Delitto Garlasco, Alberto Stasi: età, nuova fidanzata oggi, madre, padre, adottato, perché ha ucciso Chiara Poggi, ricostruzione storia, movente, condanna, innocente, ultime notizie

Nel delitto di Garlasco ha perso la vita Chiara Poggi. Alberto Stasi, il suo fidanzato, è nel carcere di Bollate. Ma chi è Alberto Stasi? 

Nel delitto di Garlasco, avvenuto il 13 agosto del 2007, ha perso la vita Chiara Poggi. Alberto Stasi, il suo fidanzato, è nel carcere di Bollate per omicidio. Chi è Alberto Stasi?

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Delitto Garlasco, chi è Alberto Stasi?

Età

Alberto Stasi è nato a Sesto San Giovanni, il 6 luglio del 1983. Ha 38 anni.

Nuova fidanzata oggi

Nel 2012 Alberto è stato visto in compagnia di una ragazza sulla spiaggia di Bergeggi, in Liguria. Il settimanale Gente ha pubblicato alcune foto di Alberto in compagnia della giovane ragazza dai capelli biondi, di cui, però, non si conosce il nome. Nella vita di Alberto, però, c’è Serena. Non si sa molto della ragazza, solo che qualche volta ha aspettato Alberto fuori dal tribunale per abbracciarlo. Non sappiamo se si tratti di un’amica o della fidanzata.

Madre

La madre di Alberto Stasi, Elisabetta Ligabò, ha sempre sostenuto l’innocenza di suo figlio.

Alberto Stasi e la madre Fonte foto La Stampa

Alberto Stasi e la madre Fonte foto La Stampa

Io ho sempre creduto nell’innocenza di mio figlio. Mio figlio e Chiara si volevano bene. Nessun processo potrà convincermi del contrario. Non ho mai pensato un solo minuto che Alberto potesse averle fatto del male.

Ecco nel video qui di seguito un’intervista a  Elisabetta Ligabò a cura di Elisabetta Gherardi, Andrea Parente e Alessandro Sarno, per La7.

Padre

Il padre di Alberto Stasi, come la moglie Elisabetta, ha sempre sostenuto l’innocenza del figlio. Nicola Stasi, il padre di Alberto, è morto all’età di 57 anni, nella sera di Natale del 2013 al Policlinico San Matteo di Pavia. Secondo la moglie Elisabetta, il dolore per la situazione in cui il figlio Alberto è coinvolto per l’omicidio di Chiara Poggi, ha influito ad aggravare le condizioni di salute di Nicola.

Alberto Stasi con il padre Nicola @CorriereWeb Milano

Alberto Stasi con il padre Nicola @CorriereWeb Milano

Adottato

Alberto Stasi è nato a Sesto San Giovanni, in via Gioberti, il 6 luglio 1983 da Nicola Stasi e Elisabetta Ligabò. La famiglia di Nicola Stasi è originaria di Ruvo di Puglia. Nicola ed Elisabetta si sono conosciuti a Milano.

Perché ha ucciso Chiara Poggi?

Chiara Poggi muore a causa di un colpo inferto con un oggetto contundente mai identificato, forse si tratta di un martello. Forse la ragazza era venuta a conoscenza di alcuni fatti non noti sulla vita del suo fidanzato. Chiara, forse, era ritenuta pericolosa e scomoda

A Stasi è imputato il possesso di materiale pedopornografico. L’accusa al processo per omicidio in primo e secondo grado ritiene probabile il fatto che Chiara lo avesse scoperto.

Ricostruzione storia

La mattina del 13 agosto 2007 Chiara è sola in casa, i genitori e il fratello Marco sono in montagna. La giovane donna, molto probabilmente, conosce il suo assassino. Dai rilievi effettuati dagli inquirenti, infatti, non ci sono segni di effrazione. Inoltre, Chiara, quando apre la porta, è in pigiama. Il primo a dare l’allarme del delitto è il fidanzato della ragazza, Alberto Stasi. Sulle scarpe e sui vestiti del giovane Stasi, nonostante la scena del delitto sia intrisa del sangue di Chiara, non è presente alcuna traccia di materiale ematico. Questo particolare, unito ad alcune incongruenze presenti nel racconto di Alberto, portano gli inquirenti a disporre l’arresto per il giovane studente di economia il 24 settembre 2007. Il 28 settembre dello stesso anno, però, con un ordine della procura di Vigevano, Alberto Stasi è scarcerato su ordine del giudice per le indagini preliminari Giulia Pravon, per insufficienza di prove.

La scena del delitto di Garlasco Fonte foto ANSA

La scena del delitto di Garlasco Fonte foto ANSA

Al ricorso in primo grado, il 17 dicembre 2009, al Tribunale di Vigevano, il GUP Stefano Vitelli, assolve Alberto Stasi, per non aver commesso il fatto. Stesso motivo di assoluzione per Stasi nel processo d’Appello, stavolta a Milano, nel 7 dicembre 2011. Successivamente, in Cassazione, la Suprema Corte ordina alcuni esami del DNA su un capello trovato tra le mani di Chiara, particolare non emerso nel primo giudizio, e su residui di DNA trovati sotto le unghie della ragazza. Questi reperti, infatti, non erano stati analizzati prima. Il ricorso è nuovamente annullato, ma con il rinvio dell’assoluzione. Tra le motivazioni della  Suprema Corte, emerge la difficoltà a giungere a una sentenza di assoluzione o di condanna per l’imputato Alberto Stasi. Sempre la  Suprema Corte dispone, dunque, il rinvio in giudizio per Stasi, in attesa di nuovi esami scientifici.

Movente

Nonostante gli indizi raccolti nelle indagini e le varie ricostruzioni dell’accaduto durante i riti processuali, il movente che ha portato il reo a compiere il delitto di Garlasco resta sconosciuto.

Condanna

Alberto Stasi è condannato per il delitto di Garlasco nel processo d’appello bis il 17 dicembre 2014. La condanna arriva a seguito della nuova perizia computerizzata sulle impronte lasciate sul pavimento della villetta di Garlasco in cui viene ritrovato il corpo di Chiara. Gli anni di reclusione per Stasi, a seguito della condanna, sono 24. La pena subisce una riduzione a 16 anni grazie al rito abbreviato per omicidio volontario, con l’esclusione però delle aggravanti della crudeltà e della premeditazione. Il 12 dicembre 2015 la Corte di Cassazione conferma la sentenza-bis della Corte d’Appello di Milano, condannando in via definitiva Alberto Stasi a 16 anni di reclusione.

Nel 2020, gli avvocati della difesa di Stasi, presentano l’istanza di revisione della sentenza, perché sembra ci siano alcune prove che potrebbero scagionarlo dall’omicidio.

La signora Rita Preda, madre di Chiara Poggi,  alla notizia della richiesta di revisione della sentenza di Stasi, ha dichiarato

Io mi fermo davanti a quello che è stato stabilito dopo nove anni di processi e il pronunciamento di tanti giudici. Alla fine la Cassazione ha concluso che è stato lui ad uccidere mia figlia. E’ una sentenza che ci ha dato il risultato con un nome e un cognome. Un nome che sin dall’inizio era già in tutti gli atti delle indagini e dei processi. Secondo i giudici è stato lui. Per noi è stata fatta giustizia.

Innocente

Alberto Stasi era innocente e la sua condanna è stata ingiusta.

Il criminologo Francesco Bruno commenta così all’Adnkronos la decisione della Cassazione di dichiarare inammissibile l’istanza, presentata dai legali di Alberto Stasi, di revisione della condanna riportata per l’omicidio di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto del 2007. Siamo nel 19 marzo 2021, per la Suprema Corte permane la valenza indiziaria di altri numerosi e gravi elementi contro Stasi.

Poi il criminologo Bruno continua:

Stasi è innocente – afferma Bruno – Non aveva alcun movente per uccidere la ragazza, non aveva possibilità di farlo, è stato un capro espiatorio: si è preso il primo che aveva scoperto il cadavere, e il fatto che non stesse a casa sua nel momento dell’omicidio ha ingenerato subito sospetti, ma parliamo di sospetti. Sono state fatte perizie inutili, per vedere se avesse calpestato il sangue o meno e non lo hanno mai trovato sotto le scarpe. E poi la bicicletta trovata nei pressi dell’abitazione non era sua. Quello di Garlasco – conclude Bruno – è uno dei tanti delitti che in Italia finiscono così, con un innocente tenuto in galera per anni

Ultime notizie

Alberto Stasi è in carcere dal 2015, per scontare la pena definitiva a 16 anni per l’omicidio della sua fidanzata, Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007. Alberto Stasi, però, continua a dichiararsi innocente.

“La mia coscienza è leggera, togliere la libertà a un innocente è violenza”

Alberto Stasi nell’esclusiva intervista a Le Iene foto fermo immagine

Queste le parole di Stasi dalla sua cella del carcere di Bollate, in un’intervista concessa ai microfoni de Le Iene

Perché ho deciso di parlare oggi? Per dare un senso a questa esperienza perché certe cose non dovrebbero più accadere. Se una persona vive delle esperienze come quella che ho vissuto io questa deve essere resa pubblica, a disposizione di tutti, e visto che ho la possibilità di parlare lo faccio, così che le persone capiscano, possano riflettere e anche decidere, voglio dire, se il sistema che c’è va bene oppure se è opportuno cambiare qualche cosa

Martedì 24 maggio 2022 va in onda, su Italia 1, la puntata dedicata interamente al delitto di Garlasco.

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