Midge, la Barbie incinta, perché viene ”trattata male” nel film? La storia vera

Barbie film, perché Midge la bambola incinta viene trattata così male? Dipende tutto dalla sua storia vera: ecco cosa è successo nella realtà

Il film di Barbie, diretto da Greta Gerwig, ha riportato alla luce, dall’archivio della Mattel, diversi personaggi dimenticati del catalogo delle famoso bamboletra loro c’è Midge, la Barbie incinta che fece scalpore tra i conservatori nei primi anni 2000 e che oggi sta alimentando un nuovo dibattito.

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L’attrice che interpreta Midge nel film di Barbie è la sensazionale Emerald Fennell. L’inserimento della Barbie incinta nella sceneggiatura ha suscitato diverse reazioni, tra chi non ha apprezzato che il suo ruolo fosse così marginale e preso di mira dalle altre ”compagne” e chi ha saputo individuare la scelta della regista di voler riportare quanto successo, effettivamente, alla bambola nella ”realtà”. Di seguito tutti i dettagli.

La vera storia di Midge, la Barbie incinta

Nel corso degli anni, la presenza di Midge sul mercato delle bambole è stata mutevole. Inizialmente non era incinta e fu lanciata come migliore amica di Barbie nel 1963. Nel 1967, scomparve temporaneamente, per poi fare un trionfale ritorno nel 1987 e poi di nuovo negli anni ’90. Tuttavia, l’apice della sua reintroduzione avvenne nei Duemila, con la rivoluzionaria linea chiamata “Happy Family”. In questa versione, Midge veniva presentata con un pancione, che conteneva un neonato (grazie a un magnete posizionato nel suo ventre), sotto una cupola di plastica che rappresentava il pancione.

Il suo ruolo nel film

Nella trama del film di Barbie, Midge viene quasi sempre evitata (in maniera volontariamente evidente) dalla telecamera. Il suo personaggio fa parte delle Barbie strambe e non è apprezzato dalla Mattel. Durante il film, infatti, quando il CEO dell’azienda vede Midge, si spaventa visibilmente come se avesse visto un mostro. Ma cosa c’è dietro questa rappresentazione proposta dalla regista? Di seguito i dettagli.

Le polemiche e la storia vera

Ginger Gaetz, moglie del politico repubblicano Matt Gaets, si è recentemente espressa delusa riguardo al film di Barbie, manifestando un particolare disappunto per il modo in cui è stata ”trattata” Barbie Midge incinta. 

Questo paradosso risulta curioso, considerando che in passato fu proprio l’opposizione ferma dei conservatori a causare la rimozione della serie “Happy Family” dalle vendite. Nel lontano 2002, alcune madri manifestarono il loro dissenso, preoccupate che la presenza di Midge incinta potesse incoraggiare gravidanze precoci tra le adolescenti e che non fosse adatta alle bambine di 8 o 12 anni.

Questa contestazione spinse Wal-Mart a ritirare la bambola dal mercato e Mattel a rimuoverla definitivamente dalla linea. Capiamo così, quindi, il motivo per cui anche nel film chi rappresenta la Mattel ha paura di ritrovarsi davanti la bambola della controversia! Non è un attacco al personaggio, ma una letterale riproposizione degli eventi. 

La rappresentazione delle mamme in Barbie

C’è da fare molta attenzione sulla rappresentazione delle donne, che vengono accostate e immerse irrimediabilmente nel concetto di maternità. Il film di Barbie non è stato particolarmente attento su questo aspetto, ma questa è un’altra storia di cui vi parleremo. Evitando, dunque, di fare voli pindarici, soffermiamoci sul personaggio di Bridge e sulla simbologia dietro la sua bambola.

Ginger Gaetz si dice delusa del ruolo marginale di Bridge e ritiene che sia stato demonizzato. Lo fa con un chiaro scopo propagandistico. Volendo far arrivare il messaggio che le teorie femministe alla base del film (anche qui, ci sarebbe da parlare molto) vogliono distruggere il ruolo di madre e il concetto di famiglia. Ovviamente non è così e una volta spiegata la storia della bambola sappiamo perché il film ha gestito in quel modo quel personaggio.

Poi le considerazioni sulla bambola incinta, come su tutte le Barbie, sarebbero tante. Come lo sono quelle sui giochi ritenuti femminili e che fanno esclusivo riferimento alla cura della casa, dell’accudimento e ad un concetto di donna soggetta al patriarcato e alle sue logiche. A voler prendere l’indispensabile e dare un pensiero generale, però, possiamo dire che: Barbie incinta era un’opzione di donna, come la maternità è un’opzione di vita. Nessuna demonizza chi vuole diventare madre, ma lo stesso trattamento non viene riservato per chi non vuole diventarlo (e anche questa è un’altra storia). Viva Midge insomma, ma anche chi Midge non lo sarà mai.

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