Bruno Vespa difende Meloni e ora rischia davvero grosso: ecco cosa è successo

Dopo la ridicola e totalmente fuori luogo difesa a Giorgia Meloni, Bruno Vespa è ora nei guai e rischia grosso: ecco cosa sta succedendo.

Il noto giornalista e conduttore televisivo Bruno Vespa si è trovato al centro di una polemica che potrebbe costargli caro. Nel corso della trasmissione Cinque Minuti, andata in onda il 30 gennaio, Vespa ha difeso in maniera decisa la posizione della premier Giorgia Meloni riguardo a un’indagine che la coinvolge.

La sua dichiarazione, però, ha sollevato un’ondata di critiche, portando il sindacato dei giornalisti Rai a intervenire con durezza, accusando il conduttore di aver oltrepassato i limiti del giornalismo imparziale.

Bruno Vespa difende Giorgia Meloni a Cinque Minuti: cosa ha detto?

Nel corso della puntata di Cinque Minuti, Bruno Vespa ha commentato l’indagine che coinvolge Giorgia Meloni in relazione al caso del generale libico Almasri. Quest’ultimo, arrestato e poi rilasciato dalle autorità italiane, è stato successivamente riportato in Libia con un volo di Stato.

Dopo una discussione tra i politici presenti in studio, l’intervento di Vespa ha suscitato scalpore. Con toni accesi, il giornalista ha dichiarato: «Quello che i signori dietro la lucetta rossa non sanno, e che i parlamentari sanno, è che in ogni stato si fanno cose sporchissime, anche trattando con i torturatori, per la sicurezza nazionale. Questo avviene in tutti gli stati del mondo». Il suo commento ha fatto rapidamente il giro dei social, scatenando un acceso dibattito sulla correttezza e sull’allineamento del conduttore Rai.

Bruno Vespa rischia grosso: interviene il sindacato dei giornalisti

La dichiarazione di Vespa ha sollevato la reazione dell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, che ha criticato aspramente il conduttore. In una nota ufficiale, il sindacato ha affermato che un simile commento non rappresenta informazione, ma propaganda, e ha sottolineato come dichiarazioni di questo tipo «alimentano solo speculazioni che non fanno bene all’informazione di servizio pubblico».

Secondo l’Usigrai, la Rai e le sue redazioni dovrebbero offrire ai cittadini un’informazione chiara e completa, senza sfociare in toni propagandistici che non giovano alla credibilità dell’emittente. Il sindacato ha, quindi, messo in discussione la posizione di Vespa, ricordando l’importanza dell’imparzialità e della neutralità nella gestione di programmi tanto seguiti come quello in cui il giornalista è protagonista.

Con queste parole, Vespa potrebbe trovarsi a dover fare i conti con le ripercussioni professionali di un intervento che ha diviso l’opinione pubblica.

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