Emanuele Filiberto abdica, la figlia Vittoria prossima erede al trono: ma in che senso?

Emanuele Filiberto di Savoia abdica in favore della figlia Vittoria, sarà lei la prossima erede al trono di un regno che non esiste

Emanuele Filiberto di Savoia parla di linea di successione al trono e conferma la scelta di ”abdicare” in favore della figlia Vittoria. Un po’ come il fantacalcio, un po’ come D&D, un po’ come giocare al ”facciamo finta che”. Con la differenza che sembrano crederci sul serio. E nonostante sia un bene parlare di donne al comando, non lo è altrettanto fantasticare sulla monarchia. Che in Italia basta un attimo, credi che certa roba non possa più tornare e zac: te la ritrovi al governo, a gestire i tuoi diritti e l’utilizzo dei tuoi organi interni.

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L’ipotetico e fantasioso ritorno della monarchia in Italia porterebbe con sé la possibilità di avere una regina al governo: Vittoria di Savoia, primogenita di Emanuele Filiberto e Clotilde Courau. La sua ipotetica ascesa al trono è resa possibile grazie a una modifica alla legge di successione salica apportata da suo zio Vittorio Emanuele, figlio dell’ultimo re d’Italia, Umberto II. Questa modifica ha equiparato la successione di genere tra i casati reali europei. Ma ricordiamoci, che al momento e ci si augura per sempre, non esiste un regno effettivo al quale Vittoria possa aspirare.

La modifica della legge di successione salica

Vittorio Emanuele, erede del defunto re Umberto II, ha preso una decisione che ha cambiato radicalmente il corso della successione al trono. La legge di successione salica, che tradizionalmente escludeva le donne dal trono Savoia, è stata modificata in modo tale da consentire alle figlie di accedere al trono. Questa scelta, ispirata all’obiettivo di parità di genere, ha messo l’Italia sulla stessa linea di paesi come il Regno Unito, la Spagna, i Paesi Bassi e la Svezia, dove le donne possono ascendere al trono senza restrizioni e discriminazioni.

La giovane Vittoria di Savoia, figlia di Emanuele Filiberto e Clotilde Courau, si è ritrovata, quindi, improvvisamente proiettata nel centro dell’attenzione a causa della modifica di questa legge. Da quel momento, la sua posizione all’interno della famiglia reale ha subìto un cambiamento significativo: è diventata l’erede al trono d’Italia. Sì, erede al trono di un regno che non esiste.

Emanuele Filiberto abdica «Non ho mai voluto fare il re, mia figlia è perfetta»

Così, adesso arriva la notizia dell’abdicazione di Emanuele Filiberto di Savoia in favore di sua figlia Vittoria, di 19 anni e titolata principessa di Carignano e marchesa d’Ivrea. A quanto pare, sebbene il trono sia ormai un lontano ricordo, la questione dell’erede al trono continua a suscitare discussioni, persino tra gli ex reali.

In un’intervista al Corriere Torino, Emanuele Filiberto ha annunciato la sua intenzione di abdicare in favore della figlia, sostenendo che lei farà un lavoro migliore di lui. Ma quale lavoro? Ma dove e in che senso?

Emanuele Filiberto ha definito la legge Salica come anacronistica e superata, poi ci ha regalato una serie di cliché sull’intelligenza e la sensibilità delle donne al comando e sulla loro ”meraviglia”. Emanuele Filiberto ha spiegato che la scelta di abdicare è stata dettata dalla convinzione che sua figlia avrà successo nel guidare il Paese. E ancora una volta resta da chiedersi: ma in che senso?

Vittoria, il cui nome completo è Vittoria Cristina Adelaide Chiara Maria di Savoia, viene descritta come una donna all’altezza del regno (che non esiste, ribadiamolo). Il padre ha rivelato che studia Storia dell’Arte e Scienze Politiche in Gran Bretagna ed è una persona sensibile, intelligente e aperta. Che ha dimostrato il suo impegno umanitario partendo con la Croce Rossa per portare aiuti durante il conflitto in Ucraina, seguendo le orme della bisnonna Elena che prestò servizio come crocerossina dopo il terremoto di Messina (Ah beh sì, allora sì).

Ma  occhio a scherzare, che qui è un attimo che ci troviamo anche la regina d’Italia a governare.

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