Poliziotti arrestati a Verona, chi è la vittima Nicolae Daju? Cosa è successo?

Verona, cinque poliziotti arrestati e accusati di tortura: chi è il senzatetto Nicolae Daju «Mi ha trascinato a terra sopra la pozza di urina»

Questa è la storia di un nuovo caso di abuso di potere da parte di cinque poliziotti di Verona (un ispettore e quattro agenti) che sceglievano con cura le loro vittime: gli emarginati dalla società, tra cui Nicolae Daju, senzatetto romeno che ha raccontato quanto gli è capitato. Gli agenti sono stati arrestati con una serie di accuse, tra cui tortura, lesioni, falso ideologico, omissioni di atti d’ufficio, peculato e abuso d’ufficio.

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I cinque poliziotti accusati hanno sceglievano accuratamente le loro vittime, spesso stranieri e senzatetto. Questa circostanza ha consentito loro di affrontare più facilmente eventuali resistenze e ha alimentato la loro convinzione di rimanere impuniti, poiché ritenevano che nessuna delle vittime avrebbe sporto denuncia. Si coprivano reciprocamente, ridevano degli atti di violenza commessi e si vantavano dei pestaggi quando fermavano qualcuno.

Il caso di Nicolae Daju, vittima dei poliziotti

Uno dei casi di abuso coinvolge Nicolae Daju, un senzatetto romeno di 56 anni che si trova a Verona da tre anni alla ricerca di lavoro. Vive nelle panchine del parco di fronte al cimitero monumentale, possedendo solo uno zaino contenente pochi oggetti personali. Nicolae Daju è stato avvicinato dagli agenti mentre si trovava in un bar con un amico, consumando una birra e un caffè. Nonostante la sua cooperazione e la consegna dei documenti, gli agenti hanno utilizzato lo spray urticante contro di lui.

Cosa è successo in questura? «Mi ha trascinato a terra sopra la pozza di urina»

Una volta portato in questura, uno dei poliziotti ha afferrato i capelli di Nicolae Daju per trascinarlo in una cella con una parete trasparente. Lì ha subito un’umiliazione ancora più grande. Nonostante la sua urgente necessità di andare al bagno, gli agenti gli hanno impedito di farlo e gli hanno ordinato di urinare per terra. Quando ha eseguito l’ordine, è stato punito ulteriormente. Un poliziotto è entrato nella cella infuriato, gli ha spruzzato nuovamente lo spray urticante in faccia e lo ha trascinato sopra la pozzanghera di urina dopo che si era alzato. Solo dopo le 21, Nicolae Daju è stato rilasciato e rimesso in libertà.

La necessità di controlli: codice identificativo e bodycam

Questo è solo uno dei tanti casi di abusi da parte dei poliziotti. Secondo la senatrice Ilaria Cucchi, il fenomeno va oltre singoli “mele marce” ed è evidente la presenza di un sistema di copertura per evitare responsabilità e allontanare i sospetti.

La senatrice propone l’introduzione di un codice identificativo per il personale delle forze di polizia e l’uso di bodycam per registrare le eventuali violazioni dei diritti da parte degli agenti.

Il caso degli agenti di Verona accusati di abusi nei confronti di vittime vulnerabili, come stranieri e senzatetto, solleva preoccupazioni sulla condotta della polizia e sull’impunità percepita da parte degli autori.

L’esperienza di Nicolae Daju è solo un esempio di come tali abusi possano verificarsi. È necessario affrontare questi problemi implementando riforme e misure di responsabilizzazione.

Queste azioni non solo contribuirebbero a scoprire e punire i responsabili, ma anche a garantire una maggiore tutela per tutti, compresi gli stessi agenti dell’ordine.

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