Mediaset taglia il ciuffo a Giambruno, ma non era il caso di tagliare altro? Intervistato anche il barbiere

Andrea Giambruno sacrifica il suo ciuffo e il barbiere inteviene: cosa è successo? Copriamo le molestie con ciocche di capelli

Continua il viaggio nel Metaverso del giornalismo italiano e di Mediaset, che somiglia sempre di più ad una puntata malriuscita di Black Mirror. Anche oggi l’argomento del giorno non sono le molestie di Giambruno alle sue colleghe, le risate che accompagnano i fuorionda di Striscia la Notizia, e non è neanche l’incoerente concetto di famiglia tradizionale che caratterizza le parole di Giorgia Meloni, né la finta autosospensione del giornalista che, invece di essere tagliato dal programma, viene nascosto dietro le quinte. 

Cosa ci sarà, dunque, di più importante? In questo strano mondo, che è l’informazione in Italia, oggi si parla del taglio del ciuffo di Andrea Giambruno. Con tanto di intervista al suo barbiere, che confessa lo stato d’animo dell’ex compagno della Presidente, citando Raffaella Carrà. 

Non so cosa abbiamo fatto per meritarcelo, ma qualcosa di storto deve essere sicuramente andato se siamo messi così. Qualcosa deve esserci sfuggita se conosciamo il nome del barbiere di Giambruno e non le dinamiche interne per salvaguardare le colleghe che ne hanno subìto le parole e gli atteggiamenti sessisti.

«Se casca il mondo lui si sposta»

La foto del ciuffo di Andrea Giambruno, ex first gentleman della premier Giorgia Meloni, ha fatto rapidamente il giro del web. A condividerla è stato Gennaro Capasso, il barbiere di un rinomato salone di bellezza situato all’Eur.

Mercoledì mattina, Giambruno si è presentato dal barbiere con il suo caratteristico e commentatissimo ciuffo, ma con una novità: gli era stato accorciato. Il giornalista aveva subìto un taglio a Mediaset, ma non ne era soddisfatto, quindi ha chiesto al barbiere Gennaro Capasso di aggiustarlo. Sì, Mediaset ha pensato di tagliargli il ciuffo. E non altro (il suo posto in azienda, non pensate subito male). 

Come sta Giambruno? «Se dovesse cadere il mondo, a lui basterebbe fare un passo di lato per non essere toccato», commenta Capasso, parafrasando una canzone di Raffaella Carrà.

https://twitter.com/maxleva/status/1717443232118849694

Il sacrificio di Giambruno, paga le sue molestie e ciocche di capelli

Andrea Giambruno, in seguito ai fuorionda trasmessi da Striscia la Notizia, ha concordato con Mediaset di autosospendersi e di lasciare la conduzione del programma Diario del giorno.

La vera notizia, però, è un’altra: Giambruno ha lasciato la conduzione del programma di Rete 4, è vero, ma continuerà a curarne il coordinamento redazionale. Va da sé, dunque, che non vi è stato alcun procedimento disciplinare nei suoi confronti.

In altre parole, le molestie del giornalista nei confronti delle colleghe di lavoro non sono state in alcun modo punite (sempre se il taglio del ciuffo non venga considerato una sorta di occhio per occhio). Anzi, la scelta di allontanarlo dal video, specie dopo le esternazioni degli ultimi mesi (su tutte, quelle sul caso dello stupro di Palermo e sui lupi che «eviti se non ti ubriachi») è un modo per tutelarlo, per preservare la sua (già ampiamente compromessa) reputazione, per proteggerlo da sé e dalla sua arroganza.

Ecco, quello che è successo a Mediaset fa riflettere: se non vengono punite nemmeno le molestie sessuali testimoniate da video mandati in onda in diretta tv, chissà quante lavoratrici, ogni giorno, subiscono senza potersi ribellare e senza sapere, soprattutto, di poterlo fare.

Per quanto continueremo a farci bastare qualche ciocca saltata e non qualche testa?

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