Anagni, ragazzi di 18 anni uccidono una capra per divertimento: il video sui social dimostra che siamo una società disumana

Chi sono i ragazzi che hanno ucciso una capra ad Anagni e hanno pubblicato il video della barbarie sui social? Ecco cosa è successo

È successo di nuovo: dei ragazzi, per divertimento, hanno ucciso una capra e filmato l’atroce barbarie, condividendo tutto sui social. Non è la prima volta che questo accade: molti ricorderanno le terribili storie Instagram del giovane che aveva buttato un gattino da un dirupo. Ma perché continua a succedere?

Siamo ad Anagni e le immagini fortissime riprese in video dai protagonisti di questa orrenda storia sono state registrare in un agriturismo: nel contenuto diffuso successivamente sui social si vede uno dei ragazzi che sfoga tutta la sua ira contro la capra; a fargli eco le risate dei presenti che lo incitano a continuare, senza mai accennare a un solo grido di orrore o sgomento. A quanto pare, le persone che si sono macchiate di questo orribile episodio sono tutti ragazzi della “Fiuggi bene”. Il proprietario della denuncia, ancora sotto shock, ha scelto di sporgere denuncia contro di loro.

Il video è semplicemente allucinante: una capretta di pochi mesi si avvicina al gruppo di ragazzi; l’animale è abituato alla presenza umana e vive nell’agriturismo dove i giovani stanno festeggiando i 18 anni di una loro amica. La capra è tranquilla e la sua tenerezza mai e poi mai potrebbe indurre nessuno a compiere su di lei questi terribili atti. Uno dei protagonisti di questa vicenda si affianca a lei in modo lento, quasi come a volerla coccolare, ma poi, non appena conquistata la sua fiducia, le sferra un calcio fortissimo. 

La capra – ripresa in video dai ragazzi di Anagni – stramazza in terra e sofferente si contorce. Non basta nemmeno questo a fermare la follia distruttiva del giovane e del suo gruppo di amici. L’interessato la colpisce di nuovo moltissime volte, fino a che la bestia non perde i sensi e smette di respirare. Il ragazzo – esaltatissimo – non si ferma nemmeno fino a quel punto, continuando a sferrare calci e percosse alla capretta, esortato da amici e amiche che gridano “Ancora!”.

Anagni: ragazzi uccidono una capra e fanno il video

Dopo l’orrenda e ingiustificata aggressione, il ragazzo colpevole di aver ucciso la capra si allontana stremato, con il respiro affannato. La bestia è ormai rimasta esanime e l’amico del giovane ha ripreso tutto facendo un video con il cellulare. Ridono ancora. I fatti risalgono al 27 agosto del 2023, durante un diciottesimo compleanno per il quale è stata scelta una location esclusiva: l’agriturismo alla periferia di Anagni. Nonostante tutto, poi, i ragazzi hanno pensato bene di pubblicare il video su Instagram, venendo poi – per fortuna – travolti da una pioggia di critiche.

Come già riferito, il titolare della struttura – visibilmente sotto shock – ha sporto denuncia contro i responsabili di questo crimine orrendo. Attualmente l’esposto è in mano ai Carabinieri di Anagni; le immagini sono state poste al vaglio degli inquirenti e insieme al tremendo video ne sono stati consegnati altri girati in diverse circostanze, ma sempre la stessa sera dell’uccisione della capra. Nel corso della serata, infatti, i ragazzi hanno compiuto altri atti terrificanti, giudicati “bravate” da chi era presente. In un altro di questi video, infatti, il ragazzo che ha ucciso l’animale viene ripreso mentre afferra una cariola con il cadavere della bestiola all’interno e la getta oltre un muro.

Cosa rischiano i protagonisti di questa orribile storia?

Perché ci si sente ancora giustificati nel fare del male agli animali? Forse la risposta è semplice: si pensa di rischiare meno, in termini di condanne, in quanto si tratta solamente di esseri a quattro zampe e non a due, come gli umani. Video come quello girato ad Anagni – e più in generale una tale violenza – dovrebbe essere un campanellino d’allarme nella mente di tutti. Senza scomodare la coscienza dei più, ma cosa sarebbe successo se l’oggetto dell’ira dei ragazzi fosse stato un loro simile? E, soprattutto, è mai possibile che una brutalità del genere possa passare in secondo piano e in qualche modo giustificata?

Al momento, da quello che emerge, chi sarà ritenuto responsabile della morte della capra ad Anagni rischia fra i quattro ai due anni di reclusione, come è previsto dall’articolo 544 bis del codice penale che recita così nella sua intenzione: “Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale”. Episodi come questo dovrebbero suggerisci che mai e poi mai andrebbe banalizzato il male, in qualsiasi forma questo si materializzi. Quanti animali – e umani – dovranno ancora morire prima che questo concetto venga compreso? La speranza sarebbe quella di non dover mai trovare una risposta a questa domanda.

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