Michelle Causo, il ragazzo di 17 anni rivela un movente inaccettabile «Mi doveva 30 euro»

Femminicidio Primavalle, Michelle Causo uccisa e buttata come spazzatura: il ragazzo di 17 anni confessa un movente ridicolo

La modalità del brutale omicidio (o sarebbe giusto chiamarlo femminicidio) di Michelle Causo a Primavalle ha scosso profondamente l’opinione pubblica; ma il movente riportato dal ragazzo di 17 anni arrestato riesce a sorprendere ancora più di quanto rivelato fino ad ora.

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Durante l’interrogatorio del diciassettenne arrestato per il crimine, è emersa una spiegazione apparentemente banale e inaccettabile da poter credere: si parla di una lite scaturita da una questione di denaro. Tuttavia, gli inquirenti sono scettici riguardo a questa motivazione e ritengono che dietro a un omicidio così efferato debba esserci un motivo più complesso, che si sta tentando di portare a galla. Il movente del delitto rimane quindi ancora un mistero da risolvere.

Le circostanze dell’omicidio: come è morta Michelle Causo?

Michelle Causo è stata uccisa nel suo appartamento di via Giuseppe Benedetto Dusmet, presumibilmente tra le 11.30 e le 15 di mercoledì 28 giugno 2023. Il giovane arrestato, con cui la vittima avrebbe avuto solo una conoscenza superficiale, viveva nello stesso edificio con sua madre. Gli esami della polizia scientifica hanno rivelato che i due erano soli al momento del delitto e non ci sarebbero complici coinvolti.

La ragazza è stata colpita ripetutamente con un coltello da cucina, subendo gravi ferite al viso, al collo e al torace. Non sono stati riscontrati segni di violenza sessuale sul corpo di Michelle. Nonostante abbia tentato di difendersi, la giovane è morta poco dopo l’aggressione.

Le prove e l’arresto

Dopo aver commesso l’omicidio, il diciassettenne avrebbe atteso diverse ore prima di occultare il corpo di Michelle. Ha infatti avvolto il cadavere in un sacco dell’immondizia e lo ha nascosto in un carrello della spesa, che poi ha trasportato e abbandonato accanto ai cassonetti di via Borgia.

Gli investigatori sono riusciti a risalire al sospettato seguendo le tracce di sangue che conducevano dall’area del ritrovamento del corpo fino all’appartamento del ragazzo. Inoltre, sono state trovate macchie di sangue sulle sue scarpe, confermando il suo coinvolgimento nell’omicidio.

Il rapporto tra i due: erano amici o fidanzati?

Contrariamente alle prime ipotesi, Michelle e il giovane arrestato non erano né fidanzati, né amici stretti. Sembrerebbe che fossero solo conoscenti che vivevano nella stessa zona. Gli inquirenti stanno indagando sulle conversazioni telefoniche e stanno ascoltando gli amici delle due persone coinvolte per comprendere meglio la natura del loro rapporto e le dinamiche che hanno portato a questo tragico evento.

Nonostante il diciassettenne sia stato arrestato con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere, al momento non è stata contestata l’aggravante della premeditazione. Gli inquirenti continuano ad analizzare le prove e ad approfondire le indagini per scoprire il vero movente dell’omicidio.

Omicidio Primavalle: qual è il movente?

Secondo quanto riportato da Il Messaggero il movente che avrebbe spinto il 17enne a commettere l’omicidio sarebbe di natura ”economica”. Ma le motivazioni riportate dal giovane non convincono minimamente gli inquirenti. «C’è stata una lite perché mi doveva una trentina di euro», riferisce Il Messaggero. Ma questa opzione risulta assai difficile da credere.

Si tratta di femminicidio?

Quello di Michelle Maria Causo, nonostante non siano ancora stati svelati tutti i dettagli, sembra avere tutti gli ingredienti dell’ennesimo caso di femminicidio, che ricordiamo essere ormai un fenomeno sistemico.

Il diciassettenne arrestato non è il fidanzato della ragazza, bensì un suo amico, ma questo poco cambia nella dinamica degli eventi: le basi dei femminicidi sono radicate nel concetto di genere, indipendentemente dalla tipologia di rapporto che c’è tra la vittima e il suo carnefice.

A Michelle Maria Causo non è stata riservata alcuna pietà. Né da viva, né da morta. Come in ogni femminicidio, l’uomo che uccide non da alcun valore alla donna vittima, che viene limitata di ogni diritto: anche quello di vivere. E anche da morta, Michelle Maria Causo è stata trattata senza alcun valore: come spazzatura.

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