«Belve è trash, programma per gente disperata» volto famoso contro Francesca Fagnani, ecco chi è

Un volto famoso dello spettacolo ha attaccato duramente Belve con frasi al veleno: ecco chi è e cosa ha detto su Francesca Fagnani.

Il programma Belve, condotto da Francesca Fagnani, ha suscitato diverse polemiche nel corso degli anni, ricevendo critiche da varie personalità dello spettacolo. Tra questi, Paolo Crepet, noto psicologo, non ha risparmiato parole dure nei confronti del programma, definendolo come un prodotto per “gente disperata“.

La sua posizione non è isolata, e si aggiunge a quella di Selvaggia Lucarelli, che ha più volte espresso il suo rifiuto per la trasmissione. Ma chi è veramente Paolo Crepet e perché il suo giudizio su Belve ha suscitato tanto scalpore?

Paolo Crepet contro Belve: ecco le sue parole sprezzanti

In un’intervista al Corriere della Sera, Paolo Crepet ha espresso senza mezzi termini il suo disprezzo per il programma di Francesca Fagnani. Lo psicologo ha spiegato che il successo di Belve non sarebbe altro che il risultato di una società “disperata“. A suo avviso, non c’è nulla di interessante nel tipo di intrattenimento proposto dalla trasmissione: “Cosa c’è di interessante?“.

Crepet, inoltre, ha voluto chiarire che la sua critica non nasce da un eventuale risentimento per un mancato invito, ma piuttosto dalla sua ferma convinzione che non parteciperebbe mai a un programma del genere. “Non mi hanno mai invitato e io non ci andrei mai“, ha affermato, aggiungendo che la conduttrice, pur essendo “carina“, non ha colpa del tipo di contenuti proposti, ma la responsabilità va attribuita a chi crea il programma, sempre pronto a cercare il momento in cui l’ospite “scivola sulla buccia di banana“.

Per Crepet, questa è “disperazione allo stato puro“, con un effetto negativo che impatta anche sugli adolescenti che assistono a questi contenuti.

Belve, non solo Selvaggia Lucarelli: anche Paolo Crepet dice no

Secondo Crepet, la televisione che promuove programmi come Belve è ormai ben lontana dalla forma di intrattenimento che definivamo “trash” in passato. Quella era, infatti, solo l’anticamera di una televisione che ora definisce “animalesca“, facendo riferimento ai programmi come Le Iene e Belve, che si spingono oltre i limiti della sensibilità umana.

Lo psicologo sottolinea come spesso i temi trattati siano incentrati più sullo sfruttamento del dolore degli ospiti che su una riflessione profonda. Crepet fa un esempio emblematico, immaginando un’intervista a Giorgia, dove la conversazione sarebbe focalizzata sul suo dolore per la morte del fidanzato, piuttosto che su un discorso più ampio e rispettoso della sua persona.

In questo contesto, Crepet critica la superficialità con cui si trattano temi delicati, riducendo la vita e l’opera di grandi figure, come Giuseppe Verdi, a un episodio specifico e poco significativo della sua biografia, dimenticando “il sublime dell’Aida“. Un’accusa che mette in luce la visione di Crepet di un certo tipo di televisione, che considera ormai priva di contenuti profondi e umani.

(Clicca su una delle 2 foto)
Seguici su Instagram