo, non ha mai smesso di studiarle, di volerne conoscere limiti e comportamenti. Non si è mai limitato a timonarle. Per questo per i suoi equipaggi è sempre stato un punto di riferimento, un maestro. È deciso, fermo e lucido, analizza le situazioni, le comprende e le sa gestire”.
Sua figlia Rossella Schettino al tempo del disastro aveva appena quindici anni. Tutto l’odio verso il padre, quasi di riflesso, finì per ricadere anche addosso a lei, per cui la ragazza dovette fare i conti con frequenti insulti e prese di posizione.
Entrambe, moglie e figlie di Schettino, comunque, hanno sempre dimostrato ampia solidarietà per le vittime del naufragio e per i loro familiari.