Aldo Naro, tutto sull’omicidio: ecco la drammatica storia della sua morte

Cosa è successo ad Aldo Naro? E come procedono oggi le indagini? Finalmente una svolta nel lungo processo: i fatti

Cosa è successo ad Aldo Naro? Dopo sette anni dall’omicidio del giovane medico nisseno di soli 25 anni, al Goa, si è arrivati a tre condanne per rissa e favoreggiamento. Inoltre, il giudice Sergio Ziino del Tribunale di Palermo ha condannato a un anno e dieci mesi uno dei proprietari della discoteca, Massimo Barbaro.

Quest’ultimo oggi sarebbe imputato per aver depistato le indagini; la stessa pena è toccata poi a Francesco Troia, il buttafuori che inizialmente rispondeva del reato di rissa, ma oggi risponde a quello di omicidio. Ad Antonio Basile, invece, è toccato un anno di carcere per aver preso parte  aquella notte di violenza. In questo articolo ripercorriamo tutto quello che è successo a Palermo e al povero Aldo Naro.

Tutto si è svolto la notte del 14 febbraio del 2015, quando è avvenuto l’omicidio del giovane medico. Il ragazzo si trovava in una discoteca nel quartiere Zen per una festa; Andrea Balsano gli sferrò un calcio fatale alla tempia: all’epoca il ragazzo aveva solamente 17 anni ed era uno dei buttafuori abusivi del locale. Oggi è condannato in via definitiva a 10 anni.

La famiglia di Aldo Naro continua a cercare la verità, sostenendo che non sia satato solamente Balsano a colpire il ragazzo e a provocarne la morte. Grazie a un particolare esame 3D, in effetti, una perizia ha stabilito il reinvio a giudizio degli altri tre buttaguori, due dei quali regolari. Questi avrebbero preso parte alla rissa: stiamo parlando di Gabriele Citarrella, Francesco Troia e Pietro Covello.

Cosa è successo ad Aldo Naro?

Dopo il processo, gli avvocati di Aldo Naro – Antonio e Salvatore Falzone – hanno dichiarato quanto segue: “È stato un dibattimento molto lungo e complesso. Il tribunale ha accolto la nostra richiesta di condanna e per questo siamo soddisfatti dell’esito del giudizio. Per quanto riguarda il trattamento sanzionatorio ci saremmo aspettati delle pene più alte, così come aveva richiesto l’ufficio del pubblico ministero”.

I tre imputati sono stati condannati anche al pagamento di un risarcimento nei confronti delle parti civili e delle spese legali del processo. Inoltre, il giudice ha indicato in 90 giorni il termine per il deposito delle motivazioni. Lo scorso febbraio, poi, la famiglia di Aldo Naro aveva scritto una lunga lettera per ricordare il 25enne ormai scomparso.

La lettera dei familiari

Così avevano dichiarato: “Ciao, io sono Aldo Naro, sono un medico chirurgo abilitato alla professione. Ho sacrificato tutto per diventarlo, ho sacrificato me stesso per esserlo meglio di come avrei potuto. Ho studiato, tanto. Ho dormito veramente poco. Ho sacrificato amori, amici e il mio tempo libero per essere la migliore versione di me. Sicuramente l’ho fatto per rendere orgogliosi i miei genitori ma, principalmente, l’ho fatto per me stesso. Io sono riuscito quasi a coronare il mio sogno, perché sì io volevo essere un medico ma volevo diventare dentro il mio cuore un ottimo cardiologo. Avrei dato me stesso per esserlo ma non è stato possibile, perché io da 8 anni ho soltanto 25 anni”.

Ancora, poi, continua così: “Sono morto soffocato dal mio stesso sangue. In tutto ciò, nessuno ha fatto niente per me, ma non avrei mai chiesto da medico che qualcuno donasse la sua vita per me, ma nessuno, neanche i miei colleghi hanno saputo prestarmi soccorso nessuno mi ha aiutato, tutte le persone intorno a me si sono limitate a guardare, senza emozioni, quello che mi stava accadendo. In pochi minuti sono stati cancellati tutti i miei giorni futuri senza pensarci due volte, sono morto da solo su un marciapiede del giardino interno di una discoteca al freddo, in camicia, buttato fuori a calci con plurime emorragie cerebrali, sono morto da solo per un motivo a me sconosciuto. Da 8 anni la mia storia non riesce ad avere giustizia. Di tutti i presenti, nessuno – e dico nessuno – ha dato la versione reale di quello che mi è successo. Da 8 anni i miei genitori vanno di udienza in udienza, da processo a processo in virtù della speranza che i miei assassini paghino col carcere per ciò che mi hanno fatto”.

Fidanzata

Su Facebook è stata creata una pagina in ricordo di Aldo Naro; qui – tramite un post – Simona, la fidanzata del giovane medico deceduto, ha dato addio alla sua dolce metà. QUI per ulteriori informazioni.

Seguici su Instagram