Gessica Notaro dura contro Varrese «Non è femminicidio, ma ci sono dei campanelli d’allarme»

Grande Fratello, Gessica Notaro contro Massimiliano Varrese: cosa ha detto e cosa ha fatto? Tutte le frasi e gli atteggiamenti tossici

Nel corso degli ultimi giorni, migliaia di telespettatori hanno espresso il loro disappunto attraverso l’hashtag “FuoriVarrese,” dando vita a una discussione intensa attorno agli attacchi di Massimiliano Varrese a Beatrice Luzzi nel contesto del Grande Fratello.

A prendere parola sulla questione adesso è Gessica Notaro, vittima di atti di violenza in passato, che ha deciso di intervenire, offrendo la sua opinione sui recenti eventi. Gessica ha dichiarato di aver sempre stimato Massimiliano Varrese come artista, ma ha sottolineato che i suoi comportamenti sono diventati inaccettabili.

Ha aperto un dibattito sulla manipolazione e sul narcisismo patologico, temi che, secondo Gessica, sono emersi chiaramente durante la partecipazione dell’attore al Grande Fratello: «Noto segnali di manipolazione e narcisismo patologico», ha affermato Gessica, sottolineando la necessità di riconoscere tali segnali e campanelli d’allarme.

Gessica Notaro contro Massimiliano Varrese

Gessica Notaro ha messo in guardia dal sottovalutare i campanelli d’allarme, sottolineando che  la condotta di Massimiliano Varrese non dovrebbero essere normalizzata o giustificata:

«Io sono amica del GF e di Alfonso Signorini, sono in buoni rapporti con loro, il programma mette sotto i riflettori degli argomenti degni di discussione, ma questa volta è stato fatto un errore grosso. Non volevo intervenire, ma qui mi arrivano milioni di messaggi che mi chiedono di parlare. Mi auguro che tutto il rumore che stiamo facendo serva e che si muovano le cose. Soprattutto visto le brutte cose che stanno succedendo di questi tempi»

Ha citato l’episodio in cui il concorrente ballava mentre Luzzi parlava, definendolo inaccettabile e criticando la produzione per avergli dato addirittura l’immunità:

«Credo che sia stato fatto nella buona fede della produzione. Però è grave riderci su. Abbiamo visto la brutta scena in studio, quando lei parlava e lui ballava. Io stimo e conosco Cesara, ma credo che abbia sottovalutato la questione. Quando non hai l’esperienza su certe tematiche ti sembra tutto normale. Per questo le vittime giustificano tutto e poi subiscono il peggio. Questi individui rafforzano il proprio ego e alzano sempre di più l’asticella. In quel contesto si poteva approfittare della situazione per far capire che certe condotte non sono normali e vanno attenzionate. Invece a lui viene addirittura data l’immunità. Si è rinforzata positivamente una condotta sbagliata». 

«Non dico sia violento, ma ci sono dei campanelli d’allarme»

Gessica Notaro ha esortato a non sottovalutare la serietà di certi comportamenti, sottolineando che, nonostante non si tratti di violenza fisica, tali individui possono rafforzare il proprio ego e peggiorare la situazione. Gessica ha fatto appello affinché situazioni del genere non siano ignorate e ha criticato la decisione di concedere l’immunità a Varrese, ritenendo che ciò abbia rinforzato positivamente una condotta sbagliata.

«Attenzione, non voglio che passi il messaggio che io paragono queste cose al femminicidio. Nessuno dice che lui sia un violento fisicamente. Però vi dico che quando ci chiedono quali sono i campanelli d’allarme per individuare un certo profilo psicologico e capire che una relazione non funziona e può evolversi nel peggiore dei modi, bene, i campanelli d’allarme sono quelli che vediamo al GF e sono gravi ragazz

Infine, Gessica Notaro ha evidenziato un errore della produzione del Grande Fratello, esprimendo la speranza che il clamore suscitato possa portare a un cambiamento e che le cose si muovano, soprattutto in considerazione delle difficoltà che la società sta affrontando in questo periodo storico.

Cosa ha fatto e detto Varrese? Tutte le frasi e gli atteggiamenti tossici

Massimiliano Varrese lo ricordavamo tutti come l’eroe romantico delle fiction, fisico scolpito, sguardo ammaliante e un sorriso capace di far innamorare chiunque. Poi è entrato nella casa del Grande Fratello e la magia è svanita.

Sì, perché l’attore, con una serie di uscite inaccettabili, ha svelato una natura diversa da quella che credevamo gli appartenesse. Il peggio di sé, di fatto, l’ha dato con Beatrice Luzzi, che non gli è mai andata a genio.

Sin dall’inizio, dopo l’avvicinamento di Giuseppe Garibaldi all’attrice, Varrese ha pronunciato una serie di frasi che mostrano tutto il suo maschilismo. Una delle sue uscite più infelici è la seguente:

«Ho detto a Giuseppe: Sacrificati, così usciamo fuori da ’sta situazione. Guarda che è l’unica via. È l’unica via per uscire fuori dall’acidità».

E dopo l’approccio tra i due, non ha resistito a un nuovo commento: «Hai visto come si è ringalluzzita?». Quel che non è chiaro a Varrese, però, è che siamo tutti stanchi di questi uomini piccoli e privi di argomenti, che pensano che alle donne manchi il sesso semplicemente perché mostrano carattere e non hanno paura di esprimere le proprie opinioni (anche a costo di restare isolate).

Ma l’elenco di frasi e atteggiamenti inaccettabili nei confronti della concorrente è molto lungo: «Beatrice ha il male in corpo», «Chiamiamo l’esorcista», «Sale sul groppone del maschio e gli vuole mangiare la testa. Ma sa cosa succede se trova il maschio sbagliato? Il maschio si rigira e fa così…», «Fai bene ad abbassare lo sguardo: tienilo basso, presuntuosa», «Guardami in faccia quando parli, roscia», «Ci urino sopra» (alludendo malevolmente che quell’attività sarebbe potuta servirgli anche per neutralizzare la sua nemica).

Massimiliano Varrese, grazie al Grande Fratello, ha ritrovato le luci della ribalta. Ma come per molti prima di lui, la lente di ingrandimento della casa più spiata d’Italia non lascia scampo: quel che sei e quello che pensi prende spazio ed è difficile da mascherare e nascondere. Il nome dell’attore oggi è tornato sulla bocca di molti, ma se il prezzo da pagare è sbandierare ai quattro venti la sua ignoranza e la sua tossicità, forse sarebbe stato meglio restare lì dov’era: nel dimenticatoio.

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