Kimoji, l’ideatore poteva essere milionario ma vive nella sua auto «Kim Kardashian mi ha rovinato la vita»

La storia di David Liebelsohn ideatore dell'app milionaria Kimoji, l'uomo vive nella sua auto «Kim Kardashian mi ha rovinato la vita»

David Liebensohn è il protagonista di questa incredibile storia di ”denuncia” contro Kim Kardashian, l’uomo che sostiene di essere l’ideatore di Kimoji (la linea di emoji che porta il volto della famosissima influencer) oggi vive in auto e ha dovuto chiudere la sua azienda.

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Liebelsohn oggi non ha più nulla da perdere e vuole che il mondo sappia la verità e per questo gira con un cartello «Kim Kardashian ha rovinato la mia vita». Scopriamo la sua versione dei fatti e perché si è ridotto a vivere nella sua auto.

La storia di David Liebelsohn: cosa è Kimoji?

David Liebensohn è uno sviluppatore di app che ha collaborato a una serie di emoji dedicate a Kim Kardashian, probabilmente l’avrete già sentita nominare: si tratta di “Kimoji”.

L’applicazione, da lui creata, avrebbe generato profitti per più di un milione di dollari al minuto. Ma messo alle strette finanziariamente dai legali di Kim Kardashian, l’uomo oggi è in bancarotta.

Tutta la storia: cosa è successo?

Ma cosa è successo e perché l’uomo invece di essere milionario si è ritrovato senza una casa e a vivere nella sua Tojota? 

Nel 2019 David Liebensohn ha fatto causa a Kim Kardashian per 300 milioni di dollari. Secondo lo sviluppatore, la donna e il suo team gli avrebbre rubato l’ idea. Lo sviluppatore, insieme ai suoi colleghi, avevano inizialmente raggiunto un accordo per una percentuale sui profitti della app ma qualcosa è andato storto.

Liebensohn ha dichiarato di essere stato costretto a ritirare la sua causa da 300 milioni di dollari, perché non poteva più sostenere le spese legali che lo hanno letteralmente costretto alla strada.

La versione di Kim Kardashina

Secondo la difesa di Kim Kardashian, Liebensohn avrebbe volontariamente ceduto ogni diritto sull’applicazione, dando quindi all’influencer una proprietà illimitata. La Corte Superiore di Los Angeles dato ragione alla donna.

Inoltre, pare che Liebensohn e i suoi due partner avessero sviluppato CensorGram nel 2014, un’applicazione per proteggere gli account degli utenti da bullismo e spammer. Anche quest’idea aveva attirato l’attenzione di Kim Kardashian.

Ma a quel punto, uno dei soci di Liebensohn ha condiviso uno screen dell’accordo e delle cifre economiche pattuite. Lo screen, però, fa il giro di Chicago e arriva anche all’entourage di Kim Kardashian che a quel punto ritira l’offerta e minaccia causa per diffamazione a Liebensohn e soci.

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