Riccardo Laganà è morto a soli 48 anni, la Rai perde uno dei pochi combattenti per la libertà

Riccardo Laganà, rappresentante dei dipendenti Rai al suo secondo mandato, è morto a soli 48 anni: chi è, cosa è successo e la sua storia

Riccardo Laganà è morto a soli 48 anni, la notizia della sua improvvisa dipartita ha scosso profondamente l’intera comunità Rai, scaturendo una miscela di sgomento e commozione tra i dipendenti dell’emittente pubblica. Il professionista era il rappresentate dei dipendenti Rai e faceva parte del Cda.

La sua dedizione nel promuovere i valori fondamentali del servizio pubblico e nella difesa dei diritti dei lavoratori, nonché la sua dedizione all’ambiente e alla tutela degli animali hanno lasciato un segno indelebile nella tv di Stato.

Il suo impegno costante a rappresentare le voci dei lavoratori e a perseguire un’azienda di riferimento per i cittadini rimarrà un’eredità indelebile nella storia della Rai. Scopriamo cosa gli è successo e tutti i dettagli sulla sua incredibile carriera.

Come è morto? Cause morte

Riccardo Laganà, figura di spicco all’interno della Rai, si è spento nella notte a causa di un fatale arresto cardiaco. A soli 48 anni, il Consigliere di Amministrazione ha lasciato un vuoto profondo tra coloro che lo conoscevano e lavoravano a stretto contatto con lui. Originario di Roma, Laganà ha radici nella perizia industriale e nell’elettronica, conferendo un’ampia competenza nell’ambito delle telecomunicazioni e degli impianti. Il suo coinvolgimento all’interno della Rai è stato rafforzato dalla sua rielezione per il secondo mandato nel Consiglio di Amministrazione, a testimonianza dell’apprezzamento per il suo ruolo di rappresentanza.

Il suo contributo

Laganà, sin dalla sua nomina come componente del CdA nel luglio 2018, si è dimostrato un fermo sostenitore dei principi alla base del servizio pubblico. La sua fedeltà a tali valori lo ha spinto a collaborare con varie organizzazioni e movimenti che condividevano la sua passione per la promozione di un’informazione autorevole e accessibile. L’elenco delle sue associazioni di riferimento, come Articolo 21, Move On Italia, e Associazione Stampa Romana, svela il suo impegno costante a garantire che la Rai fosse veramente un faro informativo per i cittadini.

Riccardo Laganà era un artigiano del dialogo

Tra i numerosi contributi di Laganà, spicca la creazione della piattaforma web “lndigneRAI” nel 2011. Questo spazio virtuale ha servito da terreno fertile per il dialogo aperto riguardo alla Rai, in particolare per le questioni legate al mondo del lavoro. La sua dedizione a questa iniziativa ha reso possibile l’approfondimento delle tematiche chiave del servizio pubblico, permettendo un confronto costruttivo tra i vari stakeholder.

Una voce per gli animali e l’ambiente

Oltre al suo impegno professionale, Laganà ha dimostrato una profonda sensibilità nei confronti della tutela dell’ambiente e degli animali. La sua attività volontaria e di attivismo è stata esemplare, collaborando con diverse associazioni per promuovere la salvaguardia di questi importanti pilastri dell’ecosistema. La sua determinazione nel condividere messaggi di consapevolezza e promuovere una cultura di rispetto verso gli animali e l’ambiente è stata un segno tangibile dei suoi valori.

Lutto sentito in tutta la Rai

La tragica notizia della sua morte ha scatenato un’ondata di dolore in tutto il mondo della Rai. Marinella Soldi, Presidente Rai, insieme all’Amministratore Delegato Roberto Sergio, ha espresso il profondo cordoglio del Consiglio di Amministrazione e di tutti i dipendenti Rai per la perdita di Riccardo Laganà.

«L’improvvisa scomparsa di Riccardo Laganà è un dolore profondo per tutta la ‘sua’ Rai, di cui è stato orgogliosamente parte e che ha rappresentato nel Consiglio di Amministrazione, dando voce a chi, con il proprio lavoro, fa vivere quotidianamente il Servizio Pubblico»

La morte di Riccardo Laganà ha lasciato un vuoto difficile da colmare.. La sua passione, il suo impegno e il suo spirito di lotta continueranno a ispirare coloro che lavorano per il bene della Rai. Con il suo operato, Laganà ha dimostrato che l’impegno verso il servizio pubblico e la difesa dei valori condivisi possono lasciare un’impronta profonda e duratura.

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