Maneskin, la fidanzata di Damiano David soffre di vulvodinia: che malattia è?

Maneskin, la fidanzata di Damiano soffre di vulvodinia: di cosa si tratta? Che malattia è? Ecco cosa c'è da sapere.

Giovane, bello, talentuoso e trasgressivo, Damiano dei Maneskin è considerato da molti il cantante più affascinante e più sexy della musica italiana. Riservatissimo su tutto ciò che riguarda la sua vita sentimentale, recentemente il giovane artista ha deciso finalmente di svelare chi è la sua fidanzata, dopo anni di voci di corridoio: è Giulia Soleri, bellissima, sexy e schietta, tanto da rivelare anche di soffrire di vulvodinia.

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Chi è Giulia Soleri, la fidanzata di Damiano dei Maneskin?

Forse l’avrete notata nello spot di un noto marchio di birra. Nata a Milano il 3 gennaio 1996, Giulia Soleri ha tre anni in più di Damiano ed è del segno zodiacale del Capricorno come lui. I due sono appena venuti allo scoperto, ma sarebbero legati da ormai quattro anni. Modella e influencer, vive a Roma da ormai molti anni, ha numerosi tatuaggi e ama i gatti. Il profilo Instagram di Giulia, seguitissimo, la mostra molto spesso in lingerie, lei, per descriversi con poche parole dice di sé:

Poso, amo, mostro il cu**o su Instagram e mangio l’amatriciana. Nel mentre scrivo poesie e faccio la femminista guastafeste.

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Damiano David e la fidanzata Giorgia Soleri

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Giorgia Soleri, fidanzata di Damiano dei Maneskin / Foto: @giorgiasoleri_ [IG]

Giulia Soleri e la vulvodinia: di cosa si tratta?

Proprio come il suo fidanzato Damiano, anche Giulia sembra molto schietta, tanto da portare allo scoperto la malattia da cui è afflitta e di cui soffrono moltissime altre donne, sebbene in genere per pudore se ne parli poco: la vulvodinia, una patologia che colpisce le terminazioni nervose dei genitali femminili, causando scosse di dolore.

La chiamano “malattia invisibile” ma io ricordo con estrema precisione tutte le rinunce e le limitazioni a cui mi ha costretta. Così ho deciso di mostrarvi la parte più brutta, più marcia, più nera. Ma più reale. Quando ho ricevuto la diagnosi di dolore pelvico cronico, non immaginavo la mole di sforzo e cambiamento che questa condizione mi avrebbe richiesto.  Mi sono sentita dire di tutto, che sono pazza, ansiosa, frigida, bugiarda. che ho paura del sesso, che dovrei masturbarmi di più. La parte peggiore è l’estrema solitudine in cui vieni buttata, giudicata da chi hai intorno e incompresa da chi dovrebbe trovare una diagnosi. Impari a considerare quel dolore come parte di te, è la tua quotidianità. Così come i sacrifici. Niente jeans stretti, niente collant, niente cibi acidi, niente alcool, niente zuccheri, niente mutande colorate o sintetiche, niente uscite serale, niente di niente. Anche programmare una vacanza diventa un incubo sapendo che potresti passarla sdraiata in un letto a soffrire.

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