Oblio oncologico cosa vuol dire e cosa si intende per diritto all’oblio? Significato e cosa è successo in Spagna

Cosa si intende per oblio oncologico o diritto all'oblio? In Spagna una rivoluzionaria norma contro le discriminazioni agli ex malati!

Cosa intendiamo esattamente quando parliamo di diritto all’oblio o di oblio oncologico? In Spagna è stata emanata una norma a cura di Pedro Sanchez in cui si elimina l’obbligo di dichiarare se si è stati malati di cancro in passato, nel momento in cui si firma un contratto. In questo modo, dunque, vengono eliminate anche tutte le discriminazioni in merito.

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In Italia, come in Spagna, c’è una proposta di legge da parte del Cnel; in questo articolo cerchiamo di capire meglio cosa significa diritto all’oblio e perché è importante.

Cosa vuol dire diritto all’oblio o oblio oncologico?

Come abbiamo accennato, da oggi, in Spagna, non sarà più obbligatorio dichiarare se in passato si è stati malati di tumore. Nel momento in cui si firma un contratto per un mutuo, o un’assicurazione, non vi sarà più bisogno di specificare questa parentesi della propria vita. In questi casi – come anche in caso di firma per un’adozione – aver combattuto con una malattia del genere – può comportare a una condizione peggiore dal punto di vista economico, con tariffe più alte o addirittura un rifiuto da parte della banca o dell’ente che si occupa del prestito.

Anche dal punto di vista sociale, poi, è importante creare un diritto all’oblio – o oblio oncologico – che permetta alle persone di non identificarsi con la patologia contro la quale hanno combattuto. Senza contare, poi, l’aspetto psicologico, dal momento che gli ex pazienti sono costretti a mettere per iscritto una loro condizione – dolorosa – che fa ormai parte del passato.

Una legge sull’oblio oncologico esiste in diversi Paesi Europei, fra cui la Francia, il Belgio, i Paesi Bassi, il Lussemburgo e la Romania. Questa norma, infatti, fa in modo tale che i datori di lavoro, le banche o le società di assicurazioni non possano richiedere un’informazione simile nel momento della firma da parte di terze persone. Ovviamente, però, la condizione stabilisce che la malattia sia terminata da un determinato periodo di tempo.

In Italia, a firmare un disegno di legge sul diritto all’oblio ci avevano pensato Maria Elena Boschi, Lorenzo Guerini e Cristina Rossello. Fra le proposte si faceva riferimento alle “discriminazioni nell’accesso all’adozione di minori e ai servizi bancari e assicurativi” nei confronti, ovviamente, di ex malati affetti da patologie oncologiche. Proprio Maria Elena Boschi, ultimamente, ha scritto un appello pubblico a Giorgia Meloni per chiedere che la loro proposta possa essere discussa (e approvata) in breve tempo.

Cosa è successo in Spagna?

Al momento in realtà la legge non è stata ancora ufficialmente approvata, ma nell’arco di due settimane verrà dato l’ok all’oblio oncologico – o diritto all’oblio – firmato da Pedro Sanchez. Lo scopo, come abbiamo detto, è quello di impedire che ci siano discriminazioni nei confronti delle persone che hanno avuto un cancro o hanno affrontato malattie gravi. Questa legge esiste già in alcuni Paesi dell’UE, mentre in Italia esiste solamente un disegno di legge – presentato dal Cnel – dopo una lunga campagna in merito fatta dall’Aiom, l‘Associazione Italiana di Oncologia Medica.

Pedro Sanchez ha incontrato diverse associazioni e dopo aver parlato con diversi malati ha preso l’impegno di portare il diritto all’oblio alla luce, una volta per tutte.

Ecco le sue parole nel suo annuncio pubblico: “Saranno nulle tutte le clausole basate su antecedenti oncologici che escludono o discriminano nella contrattazione di prodotti o servizi; la norma impedirà che gli antecedenti oncologici dell’assicurato siano presi in considerazione per imporre condizioni più onerose nei contratti assicurativi“.

Infine, poi, Sanchez ha concluso il suo annuncio dichiarando quanto segue: “Non ha senso che, dopo aver sofferto una grave malattia, si debba essere penalizzati con condizioni più costose“.

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