Leonarduzzi e il vizietto del sessismo, la Rai lo sapeva già, non era la prima volta ai Mondiali di nuoto: ecco cosa aveva detto VIDEO

Lorenzo Leonarduzzi, giornalista sportivo protagonista delle frasi sessiste durante i Mondiali di nuoto: la Rai doveva sospenderlo prima...

Lorenzo Leonarduzzi non è un commentatore sessista di prima leva, il suo curriculum, prima dei mondiali 2023 di nuoto sincronizzato, vantava già un episodio di ilarità maschilista: scopriamo cosa aveva detto al termine del rally di Monza dell’8 dicembre 2020, sempre in diretta dalla Rai. Ve lo anticipiamo il livello è sempre quello: molto basso.

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Durante il commento sulla vittoria del pilota francese Ogier contro Ott Tänak, Leonarduzzi aeveva fatto una battuta di dubbio gusto sul cognome di quest’ultimo. Corredando il tutto da una spiegazione ancora più triste: «Vinco 100 euro se dico questa cosa». E lui l’ha detta, la frase sessista che non fa ridere nessuno. Scopriamone i dettagli.

Lorenzo Leonarduzzi cosa aveva detto durante i Rally del 2020? «Donna nanak, tutta Tanak»

Durante il commento sulla vittoria di Ogier nel rally di Monza, Leonarduzzi menzionando il cognome di Ott Tänak si era lanciato in un gioco di parole degno di Dante: «Donna nanak tutta Tanak». Ovviamente come aveva giustificato il tutto? Con la storia della simpatia: «Chiedo scusa ma era un po’ simpatica, abbiamo rifatto un adagio, non c’è nessun intento sessista, ho il massimo rispetto per le donne».

Valeria Fedeli aveva chiesto provvedimenti alla Rai e aveva ragione (VIDEO)

Valeria Fedeli, esponente del Partito Democratico e ex ministra dell’Istruzione, aveva immediatamente preso posizione sul video che rilancia la frase sessista di Leonarduzzi, chiedendo un intervento da parte dei vertici della Rai nei confronti del giornalista.

«Possibile che su RaiSport un giornalista si lasci andare a battute di pessimo gusto, volgari, sessiste, diseducative, vantandosi anche di averci vinto una scommessa da 100 euro? Mi auguro che la Rai avvii subito un procedimento disciplinare.” In una nota successiva, ha ulteriormente condannato l’episodio, mettendo in discussione l’etica dell’informazione sportiva offerta dal servizio pubblico».

E visto quello che è successo lunedì 17 luglio durante i mondiali di nuoto sincronizzato, bisogna che tutti ammettano che aveva ragione.

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