Paolo Meneguzzi, è guerra con J-Ax e Fedez: «Io credo negli ideali e tu nelle canne»

Cosa è successo fra Paolo Meneguzzi, J-Ax e Fedez? I tre cantanti sono finiti al centro dell'attenzione mediatica, ma perché?

Cosa è successo fra Paolo Meneguzzi, Fedez e J-Ax? I tre cantanti litigano da giorni, lanciandosi frecciatine via social: ma perché? Ecco tutto quello che c’è da sapere…

Tutto ha avuto inizio quando il cantante di Verofalso ha rilasciato un’intervista a MowMag affermando che attualmente il livello musicale della scena italiana sia alquanto basso. Come esempio per avallare la sua tesi, Paolo Meneguzzi ha scelto una delle canzoni che quest’estate va per la maggiore: Disco Paradise. A questo, poi, sempre il noto artista svizzero ha aggiunto che sia triste vedere gente tatuata intonare canzoni come quella appena citata.

Nella sua intervista, infatti, riferendosi alla hit di Fedez e J-Ax, Meneguzzi ha detto: “Ora permettimi un appunto sulla scena odierna, però. L’estate pop 2023 è deprimente. Il medium pop mi pare svilito. Vedere gente tutta tatuata che va su un palco a cantare la Disco paradise di turno mi fa tristezza. Quelle sono marchette. Il pop dev’essere anche visionario, evoluto, curato ai massimi livelli. Se fai i dovuti confronti tra un prodotto e l’altro, te ne accorgi della differenza”.

Ancora, poi, ha concluso dicendo: “Il pop migliore non è dozzinale, affatto. Blanco, ad esempio, se fosse prodotto ancora meglio, potrebbe tranquillamente sfondare porte internazionali perché ha tutto ciò che serve. Su uno come lui io investirei molto di più. Con chi duetterei? Uno dei miei idoli è sempre stato Justin Timberlake. Ma anche Usher sarebbe uno con cui mi piacerebbe condividere un pezzo. E perché no, anche Miley Cyrus”.

Il litigio di Paolo Meneguzzi e J-Ax

Dopo queste dichiarazioni, J-Ax si è risentito non poco; rispondendo alle frecciatine di Paolo Meneguzzi, il rapper non ha tardato a definirlo la versione “cheap” di Tiziano Ferro. Tramite social, infatti, ha usato queste parole: “Eh, ma sei sicuro che tu, vuoi parlare di marchette? Comunque ciao, io ti ricorderò sempre come la versione ordinata su Wish di Tiziano Ferro”. Al momento, il suo collega Fedez non ha risposto, ma conoscendolo potrebbe farlo a breve…

C’è da dire che il discorso di Paolo Meneguzzi non voleva essere infamante o, almeno, non quanto lo sono state le parole di J-Ax nei suoi confronti. Per questo motivo, infatti, venendo a sapere degli insulti del rapper, il cantante svizzero ha voluto rispondere ancora una volta:  “Caro J-Ax, ma chi verrebbe dietro a te (voi) se non seguissi il sistema che hai sempre criticato? Fai il portavoce che il sistema è marcio, che rinneghi Sanremo, the Voice e poi fai le pubblicità del “panettone”. Parli di papponi ma fai il pappone che sta attaccato ai ragazzini per non cadere nell’oblio che probabilmente tanto ti spaventa e per fare i belli ci urlate ancora “legalizzala”. Ma anche basta”.

La stoccata finale del cantante al rapper

Continuando il suo sfogo di risposta, poi, Meneguzzi ha tirato in ballo il suo passato e i suoi progetti attuali, senza dimenticare la sua famiglia che – a oggi – è una delle cose che lo rende più fiero: “Io ho una scuola artistica, produco film, dischi di ragazzi e ho una famiglia. Questa è la mia musica. Non ho il successo di prima? Pazienza. Io credo negli ideali e tu nelle canne. Io ero una realtà pop in America Latina nel 1996 (Tiziano credo avesse 16 anni). Faccio un plauso alla tua ignoranza che si allinea a quello che proponete e a quella di molti superficiali che fuori dall’Italia non sanno andarci”.

Affondando ancora J-Ax, poi, Paolo Meneguzzi ha aggiunto: “Perché ti ricordo che a qualche chilometro dalla frontiera italiana tu musicalmente non sei nessuno. Ma torniamo a ‘Disco paradise’ targata 2023, canzone che poteva uscire anche nel 1974! Fate i duri con i tatuaggi dei dragoni e mi cantate le bolle di sapone? Non lo trovate un po’ trash e un testo un tanto non credibile per l’età che avete? C’è proprio bisogno di dire ‘alza il finestrino’ e scomodare… Battisti? Non sapete cantare, ma gridate, parlate e storpiate linguaggi nel microfono con volgarità, parolacce e messaggi nelle canzoni veramente discutibili o incomprensibili! Ripeto, ce n’è veramente bisogno?”

Per concludere il suo discorso, ancora, Meneguzzi ha parlato della musica pop, definendola “una cosa seria” e non semplicemente una serie di strofe messe assieme per creare il tormentone del momento: “Il pop è una cosa seria. Si cerca di creare un’identità, un suono collegato a un’emozione, la perfezione della melodia e del mix, dei testi. Si cerca di mandare un messaggio, che si possa avvicinare a un’arte e soprattutto c’è un’ imprescindibile etica nei messaggi. Ma dimmi un po’. Quale cavolo è il vostro messaggio? A me pare solo che il messaggio sia “dai facciamo soldi”! Creiamo un sistema costruendo standard di scarsa qualità, perchè è più facile; perché la qualità è molto più difficile da sostenere. Forse la qualità te la sei dimenticata o perché meglio attaccarsi al treno del trash o di chi ha i follower? Attento… non ho parlato di fan, ma di follower”.

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