Stare dalla parte di Serena Bortone non conviene, ecco tutti quelli che le hanno voltato le spalle

Serena Bortone, il silenzio da parte dei colleghi è inaccettabile: ecco chi è dalla sua parte e chi invece «vuole tenersi il posto»

La decisione di Serena Bortone di leggere il monologo preparato da Antonio Scurati sul 25 aprile durante la trasmissione “Che sarà”, nonostante lo stop all’ospitata dello scrittore, ha destato notevole attenzione e ha generato una serie di conseguenze inattese. Questo gesto coraggioso da parte della conduttrice, che ha scelto di dare voce alle riflessioni di Scurati nonostante possibili ripercussioni, ha rivelato chi tra i colleghi ha deciso di starsene da parte e chi, invece, ha voluto supportare la giornalista.

La sua azione, infatti, è stata accolta da un silenzio quasi totale da parte dei colleghi. Secondo quanto riportato da La Repubblica, c’è addirittura il rischio che il programma “Che sarà” chiuda i battenti a giugno. Questo scenario potrebbe essere una conseguenza diretta degli eventi legati alla lettura del monologo di Scurati, che ha portato a una serie di conseguenze impreviste e a una crescente tensione all’interno dell’emittente pubblica.

I colleghi «vogliono tenersi il posto»

Selvaggia Lucarelli ha espresso con grande lucidità un’osservazione pungente riguardo alla reazione dei colleghi di Serena Bortone di fronte alla complessa situazione che si è creata attorno alla lettura del monologo di Antonio Scurati. Secondo la giornalista, molti conduttori sembrano essere più preoccupati nel mantenere saldamente il loro posto in Rai piuttosto che mostrare solidarietà in un momento così delicato per un collega.

Lucarelli ha evidenziato come alcuni conduttori, invece di dimostrare un minimo di empatia o solidarietà verso Serena Bortone, sembrino concentrarsi esclusivamente sul proprio interesse personale e sulla tutela della propria posizione all’interno dell’emittente pubblica. Questa osservazione solleva interrogativi sulle priorità dei professionisti dei media e sottolinea l’importanza di mantenere l’integrità professionale anche quando ci si trova di fronte a situazioni controverse.

Il silenzio quasi totale dei colleghi di Bortone, ad eccezione di qualche messaggio su social media, è stato interpretato da Lucarelli come un sintomo di una mentalità simile a quella dei dirigenti che censurano, in cui l’interesse personale viene posto al di sopra della solidarietà e della coerenza professionale.

Francesca Fagnani e Sigfrido Ranucci: ecco cosa hanno detto

Fino ad ora, il conduttore di “Report” e Francesca Fagnani sono stati gli unici a mostrare pubblicamente il loro sostegno a Serena Bortone. In un momento di tensione e incertezza, il gesto di solidarietà di entrambi rappresenta una testimonianza di supporto diretto e tangibile nei confronti della conduttrice.

Francesca Fagnani, sul suo profilo Twitter ha scritto: «Tutta ma proprio tutta la mia solidarietà a Serena Bortone e Antonio Scurati». Sigfrido Ranucci, invece, che era ospite durante la puntata di Che Sarà ha deciso di dire la sua su domanda della conduttrice. Ecco le sue parole:

«Io penso che si poteva evitare tutto quello che hanno fatto. Diciamo che l’immagine di questa azienda non ne è uscita affatto bene da questa brutta storia. Io parlo anche semplicemente dal punto di vista commerciale, com’è stata gestita l’informazione, che è merce oggi nel nostro paese. Ne hanno beneficiato altri, ne ha beneficiato paradossalmente anche il profilo social della nostra presidente del consiglio, visto che ha pubblicato lei il monologo e avrebbe potuto evitare di farlo, avrebbe potuto – visto che ha i mezzi – chiamare in azienda per capire cosa stava accadendo. Se aveva questa voglia di non censurare poteva tranquillamente dire ai dirigenti ‘mandate in onda questa cosa perché io non censuro nulla’. Si tratta anche di un gesto di amore nei confronti di questa azienda, che è un’azienda in primis dei cittadini, tutti. Un’azienda alla quale noi vogliamo molto bene».

Seguici su Instagram