Ghali e la lettera che ogni italiano dovrebbe scrivere «Cara Italia, ti chiedo solo tre cose»

Ghali, qual è la sua canzone che parla dell'Italia e che ha portato durante la serata delle cover? Ecco il testo e il titolo

Durante la serata delle cover di Sanremo 2024, Ghali ha cantato un memorabile medley di canzoni, tra cui il suo brano Cara Italia. Prodotta da Charlie Charles, ‘Cara Italia’ è molto più di una semplice canzone: rappresenta una vera e propria lettera aperta al nostro Paese, un’opera d’arte che riflette su tutte le problematiche sociali, politiche e culturali che affliggono l’Italia.

Questo brano, ricco di profondità e significato, esplora l’anima stessa dell’Italia, esaltandone la sua bellezza unica ma non nascondendo le molteplici sfide che ancora affronta. È una sorta di richiamo alla coscienza nazionale, un invito a guardare oltre il fascino del paesaggio e a confrontarsi con le reali questioni che lo attraversano.

Attraverso le sue parole, ‘Cara Italia’ ci ricorda che il nostro Paese è la nostra dolce metà, ma ci esorta anche a considerare i cambiamenti necessari per il suo miglioramento. È un invito alla riflessione e all’azione, un messaggio di speranza che suggerisce che, nonostante le difficoltà, c’è sempre spazio per il cambiamento e il progresso.

L’amore per l’Italia

Il profondo legame di Ghali con l’Italia emerge con forza e delicatezza attraverso le parole toccanti e sincere della sua canzone “Cara Italia”. In questo brano, Ghali non solo esprime gratitudine verso il suo paese natale, ma anche un senso profondo di appartenenza e affetto sincero nei confronti della terra che ha contribuito a plasmarlo e renderlo l’uomo che è oggi. Il rapper milanese rivolge alla sua “Cara Italia” parole di amore e rispetto.

Nelle strofe del brano, Ghali dipinge l’Italia come la sua “dolce metà”, la dimora dei suoi desideri e il luogo in cui è nato e cresciuto:

«Cara Italia, Ti dedico questa canzone che ho ideato tornando dal mio primo viaggio in America. Non hai nulla da invidiare a questi grandi paesi che vediamo nei film. Spero però che tu non ti offenda per aver risaltato i tuoi difetti, sappiamo tutti che sei bellissima ma questo serve a migliorarsi. Cara Italia, Ho scritto “sei la mia dolce metà” perché è davvero così. Tu mi hai visto nascere, mi hai cresciuto e ora che in ogni tuo angolo gridano il mio nome come posso voltarti le spalle? Tu che sei la dimora dei miei desideri, il letto dei miei sogni. Infinite le giornate di dolore tra le tue mura e infinite le notti di rabbia ma come potrei voltarti le spalle senza rimpianto? Cara Italia, Ti chiedo solo tre cose: NON PARLARMI più di confini e non ti parlerò più con diffidenza. NON SENTIRTI inferiore e io mi sentirò all’altezza. NON VEDERMI come un nemico e io ti vedrò come una sorella, un’amica, una mamma. Spero che tu possa prendere in considerazione le mie parole. Io T.V.B Cara Italia».

Testo Cara Italia

Fumo, entro, cambio faccia
Come va a finire si sa già
Devo stare attento, mannaggia
Se la metto incinta poi mia madre mi, ah
Perché sono ancora un bambino
Un po’ italiano, un po’ tunisino
Lei di Portorico, se succede per Trump è un casino
Ma che politica è questa?
Qual è la differenza tra sinistra e destra?
Cambiano i ministri, ma non la minestra
Il cesso è qui a sinistra, il bagno è in fondo a destra
Dritto per la mia strada
Meglio di niente, más que nada
Vabbè, tu aspetta sotto casa
Se non piaci a mamma, tu non piaci a me
Mi dice “Lo sapevo” ma io non ci credo
Mica sono scemo
C’è chi ha la mente chiusa ed è rimasto indietro, come al Medioevo
Il giornale ne abusa, parla dello straniero come fosse un alieno
Senza passaporto, in cerca di dinero
Io mi sento fortunato
Alla fine del giorno
Quando sono fortunato
È la fine del mondo
Io sono un pazzo che legge, un pazzo fuorilegge
Fuori dal gregge, che scrive “Scemo chi legge”
Oh eh oh, quando il dovere mi chiama
Oh eh oh, rispondo e dico “Son qua”
Oh eh oh, mi dici “Ascolta tua mamma”
Oh eh oh, un, dos, tres sono già là
Oh eh oh, quando mi dicon “Va’ a casa”
Oh eh oh, rispondo “Sono già qua”
Oh eh oh, io T.V.B. cara Italia
Oh eh oh, sei la mia dolce metà
Aspe’, mi fischiano le orecchie
Suspense, un attimo prima del sequel
Cachet, non comprende monete
Crash Bandicoot, raccogli le mele
Nel mio gruppo tutti belli visi
Come un negro bello diretto a Benin City
Non spreco parole, non parlo con Siri
Felice di fare musica per ragazzini
Prima di lasciare un commento, pensa
Prima di pisciare controvento, sterza
Prima di buttare lo stipendio, aspetta
Torno a Baggio, io non me la sento senza
Shakera
Il tuo telefono forse non prende nell’hinterland
Finiti a fare freestyle su una zattera in Darsena
La mia chat di WhatsApp sembra quella di Instagram
Amore e ambizione, già dentro al mio starter pack
Prigionieri di Azkaban, fuggiti da Alcatraz
Facevamo i compiti solo per cavarcela
Io mi sento fortunato
Alla fine del giorno
Quando sono fortunato
È la fine del mondo
Io sono un pazzo che legge, un pazzo fuorilegge
Fuori dal gregge, che scrive “Scemo chi legge”
Oh eh oh, quando il dovere mi chiama
Oh eh oh, rispondo e dico “Son qua”
Oh eh oh, mi dici “Ascolta tua mamma”
Oh eh oh, un, dos, tres sono già là
Oh eh oh, quando mi dicon “Va’ a casa!”
Oh eh oh, rispondo “Sono già qua”
Oh eh oh, io T.V.B. cara Italia
Oh eh oh, sei la mia dolce metà

In definitiva, ‘Cara Italia’ di Ghali è un’ode al nostro Paese, un inno alla sua bellezza e un appello alla sua trasformazione. È un’opera che celebra l’amore per l’Italia mentre incoraggia una visione critica e costruttiva del suo futuro.

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