Gianni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira oggi: chi sono i responsabili del massacro del Circeo?

Gianni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira sono i responsabili del brutale massacro del Circeo che ha sconvolto l'Italia anni '70!

Gianni Guido, Angelo Izzo e Andrea Ghira erano tre giovani della Roma bene che, il 29 settembre 1975, commisero uno dei crimini più violenti e brutali mai commessi in Italia: il massacro del Circeo.

Leggi anche: Il Massacro di Ponticelli: chi erano le due vittime Nunzia Munizzi e Barbara Sellini?

Responsabili dell’orribile massacro del Circeo, Gianni Guido, nato a Roma nel 1956, era figlio di un imprenditore di successo. Angelo Izzo, nato a Roma nel 1955, era figlio di un funzionario pubblico. Andrea Ghira, nato a Roma nel 1953, era figlio di un industriale. Appartenevano alla Roma bene, erano amici e frequentavano gli ambienti dell’estrema destra romana. Erano noti per la loro violenza e per il loro odio nei confronti delle donne.

Chi sono le vittime del massacro del Circeo?

Rosaria Lopez era una ragazza di 19 anni, nata a Roma nel 1956. Era una studentessa liceale, di origini modeste. Donatella Colasanti era una ragazza di 17 anni, nata a Roma nel 1958. Era una studentessa di scuola media, di origini operaie.

Rosaria Lopez è stata una vittima innocente di un crimine orribile. La sua morte ha sconvolto l’Italia e ha contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della violenza sulle donne. Il suo ricordo è ancora vivo oggi, grazie al lavoro di Donatella Colasanti, che ha dedicato la sua vita a raccontare la storia di Rosaria e a promuovere la lotta contro la violenza sulle donne.

Ritrovata nel bagagliaio di una macchina, vicino al corpo esanime della sua amica, Donatella Colasanti era quasi moribonda. Salva ma testimone di uno dei massacri più efferato e irragionevole che l’Italia abbia mai visto, porterà per sempre tatuata sulla sue pelle la bestialità inumana di cui è stata vittima. Di seguito raccontiamo tutta la sua storia dell’orrore

La ragazza nata a Roma nel 1958. Ragazza di origini operaie, vivace e piena di vita. Dopo il massacro del Circeo, non si è mai sposata e non ha avuto figli. Ha vissuto a Roma, dove ha lavorato come assistente sociale.

Dopo aver dedicato la sua vita a raccontare la storia di Rosaria Lopez e a promuovere la lotta contro la violenza sulle donne, ha scritto un libro sulla sua esperienza, intitolato Io, Donatella Colasanti, sopravvissuta al massacro del Circeo. Ha anche fondato l’associazione La Rosa Bianca, che si occupa di aiutare le vittime di violenza.

https://www.instagram.com/p/Cxz92RxMev_/?hl=it&img_index=1

Che fine hanno fatto oggi?

Tutti i tre responsabili della brutale violenza appartenevano alla Roma bene. Gianni Guido era un ragazzo di 19 anni, nato a Roma nel 1956. Era figlio di un imprenditore di successo. Angelo Izzo era un ragazzo di 20 anni, nato a Roma nel 1955. Era figlio di un funzionario pubblico. Andrea Ghira era un ragazzo di 22 anni, nato a Roma nel 1953. Era figlio di un industriale. Tutti e tre erano vicini agli ambienti neofascisti e missini.

Affidate ai Carabinieri, le indagini sul massacro del Circeo hanno ricostruito le dinamiche del crimine orrendo, grazie alle deposizioni di Donatella Colasanti. Donatella Colasanti si costituì parte civile contro i suoi carnefici e fu rappresentata dall’avvocato Tina Lagostena Bassi. Diverse associazioni femministe si costituirono parte civile e presenziarono al processo. In primo grado, Izzo e Guido furono condannati all’ergastolo senza alcuna attenuante. Ghira, che era fuggito in Spagna, fu condannato in contumacia.

Ghira morì di overdose nel 1994 a Melilla, in Spagna. Il suo cadavere fu riesumato nel 2005 e identificato mediante esame del DNA. In appello, la sentenza fu modificata per Guido, che fu condannato a 30 anni di reclusione. Guido riuscì a evadere dal carcere nel 1981 e fu catturato due anni dopo a Buenos Aires. In seguito, riuscì a evadere di nuovo e a raggiungere il Libano. Fu catturato a Panama nel 1994 ed estradato in Italia.

Izzo riuscì a evadere dal carcere nel 1993 e fu catturato a Parigi nel 1993. Izzo e Guido furono scarcerati nel 2004, dopo aver scontato 28 anni di carcere.

Ricostruzione della storia

Il 29 settembre 1975, Rosaria Lopez e Donatella Colasanti si incontrarono per caso a Roma. Izzo, che conosceva Rosaria, le propose di andare al mare con lui e con i suoi amici. Le ragazze accettarono, convinte di trascorrere una giornata di svago. Guido, Izzo e Ghira le accompagnarono in una villa di proprietà della famiglia di Ghira, a San Felice Circeo. Immediatamente aggredite e picchiate dai tre ragazzi, Rosaria e Donatella hanno vissuto torture spaventose nonché ferite fisiche e psicologiche.

Rosaria Lopez, sottoposta a torture particolarmente brutali, morì durante le torture il 30 settembre 1975. I tre ragazzi la picchiarono, la violentarono ripetutamente, la bruciarono con sigarette e fiammiferi. Donatella Colasanti riuscì a sopravvivere, simulando la morte. Ghira, Izzo e Guido caricarono entrambe nel bagagliaio della loro auto, per riportarle a Roma. Qui, le abbandonarono in una strada deserta di viale Pola, nel quartiere romano Trieste.

Sono state ritrovate da un metronotte, mentre i loro aguzzini cenavano tranquillamente in un ristorante della Roma bene, per festeggiare il loro orribile misfatto. Colasanti si recò alla polizia e denunciò i tre ragazzi. Izzo e Guido furono arrestati pochi giorni dopo. Ghira riuscì a fuggire all’estero e fu arrestato solo nel 1996.

Cosa rappresenta il massacro del Circeo

Il massacro del Circeo è un evento che ha segnato la storia dell’Italia. È un crimine che ha rappresentato un punto di svolta nella percezione della violenza sulle donne nel nostro Paese. La storia di Rosaria Lopez e Donatella Colasanti è una storia di violenza e di dolore. È la storia di due ragazze che sono state brutalmente uccise da tre uomini che non le hanno fatto alcun male. La morte di Rosaria Lopez ha sconvolto l’Italia e ha contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della violenza sulle donne.

La sorella di Rosaria, Antonietta, ha continuato a lottare per la giustizia per sua sorella. Ha fondato l’associazione A voce alta, che si occupa di aiutare le vittime di violenza.

Seguici su Instagram