Vannini, Ciontoli chiede di stare in cella con il figlio Federico: la risposta

Omicidio Vannini: dopo la sentenza della Cassazione, Antonio Ciontoli, condannato per omicidio, chiede di stare con il figlio Federico...

Dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha decretato la colpevolezza della famiglia Ciontoli nel caso di omicidio del giovane Marco Vannini, condannandola a oltre nove anni, il padre Antonio ha chiesto di poter condividere la cella con il figlio Federico. Scopriamo cosa è stato deciso in merito…

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Caso omicidio Marco Vannini: la sentenza

Il 3 maggio, i giudici della Corte di Cassazione hanno chiuso definitivamente il caso legato all’omicidio di Marco Vannini: il giovane morto a causa di un colpo di pistola sparato da Antonio Ciontoli. L’omicidio è avvenuto nella villetta di Ladispoli dell’uomo, nell’estate del 2015.

Antonio Ciontoli è stato condannato a 14 anni per omicidio volontario. Lo sparo, partito per errore, riporta le dinamiche di un omicidio colposo, ma risulta doloso il comportamento nell’aver ritardato volontariamente e consapevolmente i soccorsi.

Senza quel ritardo, probabilmente, Marco Vannini sarebbe ancora vivo. Il resto della famiglia Ciontoli, la moglie e i due figli, sono stati tutti condannati a 9 anni e 4 mesi per concorso semplice in omicidio volontario. Per i giudici, quindi, hanno aiutato volontariamente il padre.

La richiesta di Antonio Ciontoli «Posso stare con mio figlio?»

Antonio Ciontoli e il figlio Federico Ciontoli si sono presentati in carcere, poco dopo la sentenza della Corte di Cassazione sul caso Vannini. Padre e figlio sono stati accompagnati al centro clinico di Rebibbia, dove rimarranno in isolamento, per qualche giorno, a causa dei protocolli anti-Covid.

Seconto quanto riporta Il Messaggero, l’uomo avrebbe chiesto al direttore del carcere romano di Rebibbia, di poter stare insieme al figlio Federico.

Posso stare con mio figlio? E’ solo un ragazzo…

La richiesta è stata però respinta.

Dove sono la moglie e la figlia?

La moglie di Antonio Ciontoli, Maria, e la figlia Martina si trovano, invece, nello stesso carcere ma nella sezione femminile. Anche loro in quarantena nell’infermeria per i protocolli anti covid. Le due, però, dormiranno nella stessa cella durante l’isolamento.

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