Chiara Ferragni, cos’è il reato di truffa aggravata e cosa rischia adesso che è indagata?

La Procura di Milano ha aperto un fascicolo per truffa aggravata contro Chiara Ferragni: cosa rischia l'influencer?

Chiara Ferragni ha davvero donato un milione di euro all’Ospedale Regina Margherita di Torino, ma sulla sua testa pende ancora l’accusa di truffa aggravata: cosa vuol dire? E cosa rischia ora che è indagata?

Dopo lo scandalo Balocco, l’influencer è finita sotto l’occhio vigile della Guardia di Finanza e ora rischia davvero di essere indagata per truffa. Sulla scrivania delle Fiamme Gialle della Procura di Milano c’è un fascicolo che potrebbe inguaiare fortemente Chiara; secondo quanto riferito da ANSA, infatti, la situazione della moglie di Fedez oggi sarebbe oltremodo complicata a causa del ritrovamento di alcune carte acquisite dall’ufficio dell’Antitrust.

Insomma, l’ipotesi di reato – sebbene ancora da formulare – c’è. Per Chiara Ferragni potrebbe formalizzarsi l’accusa di truffa e non più di frode. Questo nuovo capo di imputazione è molto più grave, attenendosi al Codice Penale. Ecco cosa recita l’Articolo 640“Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, e’ punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 51 a euro 1.032”.

Ancora, poi, l’ANSA fa sapere che la Guardia di Finanza ha deposto una prima annotazione, alla quale poi verranno allegate anche diverse prove relative allo scandalo Balocco. Attualmente si occupa del caso il Procuratore Eugenio Fusco. Oggi la palla passa dunque agli inquirenti di Milano, che dovranno attentamente esaminare il caso avendo fra le mani dei nuovi e importantissimi elementi, scovati – appunto – dalle Fiamme Gialle stesse.

Chiara Ferragni e l’accusa di truffa aggravata

Se il reato di truffa dovesse essere concretamente ipotizzato, verranno anche iscritti i primi nomi sul registro degli indagati. Chi inadaga deve capire se ci sia effettivamente stato un profitto illecito e se sia stato recato un danno ai consumatori: Chiara Ferragni – o meglio la sua posizione – potrebbe ulteriormente aggravarsi. L’influencer al momento ha “solo” ricevuto una multa da un milione di euro fatta proprio dall’Antitrust in prima battuta.

Nel frattempo, comunque, numerosi brand hanno deciso di prendere fortemente le distanze dalla Ferragni; il primo a uscire allo scoperto è stato Safilo, seguito poi da Coca-Cola e molti altri. Anche Monnalisa ha fatto sapere di star valutando la situazione, ammettendo di non escludere affatto di concludere la collaborazione con Chiara Ferragni qualora la situazione si dovesse aggravare. Insomma, dopo l’anno nero che è stato il 2023, il 2024 non è certo iniziato per lei nel migliore dei modi…

Cosa si intende per reato di truffa?

Dopo la multa da un milione di euro, Chiara Ferragni è indagata dalla Procura di Milano: gli inquirenti hanno ufficialmente aperto un fascicolo per truffa aggravata dalla minorata difesa dei consumatori. Ma in cosa consiste questa accusa? La frode in commercio implica nella consegna all’acquirente un bene diverso da quello pattuito. Questa ipotesi, dunque, non sembra trovare riscontro nel caso Ferragni-Balocco e per questo motivo gli inquirenti hanno deciso di procedere ritenendo che il reato coerente con il comportamento dell’influencer sia quello di truffa.

Oggetto delle indagini sono le mail scambiate fra Balocco e il team di Chiara Ferragni. Quello che è scritto nello scambio in questione avrebbe fatto cambiare idea agli inquirenti di Milano, che hanno deciso di propendere quindi a favore della grave accusa, anziché di quella di frode. Il contenuto delle e-mail, comunque, suggerisce che la campagna pubblicitaria sia stata ingannevole e che sia stata architettata ad hoc dai collaboratori dell’influencer o addirittura da lei stessa. Si tratta, quindi, di stabilire in concreto se esistano dei raggiri che riescano a giustificare il reato di truffa aggravata.

Cosa rischia?

Il reato di truffa, dunque, sussiste quando qualcuno – mediante artifici o raggiri – induce qualcun altro a compiere un atto di “disposizione patrimoniale” danneggiandolo o procurandosi un profitto illecito. In poche parole, quindi, un truffatore porta terze persone a cadere in errore, sfavorendo il proprio interesse patrimoniale per favorire quello del colpevole.

E cosa rischia, allora, Chiara Ferragni con questa accusa pendente sulla testa? Il reato in questione è punibile con la reclusione da tre mesi a tre anni e una multa che va dai 51 euro ai 1.032. Ma non è finita qui! La truffa aggravata segue una giurisprudenza più recente: il truffatore sfrutta a suo vantaggio la distanza con l’acquirente (in questo caso la vendita non diretta ma mediante siti o esercizi commerciali).

L’acquirente non può quindi effettuare un controllo preventivo sul prodotto ed è costretto a subire, senza saperlo, le conseguenze della condotta del truffatore stesso. In questo caso, dunque, la pena di reclusione va da un anno a cinque anni e la multa dai 309 euro ai 1.549. Cosa succederà a Chiara Ferragni? Lo scopriremo!

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