Che cos’è l’intelligenza artificiale? Cosa riesce a fare? Come e quando nasce?

L'intelligenza artificiale è parte integrante della vita umana anche se molti non ne conosconono le capacità! Cosa riesce a fare oggi l'IA?

L’intelligenza Artificiale, presente e futuro delle nuove tecnologie, influisce sulla vita dell’uomo prendendo il suo posto in molte attività, anche impensabili. Sapete quando è nata e cosa riesce a fare? Scopriamo di seguito tutti delle macchine che pensano e ragionano… forse!

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Già presente nelle nostre vite, l’Intelligenza Artificiale comprende una miriade di applicazioni future in grado di portare una quantità sterminata di cambiamenti. L’AI (Artificial Intelligence) consente alla tecnologia di comprendere l’ambiente, mettendosi in relazione con tutto ciò che percepisce. Il tutto rivelando opportune capacità di ragionamento e apprendimento. Prima della sua nascita, tali competenze erano prettamente specifiche dell’uomo che, legate alla pianificazione e alla creatività, erano suo patrimonio esclusivo.

Gli ambiti dove l’Intelligenza Artificiale può essere applicata sono veramente innumerevoli. Molti di questi potrebbero rivelarsi altamente impattanti sulle attività delle pubbliche amministrazioni e sulle imprese, oltre che migliorare sensibilmente la vita delle persone. Di seguito scopriamo quando è nata l’AI e cosa riesce a fare!

Che cos’è l’intelligenza artificiale?

Diventata una delle priorità dell’Unione Europea, l’Intelligenza Artificiale potrà trasformare tutti gli aspetti della vita quotidiana e dell’economia.

Per quanto possiamo essere nel campo di una tecnologia complessa, l’ideologia in partenza dell’Intelligenza Artificiale è molto lineare e concisa. La sua idea di fondo, infatti, è sviluppare delle macchine dotate di capacità autonome di apprendimento e adattamento, ispirate direttamente ai modelli di apprendimento umani.

Per risalire ai primi studi in materia di Intelligenza Artificiale e, quindi, gli inizi della sua storia come disciplina scientifica, dobbiamo risalire agli anni Cinquanta.

Come e quando nasce l’Intelligenza Artificiale?

Negli anni Cinquanta il mondo intero, in particolare l’Europa, ha vissuto un periodo di grande fermento scientifico. In quel periodo si è tenuto il primo convegno a cui presero parte i maggiori esperti di informatica dell’epoca, tra uno dei padri dell’informatica moderna, il britannico Alan Turing.

Proprio grazie a Turing, l’Intelligenza Artificiale ha iniziato a essere al centro dell’attenzione da parte della comunità scientifica internazionale. Qualche anno prima, lo scienziato aveva proposto un test, contenuto nell’articolo Computing machinery and intelligence. Questo, diventato famoso come Test di Turing, spiegava come una macchina poteva essere considerata intelligente se il suo comportamento, osservato da un essere umano, fosse considerato indistinguibile da quello di una persona“.

Il creatore teorico dell’Intelligenza Artificiale, quindi, è proprio Alan Turing.

Cosa riesce a fare l’Intelligenza Artificiale?

Nel mondo contemporaneo, ormai, l’Intelligenza Artificiale ha visto un ampio e smisurato sviluppo. Essa oggi viene trattata combinando gli aspetti teorici a quelli pratici e operativi.

Alla base dell’AI ci sono algoritmi, soluzioni e tecniche computazionali. Tutti aspetti in grado di replicare il comportamento umano. Tali applicativi possono essere infiniti e riguardare diversi ambiti, non soltanto industriali ma anche domestici.

Pensiamo, come esempio, ai sistemi di domotica capaci di regolare la temperatura, l’umidità o l’illuminazione in base alle abitudini personali oppure all’utilizzo della nostra voce come input per alcuni dispositivi, in grado di facilitare la gestione delle nostre case e, in particolare, il nostro tenore di vita. È sufficiente un telecomando (come anche uno smartphone) per attivare sistemi di Intelligenza Artificiale.

Applicazioni pratiche dell’AI

L’intelligenza artificiale è ampiamente utilizzata per fornire suggerimenti basati, come su acquisti precedenti, su ricerche e su altri comportamenti registrati online. Molto usata nel commercio al dettaglio, l’AI serve anche per ottimizzare gli inventari e organizzare i rifornimenti e la logistica.

Nel campo della Cyber sicurezza, i sistemi di AI possono riconoscere e combattere gli attacchi e le minacce informatiche. Ciò avviene apprendendo dal continuo flusso di dati, riconoscendo tendenze e ricostruendo come sono avvenuti gli attacchi precedenti.

Smartphone e telefoni cellulari usano l’Intelligenza Artificiale per offrire un prodotto sempre più personalizzato. Gli assistenti virtuali rispondono alle domande, forniscono suggerimenti e aiutano a organizzare l’agenda. I software di traduzione automatica, basati su testi audio o scritti, usano l’AIe per fornire e migliorare le traduzioni. Altra applicazione pratica è presente nei sottotitoli automatici dei video.

Pur essendo ancora le vetture a guida autonoma molto rare, le automobili che guidiamo hanno già alcune funzioni di sicurezza che utilizzano l’Intelligenza Artificiale. Basti pensare ai sistemi di navigazione, capaci di facilitare qualsiasi percorso, anche migliorando la viabilità e riducendo qualsiasi ingorgo. L’Unione Europea, inoltre, ha contribuito a finanziare VI-DAS, i sensori che individuano possibili situazioni pericolose e incidenti.

Utile in medicina, l’AI durante l’epidemia da Covid 19, l’Intelligenza Artificiale è stata usata per controllare la temperatura nei luoghi pubblici. Ogni giorno essa è usata per riconoscere le infezioni a partire da immagini delle TAC dei polmoni. Parecchi ricercatori medici stanno studiando come usare l’AI per analizzare grandi quantità di dati scientifici e scoprire corrispondenze e modelli per migliorare le diagnosi e la prevenzione.

Nella lotta alla disinformazione, esistono app di AI capaci di individuare fake news e disinformazione, analizzando i contenuti dei social media e identificando le parole e le espressioni sospette, soprattutto quelle sensazionalistiche o allarmanti. In tal modo aiutano a capire quali fonti sono autorevoli.

L’IA nel mondo può essere usata per costruire un sistema alimentare sostenibile. Come? Riducendo al minimo l’uso di fertilizzanti, pesticidi e minimizzando l’irrigazione. Il tutto aiutando la produttività e riducendo l’impatto ambientale, in modo da ampliare la produzione di cibo più sano. Un esempio? I robot e le macchine possono essere usati per rimuovere le erbacce infestanti, riducendo così l’uso di diserbanti. Molte fattorie nell’UE oggi usano già l’AI per monitorare i movimenti, la temperatura e l’alimentazione del bestiame.

Nel campo dell’amministrazione pubblica e servizi l’IA può fornire un sistema di allerta per i disastri naturali, riconoscendone i primi segni sulla base di esperienze passate. Permetterebbe così di prevenire e preparare la risposta al disastro.

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