Yara Gambirasio: chi l’ha uccisa? Come sono arrivati a Massimo Bossetti? Dove è stato trovato il corpo?

Cosa c'entra Massimo Bossetti nell'omicidio di Yara Gambirasio? Nel nostro articolo tutta la storia nei dettagli!

L’omicidio di Yara Gambirasio, avvenuto nel 2010, ha tenuto l’Italia intera col fiato sospeso per via della giovanissima età della vittima (13 anni appena) e per la gigantesca risonanza mediatica che si creò intorno alla vicenda a partire dalla scomparsa della ragazza fino al ritrovamento del cadavere e all’arresto del colpevole, Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo dopo regolare processo. Ma cosa è successo nello specifico?

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Chi ha ucciso Yara Gambirasio?

Yara Gambirasio, 13 anni appena, risultava scomparsa dal 26 novembre 2010 non avendo più fatto rientro a casa dopo il suo solito allenamento in palestra. Brembate di Sopra, il paesino della bergamasca in cui la ragazza viveva con la sua famiglia, era in massima allerta per ritrovarla e da lì anche l’Italia intera rimase col fiato sospeso per via della gigantesca rilevanza mediatica che questo caso assunse.

Il corpo della giovanissima verrà ritrovato solo tre mesi più tardi, il 26 febbraio 2011, abbandonato in un campo a Chignolo d’Isola. Il primo indiziato, già durante le ricerche e ben prima del triste epilogo, fu Mohammed Fikri, un operaio del cantiere di Mapello dove i cani molecolari delle forze dell’ordine avevano fiutato le ultime tracce di Yara. L’uomo, dopo qualche giorno in carcere, col ritrovamento del cadavere riesce a scagionarsi. Ha dimostrato, infatti, di essere stato in viaggio verso il Marocco la sera in cui avvenne l’omicidio.

Come si è arrivati a Massimo Bossetti?

Letizia Ruggeri – PM del caso – in assenza di un database di rilievo, dunque, fa partire la più grande indagine genetica mai fatta in Europa: nella provincia viene effettuato uno screening di massa per rintracciare il DNA di quello che viene battezzato come Ignoto 1. Stiamo parlando di oltre 21mila prelievi e 14mila confronti. L’aplotipo Y di Ignoto 1 risulta essere quello di Damiano Guerinoni, figlio dell’ex colf dei Gambirasio. L’uomo, però, si trovava in Perù. Si indaga quindi nell’albero genealogico del diretto interessato, fino ad arrivare al 1815. Si giunge dunque al nome di Giuseppe Guerinoni, un autista dell’autobus di Gorno, morto però nel 1999. Esumando la salma (non senza fatica) e facendo le dovute verifiche si è arrivati a sostenere che l’uomo fosse il vero padre di Ignoto 1.

Un’indiscrezione di paese porta le indagini a concentrarsi su una donna che aveva avuto una relazione extraconiugale con Guerinoni, dal quale erano nati due gemelli: un maschio e una femmina. Il codice genetico porta direttamente al primo di questi: Massimo Giuseppe Bossetti, un muratore di 44 anni di Mapello. Lui è sposato con tre figli, incensurato. Sovrapponendo i DNA, quindi, si scopre che Bossetti è realmente il figlio di Guerinoni, nonostante sua madre Ester Arzuffi sostiene da sempre che non sia vero e crede fermamente nell’innocenza del figlio.

Dove è stato trovato il corpo?

Il corpo di Yara viene ritrovato il 26 febbraio del 2011, in avanzato stato di decomposizione. Il cadavere è stato rinvenuto da un uomo che, giocando con il suo aeroplanino telecomandato, fece la brutale scoperta. Ci troviamo a Chignolo d’Isola, a circa 10 chilometri da Brembate di Sopra. Il corpo della ragazzina viene trovato sdraiato di schiena, con le braccia incrociate sulla testa e le gambe divaricate. Sul cadavere vengono rinvenuti diversi segni di violenza fra cui sprangate, un trauma cranico e una profonda ferita al collo. Si tratta di almeno sei segni da arma da taglio. Nessuno, invece, di violenza sessuale. La causa della morte di Yara Gambirasio, tuttavia, non sono stati i colpi inferti, bensì la ragazza sarebbe morta di stenti e ipotermia.

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