Alla riscoperta di Toto Cutugno: tutti i Sanremo, l’esperienza all’Eurovision, per chi ha scritto canzoni

Toto Cutugno è stato e rimane uno dei cantautori più importanti della storia della musica italiana: conosciamolo meglio.

Toto Cutugno è stato ed è uno dei nomi più importanti, rappresentativi e necessari della canzone italiana: cantautore raffinato e genuino e voce graffiante, con la sua penna è riuscito a raccontare storie comuni e sentimenti puri, fino a farsi apprezzare anche oltre i nostri confini. Amato all’esterno dopo il travolgente successo de L’Italiano, Toto Cutugno è diventato uno dei simboli del nostro Paese.

Scomparso all’età di ottant’anni a seguito di una lunga malattia, Cutugno ci lascia un’enorme eredità artistica, fatta non solo di canzoni portate al successo da lui, ma anche affidate ad altri interpreti di prestigio, come Celentano e Dalida, per citarne alcuni. Tante le partecipazioni a Sanremo, indimenticabile quella all’Eurovision, cento i milioni di dischi venduti e, parallelamente, una carriera da conduttore: la storia di Toto Cutugno è stratificata e lunga, ha origini lontane e ci consegna il racconto di un artista poliedrico, spesso sottovalutato e ridimensionato da chi, forse, non è riuscito a comprenderne pienamente il valore.

Pochi sanno che la carriera artistica di Toto Cutugno è iniziata molto prima del successo di pubblico che l’ha travolto negli anni Ottanta. Il cantautore, infatti, ha cominciato ben prima, a metà degli anni Sessanta, cantando in vari gruppi. Se per l’album di debutto, Voglio l’anima, bisognerà aspettare il 1979, è già dai primi anni Sessanta che Toto canta con il gruppo Toto e i Tati, da lui fondato.

Seguono anni di live, concerti in giro per l’Italia, fino al successo in Francia, nel 1975: Joe Dassin incide la sua L’ete’ Indien, che diventa subito un successo internazionale. Da questo momento, Cutugno comincia a scrivere canzoni per Mireille Mathieu, Dalida, Johnny Hallyday, Michel Sardou, Claude Francois, Herve’ Vilard. In Italia, diventa la penna di Domenico Modugno, Gigliola Cinquetti, Ornella Vanoni.

Tutti i Sanremo di Toto Cutugno e le posizioni in classifica: l’eterno secondo del Festival

Partiamo subito da un record: Toto Cutugno ha partecipato a Sanremo quindici volte e, in ben sei occasioni, si è classificato secondo. Insieme ad Al Bano, Peppino di Capri, Anna Oxa e Milva detiene il record per il maggior numero di partecipazioni. La vittoria, comunque, è arrivata una volta sola, nel 1980, con il brano Solo noi. Ecco tutte le volte che Toto Cutugno ha preso parte al Festival della Canzone Italiana (con relativo posizionamento in classifica):

La prima volta è stata nel 1976, ma non da solista, bensì con il gruppo Albatros: il brano si intitolava Volo AZ 504 e si è classificato al terzo posto. L’anno successivo, nel 1977, sempre con gli Albatros, ha cantato Gran premio, brano che si è aggiudicato la finale, senza – tuttavia – vincere la kermesse.

Nel 1980, Toto partecipa per la prima volta da solista e sempre per la prima (e unica) volta vince Sanremo: canta Solo noi. Nel 1983, tocca a L’Italiano, brano che non ottiene la vittoria, ma che raggiunge solo il quinto posto. Nel 1984 tocca a Serenata e, per la prima di sei volte, Cutugno si aggiudica il secondo posto. Nel 1986, poi, tocca ad Azzurra malinconia (quarto posto).

In seguito, nel 1987, torna a Sanremo con uno dei brani più iconici e amati della sua lunga carriera: Figli, che si classifica al secondo posto. Stessa posizione l’anno dopo, nel 1988, con Emozioni; succede lo stesso con Le mamme, nel 1989, che arriva a un passo dalla vittoria, ma poi si posiziona dietro Ti lascerò di Fausto Leali e Anna Oxa. Nel 1990, canta Gli amori e, come negli anni precedenti, ottiene il secondo posto.

Seguono anni di silenzio. Nel 1995, Toto Cutugno torna a Sanremo con Voglio andare a vivere in campagna, che deve accontentarsi del diciassettesimo posto. Stessa sorte per Faccia pulita, nel 1997. Nel 2005, Cutugno partecipa a Sanremo con Annalisa Minetti: insieme cantano Come noi nessuno al mondo e si classificano secondi. Nel 2008, poi, è la volta di Un falco chiuso in gabbia, che ottiene il quarto posto. L’ultima partecipazione in gara di Toto risale al 2010: canta Aeroplani ma il brano non arriva in finale.

Toto Cutugno vince l’Eurovision (e lo conduce): con che brano ha partecipato e perché?

Come accennato prima, Toto Cutugno ha partecipato all’Eurovision Song Contest nel 1990, nonostante la sua L’Italiano si sia classificata quinta nella classifica finale di Sanremo. Perché, dunque, ha partecipato lui? Quell’anno, a vincere il Festival furono i Pooh con Uomini soli, ma – nonostante ciò – decisero di declinare l’invito e non andare alla manifestazione europea. Cutugno, dunque, preso il loro posto, propose Insieme 1992 e fu un successo straordinario. Arrivò la vittoria, la seconda per l’Italia, dopo quella di Gigliola Cinquetti nel 1964 con Non ho l’età, e il successo europeo.

L’anno dopo, nel 1991, insieme proprio a Cinquetti, Toto Cutugno ha condotto l’Eurovision, che allora si chiamava Eurofestival.

Toto Cutugno per chi ha scritto canzoni?

Toto Cutugno ha scritto centinaia di canzoni, molte delle quali interpretate da altri artisti. Ha composto, ad esempio, per Marcella Bella e Gigliola Cinquetti, ma anche per Celentano (tra i brani più famosi composti per il Molleggiato, ricordiamo Soli e Il tempo se ne va). Non mancano, nella lista dei cantanti che hanno interpretato brani di Cutugno, anche Miguel Bosè, Domenico Modugno e i Ricchi e Poveri. Ha composto Io amo per Fausto Leali, Volevo amarti un po’ per Ornella Vanoni, Io (per le strade di quartiere) per Franco Califano.

Non mancano poi brani per Fiordaliso, Gigi Sabani, Claudia Mori, Drupi e Loredana Bertè. L’ultimo brano scritto per altri artisti risale a pochi anni fa: nel 2016, infatti, ha composto Ti lascio amore, per Mina e Celentano.

Pochi sanno, inoltre, che L’Italiano, inizialmente, era stata pensata per Adriano Celentano, che si rifiutò di cantarla. A rivelarlo è stato lo stesso Cutugno, in una lunga intervista rilasciata a Fabio Fazio a Che tempo che fa. Queste le sue parole: «La scrissi per Adriano, ma mi disse “non lo canterò mai, perché non ho bisogno di dire sono un italiano vero“, la gente lo sa…». In un secondo momento, dunque, si è pensato di affidare il brano a Gigi Sabani, che imitava Celentano. Ma una volta ascoltato da Gianni Ravera, il pezzo è stato definito un capolavoro. E così Toto ha deciso di portarlo Sanremo. Il resto è storia.

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