Lucrezia Carnevale Valeria Marini usa una foto ammicante su Instagram per invitare a pregare per la situazione critica fra Palestina e Israele.
Valeria Marini si è espressa su Instagram sulla delicatissima questione del conflitto fra Palestina e Israele. Tramite una foto ammiccante, infatti, la showgirl ha esortato i suoi fan a non smettere di pregare affinché la situazione si plachi.
Se questo risulta essere oltremodo fuori luogo, tuttavia, non è il massimo del trash che Valeria Marini è riuscita a raggiungere con il suo ultimo post. Le parole della showgirl sarda sono state aspramente criticate dal popolo del web, anche se molti – come sempre – hanno trovato il modo di farne una fine ironia.
Come dicevamo, l’esplosiva bionda della televisione ha esortato tutti quanti a pregare per riunirsi nel dolore delle vittime e sperare che la situazione torni quantoprima alla normalità. Forse l’intenzione iniziale era buona, ma purtroppo le parole della showgirl – e soprattutto la foto annessa – hanno creato socmpiglio sul web. Eccola di seguito:
Le toccanti parole di #ValeriaMarini sul conflitto #IsraelPalestineConflict #19ottobre #Pace pic.twitter.com/Km17vk4uau
— Roberto • 🆁🆅 (@rrtvln) October 19, 2023
Ma non è finita qui! Valeria Marini ha cercato di riparare alla sua gaffe e ha cambiato repentinamente la descrizione della sua foto. Purtroppo, però, questo non è bastato poiché l’immagine originale era stata già salvata da diversi profili e diffusa sul web rapidamente. Cosa ha scritto dopo?
Valeria Marini e la foto su Instagram che crea scompiglio
Come dicevamo, è sicuro che l’intenzione di Valeria Marini fosse buona, ma purtroppo il suo apprezzabile sforzo ha raggiunto picchi di trash allucinanti. Per ripagare alla gaffe fatta, poi, la showgirl sarda ha cercato di riprendersi camuffando la didascalia dello scatto. Ecco cosa ha scritto in seconda battuta: “Dreams Come True🌟 non Smettiamo Mai di Sognare 🌟❤️ #love#peace #dream #truelove“.
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Anche in questo caso apprezziamo lo sforzo, ma purtroppo il danno era già stato fatto.
