Mondo del calcio in lutto, Joe Barone è morto dopo il malore: ecco cosa è successo e cosa ha avuto

Joe Barone è morto dopo il malore avvenuto prima di Atalanta Fiorentina: ecco cosa è successo e le dichiarazioni ufficiali

È con grande tristezza che la comunità calcistica apprende la scomparsa di Joe Barone. Il 57enne ricopriva il ruolo di direttore generale della Fiorentina ed era conosciuto come il braccio destro del presidente Rocco Commisso. La sua prematura dipartita è avvenuta il 19 marzo, segnando la fine di una figura amata e rispettata all’interno del mondo del calcio.

Il 17 marzo, poche ore prima della partita contro l’Atalanta, Joe Barone ha subito un malore che lo ha colto di sorpresa. È stato trasportato d’urgenza al San Raffaele di Milano, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico al cuore. Durante questo difficile momento, la sua famiglia è rimasta al suo fianco con amore e preoccupazione. La moglie Camilla e i quattro figli, Pietro, Giuseppe, Salvatore e Gabriella, hanno trascorso le ore critiche in ospedale, sperando in un miglioramento delle sue condizioni.

Joe Barone come è morto?

Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, si è precipitato dagli Stati Uniti per essere al fianco del suo caro amico e collaboratore. Tuttavia, nonostante tutti gli sforzi del personale medico e l’affetto dei suoi cari, le condizioni di Joe Barone sono andate via via deteriorandosi dopo l’intervento. Alla fine, la triste notizia della sua morte è stata annunciata dal club nel pomeriggio di martedì 19 marzo, scuotendo profondamente il mondo del calcio e oltre.

La salma di Joe Barone sarà trasferita al Viola Park per un ultimo tributo da parte della squadra e dei tifosi. La sua perdita sarà fortemente sentita non solo dalla Fiorentina, ma da tutta la comunità calcistica, che perde un uomo dedicato e appassionato, il cui contributo al mondo dello sport rimarrà indelebile.

«Con un dolore profondo e immensa tristezza – si legge nella nota -, la Fiorentina oggi perde un suo punto di riferimento, una figura che ha segnato la storia recente del Club e che non sarà mai dimenticata. Il Direttore Generale Giuseppe Barone, dopo il malore occorso domenica, è venuto a mancare oggi presso l’ospedale “San Raffaele” di Milano.Rocco Commisso e la sua famiglia, Daniele Pradè, Nicolas Burdisso, Alessandro Ferrari, Vincenzo Italiano, Cristiano Biraghi e tutta la Fiorentina sono distrutti per la terribile perdita di un uomo che ha offerto la sua grande professionalità, il suo cuore e la sua passione per questi colori, di un amico disponibile e sempre vicino in tutti i momenti, sia quelli più felici e, soprattutto, quelli più difficili.Tutto il mondo viola si stringe in un abbraccio commosso alla moglie Camilla, ai suoi figli e a tutta la famiglia Barone in questo momento di enorme sconforto».

Cosa rappresentava Barone per la Fiorentina

Per quasi cinque anni, Joe Barone ha rappresentato la guida della Fiorentina, fungendo da uomo al timone del club. La sua esperienza iniziò al fianco di Rocco Commisso, il presidente del club, il quale gli affidò le redini della squadra. Nel corso di questi anni, la Fiorentina ha conseguito risultati significativi sul campo, raggiungendo importanti traguardi come la finale di Coppa Italia e la partecipazione alla finale di Conference League. Tuttavia, il contributo di Barone non si è limitato solo agli exploit sportivi, ma si è esteso anche a iniziative significative al di fuori del terreno di gioco.

Una delle principali aree di interesse di Barone è stata la questione dello stadio e il progetto del Viola Park, che è diventato una sorta di simbolo dell’impegno e dell’ambizione della proprietà italo-americana nel club. Attraverso il suo lavoro instancabile e la sua dedizione, Barone ha contribuito alla realizzazione e allo sviluppo del Viola Park, una struttura sportiva all’avanguardia che ha rappresentato un punto di riferimento per l’intera comunità della Fiorentina.

Joe Barone rimarrà per sempre nel cuore dei tifosi viola e nella storia del club, non solo per i successi ottenuti sul campo, ma anche per il suo impegno instancabile nel portare avanti la visione e gli obiettivi della Fiorentina, sia sul terreno di gioco che al di fuori. La sua eredità sarà per sempre legata alla crescita e allo sviluppo del club e del Viola Park, che continueranno a essere testimoni del suo straordinario contributo al calcio fiorentino.

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