Chiara Ferragni, tutta la verità su Balocco: 70 mila pandori finiti al macero, oltre il danno anche la beffa

La verità dietro lo scandalo Balocco-Chiara Ferragni continua a rimpinguarsi di atroci dettagli: scopri cosa è successo ai pandori invenduti!

Ribadire ancora una volta cosa è successo nello scandalo Balocco che ha coinvolto anche Chiara Ferragni sarebbe inutile, tuttavia doveroso. Oltre alla pubblicità ingannevole di cui dovranno rispondere entrambe le aziende, sia quella dolciaria che quella della nota influencer di Cremona, ora si apre un altro capitolo vergognoso di questa aspra vicenda.

La moglie di Fedez ha chiesto scusa con la voce rotta dal pianto, dichiarando di aver fatto un “errore di comunicazione”, ma sappiamo che la realtà è ben diversa: il comunicato stampa originale con cui Balocco annunciava la collaborazione con Chiara Ferragni è stato prontamente modificato dal team professionale di quest’ultima, che ha fatto credere agli acquirenti che comprando il costoso pandoro (9 euro a fronte dei soliti 3,70) si partecipasse attivamente alla raccolta fondi per l’Ospedale Regina Margherita di Torino.

Niente di più falso! In una mail del 17 ottobre 2022 inviata da Balocco a Chiara Ferragni si legge la proposta della pubblicazione di un comunicato stampa in cui avrebbe dovuto annunciare la vendita del pandoro benefico: “Con questo prodotto Balocco e Chiara Ferragni sostengono la ricerca contro i tumori infantili, […] attraverso l’acquisto di un nuovo macchinario che permetterà di esplorare nuove strade per le cure terapeutiche dei bambini affetti da Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing”.

Il team di Chiara Ferragni, però, ha prontamente cambiato il comunicato, nonostante Balocco avesse sottolineato quanto fosse importante svincolare la vendita del pandoro dalla donazione. Nel nuovo testo, invece, l’azienda della moglie di Fedez suggeriva che le vendite stesse servissero proprio a finanziare il percorso di ricerca dell’Ospedale di Torino, traendo in inganno moltissimi consumatori.

Una piccola variazione del comunicato, dunque, ha cambiato totalmente il senso del comunicato stesso, trasformandolo in un chiaro esempio di becera pubblicità ingannevole. Il manager Balocco, poi, infuriato a morte per quanto accaduto, in una mail (secondo quanto riporta Open) avrebbe scritto quanto segue: «Mi verrebbe da rispondere al team Ferragni: “In realtà le vendite servono per pagare il vostro cachet esorbitante”».

Il caso Chiara Ferragni continua a sorprendere (in negativo)

All’epoca dell’uscita del pandoro Chiara Ferragni per Balocco, Selvaggia Lucarelli aveva evidenziato diverse criticità in merito al dolce natalizio sponsorizzato dalla moglie di Fedez. A distanza di un anno possiamo dire che avesse ragione; la famosa giornalista, inoltre, qualche mese fa – durante il periodo di Pasqua – ha suggerito come anche il noto rapper avesse creato un uovo di cioccolato sospetto, i cui ricavati non sono arrivati a chi avrebbe dovuto beneficiarne.

Selvaggia Lucarelli ci aveva visto lungo con la storia dei pandori di Balocco, firmati e sponsorizzati da Chiara Ferragni; la società dell’imprenditrice digitale, infatti, è stata oggetto di una sanzione di 1 milione di euro. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (Antitrust) ha inflitto questa multa al gruppo creato dalla moglie di Fedez e ha previsto una sanzione di 420mila euro a Balocco, l’azienda dolciaria coinvolta nell’iniziativa.

Ma non è finita qui! Proprio stamattina – lunedì 18 dicembre 2023 – sarà presentato un esposto a ben 104 Procure in tutta Italia affinché venga aperta un’indagine penale contro Chiara Ferragni per «truffa aggravata a seguito della sanzione inflitta dall’Antitrust». L’indiscrezione è arrivata nelle ultime ore da parte dell’AdnKronos; il Codacons – da sempre schieratissimo contro le iniziative di Fedez e sua moglie – ha rivelato quanto siano stati fuorvianti i messaggi dell’influencer durante la promozione del famoso pandoro.

Ecco le parole del Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e la tutela dei diritti di utenti e consumatori: «Vi sono espressioni dirette ad avvalorare la circostanza che la Signora Chiara Ferragni in prima persona avesse contribuito all’iniziativa benefica. I documenti istruttori, al contrario, dimostrano la circostanza, non smentita, che la donazione pubblicizzata attraverso le confezioni del Pandoro ‘griffato’ e gli altri messaggi è stata fatta dalla sola società Balocco, senza alcuna partecipazione delle società Fenice e TBS Crew, né della Signora Chiara Ferragni».

Cosa è successo ai pandori Balocco?

L’Antitrust ha invitato Chiara Ferragni a non fare la furba: non è certamente lei che ha regalato pubblicità gratuita alla Balocco e al loro progetto benefico, anzi, è lei che ha ricevuto un ritorno d’immagine e un compenso vergognoso per l’iniziativa venduta come positiva e benvola, nonostante non lo fosse.

A questa terrificante ricostruzione, però, si aggiunge un ulteriore dttaglio avvilente: l’operazione marketing è stata disastrosa anche da un punto di vista commerciale per l’azienda Balocco. Quest’ultima, infatti, ha distribuito ben 362.577 pandori e circa il 20% è rimasto invenduto. Stiamo parlando di più o meno 70mila pandori.

Questi non solo hanno rappresentato un’ingente perdita per Balocco, ma anche l’ennesima occasione mancata per fare beneficenza. Perché? Ve lo spieghiamo subito: i 70mila pandori rimasti a prendere polvere sugli scaffali sono finiti al macero, così come anche le buone intenzioni della testimonial. Alla faccia della solidarietà!

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