“Doc” è una storia vera: il medico è uno degli eroi di Codogno

"Doc - Nelle tue mani" racconta una storia vera: il medico protagonista viene da Codogno e oggi combatte il Coronavirus in prima persona.

Doc – Nelle tue mani, la nuova fiction di Raiuno con Luca Argentero, racconta una storia vera: il protagonista è Pierdante Piccioni, un medico che – in seguito ad un incidente stradale – ha perso ben dodici anni di ricordi. Il dottore è stato primario del pronto soccorso dell’ospedale di Codogno fino al 31 maggio 2013. A seguito di quella data, un incidente ha sconvolto la sua vita. Uscito dal coma, Piccioni era convinto fosse il 25 ottobre del 2001 e che avesse appena accompagnato i figli a scuola. Oggi, Pierdante è uno dei medici che combatte in prima linea il Coronavirus.

Doc, una storia vera

Pierdante Piccioni collabora con l’ospedale di Lodi, dove ha il compito di trovare percorsi specifici per disabili e malati cronici. Ecco il suo racconto:

Invece di andare in pensione per invalidità, ho chiesto e ottenuto di poter fare i test per tornare a fare il medico e li ho superati. Non mi importava essere il primario. Volevo stare in corsia con i miei pazienti. Vivo di ricordi che mi restituiscono gli altri. Ma c’è anche un aneddoto simpatico. Durante la riabilitazione, per recuperare il mio curriculum, ho riletto più di 60 mila mail che avevo inviato. Tra l’altro non ricordavo nemmeno di avere un indirizzo di posta elettronica… E talvolta pensavo: “Ma chi è quell’imbecille che ha scritto queste cose?”. Ero io! Con mia moglie, che fa la psicologa, è stata abbastanza dura. E anche con i ragazzi ritrovarsi non è stato semplice.

Prima ancora della fiction, che è ispirata alla storia di Pierdante, la vicenda è stata raccontata dal diretto interessato in un libro, intitolato Meno dodici, la cui riedizione sarà disponibile in libreria dal prossimo 7 aprile.

Ecco, invece, le parole di Luca Argentero, protagonista della fiction:

Ho avuto la fortuna di parlare con il medico cui è ispirato il mio personaggio. Sia prima sia durante le riprese mi ha aperto il suo cuore. Mi ha dato molte informazioni preziose. Da quando è scoppiata l’epidemia non ci ho più parlato, perché è impegnato giorno e notte in ospedale.

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