Gloria, suicidio assistito in Italia e a casa sua: come ha fatto? È legale? «La vita è bella, solo se siamo liberi»

Gloria a 78 anni è la seconda persona a procedere con il suicidio assistito a casa sua in Italia: come ha fatto e per quali condizioni?

La morte di Gloria (nome di fantasia, ndr), una paziente oncologica di 78 anni proveniente dal Veneto, segna un momento significativo per l’Italia e per la storia dei suoi diritti; la donna è la seconda persona che ha scelto ed è riuscita a porre fine alle sue sofferenze, nel suo Paese, attraverso l’aiuto alla morte volontaria, nota anche come suicidio assistito. 

La pratica è stata resa possibile grazie alla sentenza della Corte costituzionale 242/2019 sul caso Cappato-Antoniani. Gloria è stata anche la prima persona a ricevere il farmaco necessario per questa scelta dall’azienda sanitaria regionale, permettendole di auto somministrarsi il trattamento letale. Un passo importantissimo in merito alle normative riguardanti il suicidio assistito in Italia.

La storia di Gloria: come ha fatto? Il suicidio assistito è legale? Sono necessarie delle condizioni

Gloria era una paziente oncologica di 78 anni proveniente dal Veneto. Durante la domenica mattina del 23 luglio 2023,ha scelto di porre fine alle sue sofferenze tramite il suicidio assistito.  Con il supporto del dottor Mario Riccio, Consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni, che aveva precedentemente assistito altri pazienti in situazioni simili, la donna ha fatto una scelta sulla sua vita ed è riuscita a portarla a termine. Quando l’azienda sanitaria non ha potuto fornire assistenza medica, il dottor Riccio ha continuato a essere al suo fianco, garantendo che le fosse risparmiata una fine indesiderata.

Gloria aveva consultato Marco Cappato per ricevere indicazioni riguardanti una possibile soluzione in Svizzera. Successivamente, venuta a conoscenza della possibilità di procedere in Italia, ha deciso di richiedere la verifica delle condizioni per potersi avvalere del suicidio assistito, circondata dai suoi cari, nella comodità di casa sua. Gloria è stata inoltre, la prima persona in Italia a ottenere il farmaco necessario da parte dell’azienda sanitaria regionale.

Filomena Gallo, avvocata e Segretaria dell’associazione Luca Coscioni, l’ha assistita anche durante la fase di richieste e verifiche, insieme al team legale dell’associazione. Nel novembre 2022, ha avviato la procedura presentando una formale richiesta all’azienda sanitaria competente per effettuare tutte le necessarie valutazioni. L’azienda sanitaria ha confermato che Gloria soddisfaceva tutti i requisiti stabiliti dalla sentenza 242/19 della Consulta, ovvero:

  • Che avesse compiuto in modo autonomo e consapevole la scelta del suicidio assistito
  • Che fosse affetta da una patologia irreversibile che causava sofferenze intollerabili da lei stessa riconosciute
  • Che i trattamenti con farmaci mirati contro il tumore costituivano il supporto vitale.

Il 12 luglio, Gloria ha lanciato un appello alle istituzioni e al presidente della regione Veneto, affinché il rinnovo delle verifiche dei requisiti necessari per la somministrazione del farmaco avvenisse il prima possibile, considerato il peggioramento delle sue condizioni. Cinque giorni dopo, i medici hanno verificato che la signora manteneva ancora piena capacità di autodeterminarsi e autosomministrarsi il farmaco, nonostante il progredire della malattia.

Il supporto dell’Associazione Luca Coscioni

Nel percorso di Gloria verso la sua decisione, l’Associazione Luca Coscioni ha giocato un ruolo fondamentale. Il suo Segretario Nazionale, Filomena Gallo, e il Tesoriere Marco Cappato hanno espresso le loro condoglianze alla famiglia della donna e hanno sottolineato l’importanza del rispetto della sentenza 242/19 della Corte costituzionale.

«La vita è bella, ma solo se siamo liberi. E io lo sono stata fino alla fine. Grazie» è l’ultimo messaggio di Gloria lasciato all’Associazione Luca Coscioni.

L’impatto sulla Regione Veneto e la proposta di legge regionale

La scelta di “Gloria” ha gettato una luce significativa sulla questione del suicidio assistito anche a livello regionale. Il Veneto è diventata la prima regione italiana a raggiungere e depositare la soglia delle firme necessarie per presentare una proposta di legge regionale sul suicidio assistito al Consiglio regionale. L’iniziativa chiamata “Liberi Subito”, elaborata dall’Associazione Luca Coscioni, ha raccolto oltre 7.000 firme dai cittadini veneti. Tale proposta di legge mira a regolamentare l’aiuto medico alla morte volontaria, fornendo un quadro giuridico per affrontare situazioni delicate come quella vissuta da Gloria.

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