Maddie McCann i genitori sono colpevoli? Ecco cosa diceva la madre: «Quella bimba isterica mi consuma»

I genitori di Maddie McCann sono responsabili della sparizione della bambina? Cosa diceva la madre di lei? I dettagli

I genitori di Maddie McCann sono colpevoli della scomparsa della loro figlia? La madre e il padre della bambina inglese sono stati a lungo seguiti da inquirenti e curiosi nel tentativo di carpire qualcosa in più, ma entrambi non si sono mai traditi. Perché ancora oggi qualcuno è convinto che i veri responsabili siano loro?

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I genitori di Maddie McCann sono colpevoli?

Kate e Gerry McCann sono in vacanza in Algarve, in Portogallo, e la sera di giovedì 3 maggio 2007, i genitori di Maddie McCann – due medici in vacanza a Praia da Luz – lasciano la loro figlia di 3 anni a dormire in camera, nel residence Ocean Club, insieme ai suoi fratelli, per andare a cena con altri amici. Il Tapas Restaurant è a meno di 50 metri in linea d’aria dall’appartamento e ogni 20 minuti, a turno, un adulto va a controllare che per i bambini sia tutto a posto. A un certo punto, la madre di Maddie scopre che la bimba non c’è più. I suoi fratelli, Sean e Amelie, invece, sono ancora addormentati nei loro letti.

Le prime indagini

Immediatamente i genitori di Maddie McCann avvisano il residence e la Polizia della sparizione della loro bambina. L’inchiesta sulla piccola scomparsa è costata ben oltre 12milioni di sterline e negli archivi di Scotland Yard sono ancora custoditi più di 40mila documenti sul caso. Ma cosa è successo alla figlia di Kate e Gerry? Il primo sospettato è Robert Murat, un uomo che nei giorni successivi alla scomparsa di Maddie si è mostrato particolarmente attivo e insistente nel voler dare una mano nelle ricerche. Formalmente indagato, però, è stato dichiarato estraneo ai fatti e scagionato dopo un paio di anni.

Successivamente, anche i genitori della piccola Madeleine sono stati indagati: la Polizia ha pensato che Kate e Gerry McCann abbiano ucciso la loro figlia, occultandone poi il cadavere. Ma anche questa ipotesi è stata respinta con forza: i due coniugi, infatti, non hanno mai mostrato alcun cedimento e – ancora oggi – sono convinti che la figlia sia viva. Finché non avranno prove contrarie continueranno ad attendere il giorno in cui potranno riabbracciarla. L’inchiesta su Maddie McCann è di tipo internazionale e ha presentato, purtroppo, clamorosi buchi nell’acqua.

Le parole della madre di Maddie

La vacanza in Algarve, tuttavia, non sembra essere iniziata nel migliore dei modi per la famiglia McCann; i genitori di Maddie, sua madre in particolare, si lamentano della bambina che è iperattiva e consuma loro le forze. Inoltre il padre della bambina non aiuta per niente sua moglie nelle faccende domestiche, né nella gestione dei figli. Dal diario privato della madre di Maddie McCann risulta che ci sia parecchia inquietudine per la villeggiatura che è tutt’altro che rilassante, ma nonostante tutto, questo non viene preso come elemento di prova nel processo. Nella giornata del 3 maggio del 2007 – quando la bambina scompare – le pagine riportano una cronaca minuziosa fino a qualche ora prima della scomparsa della piccola. Nonostante tutto, però, il profilo psicologico della donna emerge chiaramente dalle parole scritte sul suo diario, quando descrive i figli come “tre piccoli isterici”. 

Il computer del padre di Maddie

Gli inquirenti sono intenzionati a investigare sul computer di Gerry McCann, ma anche in questo caso non emerge nulla di allarmante. Una volta tornati in Inghilterra, comunque, vengono raggiunti dai funzionari dei servizi sociali inglesi e si è paventata per loro l’ipotesi che i due gemelli Sean e Amelie fossero portati via dai loro genitori. Fortunatamente questo non si è mai realizzato. La coppia, comunque, ha sempre respinto con forza ogni accusa che li vedeva responsabili della sparizione di Maddie McCann:

Non ti rendi conto di quanto sei forte fino a quando non ci finisci dentro. La nostra speranza è che sia ancora là fuori, c’è ancora speranza. Potremmo passare tutto il nostro tempo a cercare di difenderci, correggendo inesattezze e bugie. Ma allora non avremmo più la forza di cercare Madeleine, prenderci cura degli altri nostri figli e vivere la nostra vita.

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