Bari, il caso di Bruna Bovino: cosa le è successo? Antonio Colamonico, età alla morte, capelli rossi, condanna e ultime notizie

Bruna Bovino è stata uccisa dal suo ex fidanzato Antonio Colamonico. Ma perché? Cosa è successo? I dettagli all'interno.

Bruna Bovino è stata uccisa dal suo ex fidanzato Antonio Colamonico. Ma perché? Cosa è successo?

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Cosa è successo a Bruna Bovino?

Bruna Bovino aveva solo 29 anni al momento della morte e la vita le è stata strappata via da Antonio Colamonico, il suo ex fidanzato. Ma cosa è successo? È il 12 dicembre del 2013 e il corpo della giovane estetista viene ritrovato semicarbonizzato sul pavimento del centro estetico dove lavorava, dopo esser stata uccisa tramite strangolamento dopo esser stata colpita 20 volte con delle forbici.

Condanna

Antonio Colamonico, l’assassino di Bruna Bovino, nonché suo ex fidanzato ha avuto una condanna pari a 26 anni e sei mesi per l’uccisione della giovane estetista. Sulla testa dell’uomo hanno pesato le accuse di omicidio volontario aggravato e incendio doloso: le fiamme, infatti, sono state appiccate appositamente per far perdere le tracce del brutale assassinio. I giudici della Corte d’Assise non hanno avuto dubbi: Bruna ha subìto un’aggressione prima di essere uccisa definitivamente e ha lottato per la sua vita:

La vittima ha subito un’aggressione nel corso della quale ha lottato prima di subire quei brutali colpi al volto e quando fu atterrata e sovrastata dall’assassino, non poté più muovere le braccia e difendersi dai colpi che le venivano inferti, riusciva però a muovere il capo e le mani, assai verosimilmente in maniera convulsa, nell’istintivo e disperato, ma altresì vano, tentativo di sottrarsi ai colpi che il suo assassino continuava a infliggere.

Capelli rossi

Fra le dita di Bruna Bovino sono stati rinvenuti dei capelli rossi. Inizialmente Antonio Colamonico ha suggerito che si trattasse di una terza persona, una donna che avrebbe aggredito la sua ex fidanzata, ma la realtà è un’altra:

le mani restarono impigliate nei capelli che si intinsero di sostanza ematica e quando già sanguinante, si ritrovò le mani dell’assassino intorno al collo, verosimilmente tentò di afferrare le mani del suo aggressore nel tentativo di difendersi.

Per Colamonico non sono state riconosciute nemmeno le attenuanti generiche poiché l’imputato non ha mai manifestato segni di resipiscenza e ha inoltre fatto spesso dichiarazioni false o fuorvianti.

Mamma

La mamma di Bruna Bovino ha gioito nel venire a conoscenza della pena inflitta all’ex fidanzato di sua figlia. La donna si è detta fiduciosa nei confronti della Cassazione:

Mia figlia non c’è più, non tornerà più e nessuna sentenza potrà restituirmela, ma oggi dopo 8 anni finalmente è stata fatta giustizia. Lui era l’unico, non c’erano altri indiziati, non poteva essere stato un altro e adesso lo hanno confermato i giudici. Mi batterò fino a quando sarò viva perché mia figlia abbia giustizia, per lei e per i suoi figli.

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