Circeo, la rabbia della sorella di Rosaria Lopez contro la fiction «Tutte fandonie»

Nella prima serata di martedì 14 novembre, Rai 1 ha trasmesso la prima puntata di Circeo, una miniserie che si concentra sul massacro del ’75. Diretta da Andrea Molaioli e scritta da Flaminia Gressi, Lisa Nur Sultan e Viola Rispoli, la serie narra delle torture inflitte il 29 settembre 1975 a Rosaria Lopez, 19 anni, che venne uccisa, e a Donatella Colasanti, 17 anni, che sopravvisse fingendosi morta e scomparve nel 2005 a causa di un tumore al seno.

Gli artefici delle violenze furono Angelo Izzo, Gianni Guido e Andrea Ghira. Circeo si concentra soprattutto sul processo successivo al delitto e sulla dolorosa battaglia di Donatella Colasanti, che ha contribuito a rendere tali violenze un reato contro la pubblica persona attraverso la legge 66 del 1996.

Letizia Lopez, la sorella di Rosaria, intervistata da FqMagazine, ha espresso il suo disappunto riguardo alla miniserie Rai, sottolineando di non essere stata coinvolta, insieme agli altri diretti interessati, per raccontare la loro versione dei fatti.

La rabbia della sorella di Rosaria Lopez

Letizia Lopez, sorella della vittima Rosaria, ha sottolineato che la serie sta raccontando la loro vita senza aver coinvolto i diretti interessati. Letizia ha anche alimentato la polemica per la scelta di trasmettere la serie proprio durante la Giornata contro la violenza sulle donne.

Riguardo al processo successivo al delitto che ha portato a un cambiamento legislativo, Letizia ha dichiarato che, nonostante ciò, ritiene che l’esito sarebbe stato lo stesso e che Donatella Colasanti è stata abbandonata dalle istituzioni. Ha espresso amarezza riguardo ai “giochetti delle istituzioni” e ha sottolineato che una serie televisiva non basterà a risolvere i problemi, poiché secondo lei lo Stato è intrinsecamente violento. Ha criticato l’associazionismo che circonda il tema della violenza sulle donne, sottolineando che le istituzioni sembrano non preoccuparsi di queste questioni.

«Stanno raccontando la nostra vita, e non siamo stati chiamati a dire com’erano andate le cose. Non si può farlo solo con gli atti del tribunale. C’è della fantasia, era giusto così, non avendoci incontrati. Non contiamo nulla, non siamo stati informati se non a cose fatte. Perché va in onda adesso? Solo perché c’è la Giornata contro la violenza sulle donne?».

Le parole sui carnefici: chi fine hanno fatto Gianni Guido e Angelo Izzo?

La sorella di Rosaria Lopez ha anche parlato di Gianni Guido, uno degli autori delle violenze, che attualmente lavorerebbe alla Caritas. E ha sollevato domande sulla presunta morte di Andrea Ghiro, un altro coinvolto, la cui dipartita lascia dubbi non risolti.

«Lavora alla Caritas come se nulla fosse. Chi ce lo ha messo lì? Da chi è sostenuto? Se al suo posto ci fosse stato mio fratello, stia certa che non lavorerebbe alla Caritas ma noi siamo della Garbatella, eravamo il popolino. Quelli erano figli di papà appoggiati dalle istituzioni»

Infine, ha manifestato disinteresse nei confronti del diario di Angelo Izzo, uno degli aggressori, sostenendo che il libro è stato scritto da una giornalista e che la gente trae profitto dalle loro disgrazie. Ha concluso dichiarando che la sofferenza della sua famiglia sembra non interessare a nessuno e che molte informazioni sono fandonie.

«Il suo diario? Non l’ho letto e non lo leggerò. Quel libro lo ha scritto una giornalista, mi pare. Non mi interessa, la gente campa sulle nostre disgrazie. Della nostra sofferenza non importa a nessuno. Sono tutte fandonie».

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