Giovanni Ciacci insultato su un’app gay: «Malato, non ti fai schifo?!» ecco cosa è successo e le FOTO

Giovanni Ciacci è stato insultato su un'app gay per via della sua sieropositività. Ma cosa è successo? Le foto a seguire nell'articolo

Giovanni Ciacci nella casa del GF Vip ha raccontato di essere sieropositivo; l’ex gieffino non ha potuto approfondire molto la questione circa la sua malattia poiché – grazie al televoto – ha dovuto abbandonare la casa dopo quello che è successo con Marco Bellavia. Oggi, comunque, l’opinionista di Barbara D’Urso ha voluto pubblicare alcune chat private avute con una persona anonima sull’app gay Grindr. Ma cosa è successo?

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Giovanni Ciacci pubblica le chat private

Giovanni Ciacci è iscritto regolarmente a Grindr, un’app di incontri gay. Sulla piattaforma l’ex gieffino si descrive come una persona “sieropositiva non rilevabile”; questa è un’informazione che l’applicazione stessa richiede di inserire a propria discrezione per essere più trasparente possibile nei confronti delle persone che si potrebbero incontrare poi dal vivo. Una persona senza foto profilo – e probabilmente con nome falso – si è rivolta a Giovanni Ciacci al femminile, insultandolo e denigrandolo per via della sua sieropositività:

Ancora sveglia? Oltretutto che hai l’AIDS stai ancora qui, schifosa. Sei una malata che voleva infettare tutti.

Ecco gli screenshot delle chat private di Ciacci:

giovanni ciacci grindr

Le chat dell’ex gieffino

giovanni ciacci grindr

Le chat dell’ex gieffino

giovanni ciacci grindr

Le chat dell’ex gieffino

La reazione

Dopo aver avuto questo “confronto”, se così si può chiamare, Giovanni Ciacci ne ha parlato via Instagram e su Twitter. L’ex gieffino si è sfogato in merito a quanto successo, dichiarando di essere sconvolto:

Penso che le mie dichiarazioni, le denunce fatte, lo spiegare di cosa sia nel 2023 vivere con un’infezione da HIV non siano servite a nulla se ancora ci sono persone che scrivono questo. Sono amareggiato, incazzato, deluso. La mia presenza al Grande Fratello Vip portando questo stigma sociale ancora aperto ha fallito. Come hanno fallito tutti i media che ne hanno parlato. Perché vuol dire che non lo abbiamo spiegato bene! Sono veramente incazzato!”

Lo sfogo è poi continuato:

Oggi provvederò a denunciare l’ennesimo anonimo, ma non essendo io un ministro passerà tutto sotto traccia e con i tempi assurdi della legge italiana. Dobbiamo metter fine a questo odio social con leggi severe e soprattutto efficaci contro gli odiatori seriali. Lo stato deve trovare una regolamentazione per l’uso dei social abbinati ad un codice fiscale. Sono veramente stanco di subire offese, minacce e umiliazioni solo perché ci ho messo la faccia.

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