Jakub Jankto è il primo calciatore dichiaratamente gay che gioca in serie A, il suo coming out e l’arrivo al Cagliari

Jakub Jankto è il primo calciatore dichiaratamente gay a giocare il serie A: i dettagli del suo coming out e l'arrivo al Cagliari VIDEO

Essere il primo non sempre è una etichetta semplice da sopportare, ma a Jakub Jankto il coraggio non è mancato ed è diventato simbolo di una vera e propria rivoluzione: il calciatore di Serie A che è stato selezionato dal Cagliari ha fatto recentemente coming out diventando a tutti gli effetti il primo calciatore dichiaratamente gay della serie A.

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Nel febbraio scorso, il calciatore  ha fatto coming out dichiarando pubblicamente di essere gay. Questo gesto ha suscitato ampio dibattito e ha messo in luce il problema dell’omofobia nel mondo del calcio. Jankto ha espresso la speranza che il suo esempio possa aiutare altri calciatori gay a non vivere più nell’ombra. Il calciatore, adesso, è stato ingaggiato dal Cagliari e giocherà in Serie A nella stagione 2023/24, sotto la guida del tecnico Claudio Ranieri, che lo aveva già allenato a Genova, diventando così il primo calciatore in attività ad alto livello ad aver fatto coming out pubblicamente. Scopriamo tutti i dettagli e le sue parole.

Il coming out di Jakub Jankto

Lo scorso febbraio Jakub Jankto ha dichiarato pubblicamente la sua omosessualità con un annuncio semplice ma potente. Ha sottolineato la sua volontà di vivere la vita in libertà, senza paure né pregiudizi. Ha sottolineato che il mondo del calcio è ancora omofobo, ma ha deciso di essere autentico e felice.

«Sono Jakub Jankto, sono gay e non voglio più nascondermi. Come tutti gli altri, ho i miei punti di forza. Ho i miei punti deboli. Ho una famiglia. Ho i miei amici. Ho un lavoro che svolgo al meglio da anni, con serietà, professionalità e passione. Come tutti gli altri, voglio anche vivere la mia vita in libertà. Sono omosessuale e non voglio più mentire a nessuno».

Jankto ha confessato di aver riflettuto a lungo sulla sua scelta, ma alla fine ha deciso di fare coming out improvvisamente, seguendo l’istinto. Ha ringraziato le persone che lo hanno sostenuto durante questo percorso, compresi ex compagni di squadra e l’allenatore Brian Priske.

«Quanto ci ho pensato prima di farlo? Lo sapevo sin da piccolo, però tendi a dire ‘posso continuare in qualche maniera’, diciamo che il mondo calcistico è un po’ omofobo, l’ho detto tante volte e lo sappiamo tutti, però mi è venuto improvvisamente, non era qualcosa di programmato. Mi è venuto così e non mi dispiace di averlo fatto. Finalmente posso fare quello che voglio e sono felicissimo.

Le persone a Praga mi hanno aiutato molto, Tomáš Rosický, František Cupr, l’allenatore Brian Priske, un grandissimo chapeau davanti a loro. Sono stati straordinari. Grazie anche al loro supporto ho deciso di essere onesto con me e con tutti»

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L’importanza del coming out di Jankto

Il coming out di Jankto è stato un momento significativo nel mondo del calcio, in cui l’omosessualità è ancora un tabù diffuso. Mentre ci sono stati alcuni ex calciatori a fare coming out in passato, Jankto è stato il primo calciatore in attività ad alto livello a renderlo pubblico. La sua dichiarazione ha rappresentato una svolta nella lotta per i diritti e l’inclusione nel calcio.

L’ingaggio al Cagliari sarà la sua prima esperienza nel calcio professionistico dopo il coming out e segna un importante passo avanti nella rappresentazione e nell’accettazione degli atleti LGBT nel mondo dello sport. La sua dichiarazione ha contribuito a sollevare il problema dell’omofobia nel calcio e ha aperto la strada per una maggiore inclusione degli atleti LGBT nel mondo dello sport.

«Ci sono altri calciatori gay»

In un’intervista rilasciata a Sky TG 24, dopo il coming out, Jankto ha parlato apertamente della presenza di altri calciatori gay senza fare nomi, ma sottolineando che esistono, sono presenti nel calcio ed è assurdo pensare il contrario.

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Ha ricevuto messaggi da altri giocatori e anche se non si aspetta che facciano coming out immediatamente, si auspica che il suo esempio possa offrire sostegno e ispirazione per coloro che potrebbero trovarsi nel futuro a pensare: «Posso fare anch’io coming out». Questa prospettiva indica l’importanza dei modelli di ruolo nel promuovere l’accettazione e la ”normalizzazione” dell’omosessualità nel calcio. L’obiettivo è creare un ambiente di liberta totale in cui tutti gli atleti possano esprimersi e sentirsi accolti e rispettati nella loro autenticità.

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