Perché giugno è il mese del Pride? E perché non si chiama più Gay Pride?

Evento annuale significativo per tutte le persone che resistono alle prepotenze, il Pride è il momento ideale per allontanare l'odio!

Il Pride è l’evento del mese di giugno, nato per sostenere con fierezza l’identità di tutte le persone, nessuna esclusa. Sapete perché si celebra proprio in questo mese e perché non si chiama più Gay Pride? Scopriamo di seguito tutti i dettagli!

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Prima ancora di scoprire la natività dei Gay Pride è del tutto necessario fare qualche passo indietro, arrivando addirittura a oltre mezzo secolo fa. Era il 28 giugno 1969 quando nello Stonewall Inn del Greenwich Village, a New York, una moltitudine di persone ha deciso di alzare il suo grido di protesta contro chi opprimeva chi non fosse eterosessuale.

Da quella data di oltre mezzo secolo fa, di acqua sotto i ponti ne è scorsa parecchia, fino all’annuale parata del Pride, la marcia dell’orgoglio LGBTQ+. Per ricordare i moti di Stonewall, avvenuti a New York nel 1969, quindi, si svolgono tutti gli anni in ogni parte del mondo, nel mese di giugno, eventi e manifestazioni per commemorare quel momento di svolta epocale in riferimento alla modernità.

Negli anni il Gay Pride ha coinciso con una manifestazione pubblica, aperta a tutti, a prescindere dal proprio orientamento sessuale. L’aspetto del tutto incantevole dell’evento è che persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, asessuali, non-binarie, eterosessuali e queer sono vicine per un unico intento: resistere per i relativi diritti, civili e legali.

Perché giugno è il mese del Pride?

Proprio per celebrare gli eventi del 1969, quasi trent’anni dopo, nel 1998, l’allora Presidente degli Stati Uniti d’America Bill Clinton ha chiamato il mese di giugno mese dell’orgoglio, nominandolo chiamandolo Gay and Lesbian Pride Month. In effetti la storia ha visto in quel fine mese di oltre mezzo secolo fa la nascita del movimento per i diritti dei gay e delle lesbiche.

Oggi il Pride è oltre questa semplice e antiquata definizione e si rivolge a tutte le persone, non soltanto a chi è omosessuale. Nel 2009, quarant’anni dopo, è stato il presidente Obama a includere nel pride month, in maniera ufficiale, la comunità bisessuale e transgender, cambiando il nome dell’evento nel LGBT Pride Month.

E adesso siamo in grado di confermare fermamente che giugno è il mese ideale per informarsi e per acquisire consapevolezza sulle tematiche in riferimento alle celebrazioni del Pride. Il perché dell’esigenza dell’informazione è presto detto. La storia ci insegna, infatti, che generalmente si ha paura di ciò che non si conosce, temendo quello di cui si ha blanda conoscenza. Affinché il Pride non sia soltanto un momento celebrativo vuoto, infatti, si rende necessario un completo e quotidiano allontanamento dell’odio.

Perché non si chiama più Gay Pride?

Grazie al naturale coinvolgimento di un variegato numero di attivisti, a partire dagli anni Ottanta il movimento ha mostrato sempre più la sua identità pienamente traversale. Oggi, accanto ai termini libertà, liberazione e orgoglio è sparito l’appellativo gay, diventato un prefisso o suffisso del tutto obsoleto. Ed ecco che, con fierezza, il Pride coincide con momenti indispensabili e importanti per il mondo arcobaleno.

Non rivolgendosi, quindi soltanto alla comunità gay, ogni evento e manifestazioni legati all’argomento, abbracciano un vasto numero di persone che, con un potente e determinato senso dell’onore, sfoggiano orgogliosamente, la bandiera arcobaleno.

Oggi è aumentata la consapevolezza di esseri fieri per quello che si è, ritenendosi uguali nelle libertà e nei diritti, senza nessuna distinzione. Il mondo contemporaneo pullula di una generazione con un forte senso di identità, così potente da oltrepassare i concetti di genere, del colore della pelle, dell’etnia e delle infinite e conseguenti discriminazioni. Il tutto per arrivare ad abbracciare con fierezza il Pride, privo di suffissi e prefissi, proprio perché rappresenta il formidabile senso dell’onore di una moltitudine di persone, tutte diverse ma tutte uguali nel loro essere umani!

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