Michele Bravi: «Ho ripreso in mano la mia vita grazie all’uomo che amo»

Michele Bravi sta uscendo dal brutto periodo iniziato qualche anno fa; ad aiutarlo è stata una persona speciale, ma oggi non c'è più.

Michele Bravi si è raccontato a Vanity Fair, parlando del periodo difficile che ha vissuto e di come sia riuscito ad uscirne. Oltre alla grande forza d’animo del cantante, ad aiutarlo è stata una persona speciale: il suo ragazzo. Michele, comunque, fa presente che nella sua vita ci sia quest’uomo, che ama moltissimo, ma non vuole che questo sia considerato un banale coming out perché – a detta dello stesso Bravi – parlarne è naturale.

Michele Bravi si racconta

 

Nell’intervista Michele ha detto:

Quando sono tornato a casa, dai miei genitori, c’era solo una persona con me. Avevo difficoltà a recepire i messaggi. Ci riusciva solo questa persona che mi ha costretto ad andare in terapia. È un ragazzo. Che è stato lì con me e mi ha fatto capire la responsabilità di dover risolvere un dolore del genere. Mi ricordo che ho provato moltissima rabbia. Pensavo non potesse capire. E oggi mi chiedo cosa mi sarebbe successo se non mi avesse obbligato.

Così, la giornalista ha chiesto se Michele fosse innamorato di questa persona e la risposta è arrivata rapida:

Se sono stato innamorato di quel ragazzo? Non c’è alcun coming out. È la cosa più naturale per me, ora, dirlo. Se n’è andato a febbraio. Non tornerà più. Ma forse è giusto così, non posso tenerlo legato. Come mai non è rimasto qui? Non è stata una scelta. Non poteva restare in Italia.

E continua:

Se ho trovato un orientamento nel buio è solo merito suo. Mi ha indicato la terapia, mi ha accompagnato, ha fatto in modo che potessi proseguire da solo. Poco prima di andarsene mi ha raccontato la sua storia. Ho scoperto che aveva esperito un dolore forse ancora più grande del mio e non lo sapevo. Non avrei neanche potuto sospettarlo. È una delle persone più equilibrate che io abbia mai conosciuto. Mi sono sentito in colpa per tutte le cattiverie che gli avevo detto. Se oggi parlo è perché penso sia importante passare questo suggerimento, la terapia. Sento il senso di responsabilità di far girare questa informazione, come lui ha fatto con me.

La vita dopo l’incidente

 

Ma oggi Michele come sta? La strada è ancora lunga, ma ha scoperto che nonostante tutto si può andare avanti:

Il percorso è ancora lungo. Parlare del futuro è pericoloso, ma ho imparato che nel buio si può vivere. Oggi sono più lucido.

L’intervista a Verissimo

 

Forza Michele, siamo tutti con te!

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