La proposta di legge sulle foto dei minori sui social: tutti i dettagli

Cosa prevede la proposta di legge sulle foto dei minori sui social: ecco quali sono i rischi e tutti i dettagli

Il fenomeno dello “sharenting”, ovvero la pratica di pubblicare foto e video dei propri figli sui social media, è diventato sempre più diffuso, ma porta con sé una serie di rischi e questioni etiche da considerare attentamente. Molti influencer e genitori condividono regolarmente immagini dei loro bambini, senza sempre valutare le conseguenze e i pericoli di tale esposizione.

Tra i pericoli principali dello “sharenting” vi è la questione della privacy dei minori. I bambini non hanno la facoltà di scegliere se desiderano o meno essere esposti sui social media e non possono comprendere appieno le implicazioni di tale esposizione. Le loro immagini e informazioni personali possono rimanere online per lungo tempo e essere facilmente accessibili a un pubblico vasto e sconosciuto.

La proposta di legge sullo sharenting

La social media strategist e giornalista Serena Mazzini ha studiato questo fenomeno da diversi anni e ha raccolto dati significativi sulle sue implicazioni. Tramite le sue storie su Instagram, Mazzini ha dichiarato di presentare i risultati delle sue ricerche alla Camera dei Deputati, evidenziando l’importanza di affrontare questa questione a livello legislativo.

La proposta di legge che verrà presentata il 21 marzo 2024 potrebbe mirare a regolamentare o addirittura vietare le pratiche di “sharenting”, al fine di proteggere la privacy e il benessere dei minori. Questo potrebbe includere norme che richiedono il consenso dei bambini (quando possibile) o dei loro tutori legali prima di pubblicare contenuti online che li riguardano.

Perché non dovrebbero essere pubblicate le foto dei bambini?

  • Il tasto sicuramente più dolente e pericoloso riguarda la pedofilia: i contenuti pubblicati online, anche se apparentemente innocenti, possono essere utilizzati da pedofili per alimentare i loro abusi.
  • Violazione della privacy: Le immagini e le informazioni personali pubblicate online possono violare la privacy dei bambini, esponendoli a potenziali rischi di abuso o sfruttamento.
  • Sicurezza: Le foto dei bambini pubblicate sui social media possono essere utilizzate da individui maleintenzionati per individuare la loro posizione o identità, mettendoli a rischio di pericoli fisici.
  • Cyberbullismo: I bambini possono diventare vittime di bullismo online a causa delle immagini pubblicate dai genitori, che potrebbero essere oggetto di commenti negativi o umilianti da parte di altri utenti.
  • Etichettatura: Le foto pubblicate sui social media possono portare a un’etichettatura eccessiva dei bambini, associando loro determinati stereotipi o aspettative che potrebbero influenzarne la percezione di sé.
  • Consenso: I bambini non hanno la capacità di dare il proprio consenso all’uso delle loro immagini online. Ciò solleva questioni etiche sulla pubblicazione di foto senza il loro consenso e sul diritto dei minori alla privacy.
  • Impatto a lungo termine: Le immagini pubblicate online possono rimanere accessibili per anni e influenzare la reputazione e la vita dei bambini anche in età adulta, senza che abbiano avuto voce in capitolo sulla loro diffusione.
  • Sfruttamento commerciale: Le foto dei bambini pubblicate sui social media possono essere utilizzate per scopi commerciali senza il loro consenso o quello dei loro genitori, aprendo la strada a sfruttamento e abusi.
  • Fama eccessiva: Essere esposti online fin da giovani può portare i bambini a diventare oggetti di attenzione e fama eccessiva, con conseguenze negative sulla loro crescita e sviluppo psicologico.
  • Controllo delle informazioni: I genitori potrebbero perdere il controllo sulle informazioni personali dei loro figli una volta pubblicate online, con il rischio che queste informazioni vengano utilizzate in modi imprevisti o dannosi.
  • Impatto emotivo: La pubblicazione di foto online può avere un impatto emotivo sui bambini, che potrebbero sentirsi esposti, imbarazzati o violati nel loro diritto alla privacy.
Seguici su Instagram